"Ti è tutto chiaro?"
"Sì." risponde convinta, dopo un'ora passata a parlare dei tre ragazzi.
"Com'è che ti chiami? Emma Alto? Che nome da snob!" scoppia in una risata.
"Senti, non ho deciso io il mio nome!" rido inevitabilmente anch'io.
"Poi con questi capelli praticamente biondi proprio non ti riconosco, Liz!" afferma, prendendo tra le mani una ciocca.
"Eh, lo so, anche a me mancano i miei capelli castani." sospiro. "Però il biondo non mi dispiace."
"Già, ti dà ulteriormente quell'aria da oca!" ride ancora di più, rotolandosi sul letto.
"Stronza!" rido, colpendola con uno dei cuscini.
"Muoviti, ti faccio conoscere i nostri tre obiettivi."[...]
Il Palalottomatica di Roma pare immenso, con la sua forma sferica. Io e Margherita, o meglio Vanessa, siamo sedute in disparte, ad ascoltare le prove dei ragazzi.
"Oddio Liz, ma questi sono davvero bravi!" rimane incantata dalle loro meravigliose voci.
"Lo so." sorrido compiaciuta. "Ora c'è Grande Amore, il loro gran finale, appena finiscono te li presento."
I ragazzi, impeccabili come sempre, finiscono di cantare il loro ultimo accordo, scatenando i pochi applausi dello staff presente, compresi i nostri. Ci fiondiamo subito da loro, trovandoli stanchi e affaticati.
"Ragazzi, vi presento Vanessa Amato, la vostra nuova vice assistente." annuncio entusiasta.
"Ohw, Emma, hai trovato qualcuno più basso di te?" esclama intenerito Ignazio, naturalmente per prendermi in giro. Guardo Margherita e sì, la scena è alquanto ridicola: ci separano quindici centimetri. Io con tacco dieci, lei con delle semplici sneakers nere. Ma lei di portare i tacchi proprio non ne vuole sapere.
"Io sono Ignazio." si presenta, tendendole la mano.
"E che sa picchiare meglio, aggiungerei." risponde a tono Megan, stringendogliela con forza.
"Gianluca." risponde secco e con un cenno di mano, appena arriva il suo turno. "Ma che carine, una più acida dell'altra!" - continua, oggi è tornato in sé.
"Dai ragazzi, perché non fate le persone normali?" Piero, essendo il più maturo dei tre, prende in mano la situazione.
"Ciao, io sono Piero." le sorride e le stringe la mano calorosamente. "Benvenuta nella nostra grande famiglia, Vanessa!"[...]
"Okay, ci siamo, stasera è la serata buona." le annuncio, mentre accendo il mio computer. "Ho la netta sensazione che stasera Gianluca e Beatrice si rivedranno, dopo il concerto."
"E che intendi fare?"
"Semplice, fare di nuovo la stalker! Mi riesce stranamente bene." rido divertita.
"Io direi che ci devi montare una storia, attorno a questa faccenda. Devi coglierli in tanti momenti e luoghi diversi, portare a Cooper altre foto di loro ad un altro ristorante non ha senso. Capisci cosa intendo?"
"E cosa dovrei fare allora?"
"Vai a parlare con Gianluca, e prima di tutto cerca di convincerlo in qualche modo a fartela conoscere. Più sei vicina all'obiettivo, più sarà facile."
"Hai ragione. Ci vado ora." sospiro, chiudendo la porta alle mie spalle e bussando alla sua, a pochi metri di distanza.
Mi ritrovo davanti un Gianluca più che emozionato, che appena mi vede mi abbraccia dalla gioia.
"Sono al settimo cielo!" euforico, mi prende per il braccio, e mi trascina dentro camera sua, per potermi spiegare meglio.
"Che è successo?"
"Beatrice è a Roma, ha detto che verrà per il concerto di stasera!" ha stampato in faccia un sorrisone, e io non potrei essere più felice di vederlo così bene. "Oggi te la presento, assolutamente."
"Addirittura? Ho il privilegio di conoscere la ragazza che ha fatto questo effetto a Gianluca Ginoble?" rido, chiedendo sorpresa.
"Certo, non sei mica una qualunque!" mi stringe in un abbraccio, facendomi sentire amata.
"Sono contenta che per te io sia così importante da essere trattata così." mormoro, ancora stretta nel suo abbraccio.
"Io quando parlo con te mi sento capito, Emma. Non so perché, ma da quella sera a Roseto, per me parlarti anche solo di cazzate è diventato un modo per stare meglio. Perciò, non so se te l'ho mai detto ma, grazie."
Gianluca, questa volta sono io che non ti merito.[...]
"Okay, occhi aperti stasera eh, perché il nostro obiettivo è lei." pongo davanti agli occhi di Megan lo schermo del mio computer, con una foto ingrandita della modella.
Deglutisce rumorosamente. "Elisabetta..."
"Sì, si lo so, è una gran fica, beata lei."
"No, non parlavo di quello..."
"Assomiglia troppo a Emily Ratajkowski, cioè ma come si fa ad avere delle tette così perfette? Ma le hai viste? E il naso? Le labbra carnose ma non eccessivamente? Ma che ho fatto di male per non essere graziata così da madre natura?"
"Liz, io..." tentenna.
la sua espressione più che scioccata mi gela il sangue.
"Che c'è?! Cosa cerchi di dirmi?!"
"Mi fai parlare o no?!" sbraita.
"Parla!"
Prende il macbook, voltando lo schermo verso di me. "Lena!"
"Lena?" chiedo confusa.
"Sì, Lena Moreau, una tizia che lavorò nella nostra stessa agenzia tre anni fa! Stette qualche mese, fino a quando poi non fu trasferita in Europa! Oh, quell'antipatica che si credeva chissà chi e che ci odiava, possibile che non te la ricordi? L'ultimo giorno ci siamo pure mandate a quel paese..."
"Ecco perché mi sembrava di averla già vista! Cosa vorrà ora da Gianluca?"
Scrolla le spalle. "Che ne sai te, magari è davvero interessata a lui."
"Oh, ma andiamo Meg, perché allora non ha usato la sua vera identità?"
"Mhm, hai ragione." riflette. "E stasera? Quella ci conosce Liz, rischia di far saltare tutto il nostro piano!"
Appoggio una mano sulla sua spalla. "Amica, siamo proprio in un bel casino!"
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Photograph || Il Volo
Fanfiction"[...] E poi, alla fine, sì, mi sono innamorata. Mi sono follemente innamorata di una persona che non avrei mai pensato di poter amare. E sai come l'ho capito? Da quando vidi che in quegli occhi verdi ci ritrovavo me stessa. In quegli occhi ho ritro...