19.

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"Oh, ma quanto sono carini!" esclama sarcasticamente.
"Shh, Ignà! Non li vorrai mica svegliare?" lo rimprovera Piero. "Andiamo a rompere a Vanessa, piuttosto!" ride, mentre lasciano la stanza.
Poco dopo apro gli occhi a gran fatica, per via della luce che filtra dalla tapparella metà abbassata. Il braccio di Gianluca cinge ancora la mia vita, e fatico a liberarmi dalla sua presa, salda sul mio corpo.
"Gian..." mormoro, nel tentativo di svegliarlo, ma nulla. Ancora abbracciata a lui mi sporgo verso il suo viso, per osservarlo meglio: occhi chiusi, ciuffo spettinato, labbra rosee semi aperte. Sembra così innocente e sereno, chissà cosa starà sognando.
"Gian, svegliati..." continuo a malincuore, quasi dispiacendomi di dover interrompere il suo dolce sogno. Respira profondamente e apre lentamente gli occhi. La prima occhiata la rivolge a me, per poi abbandonare la presa, lasciandomi andare.
"Che ore sono?" brontola, sedendosi sul materasso e stropicciandosi gli occhi.
"Le dieci." rispondo secca, alzandomi. Mi fermo ai piedi del letto, davanti a lui, per scrutare il suo volto: un raggio di sole gli illumina parte del viso, facendo sembrare i suoi occhi più verdi e il suo ciuffo più chiaro. Le sue labbra sembrano più grandi e rosee, quasi come se fossero fatte per essere baciate.
"Che c'è?" dice, accennando un sorriso e guardandomi incuriosito.
"No, niente, è che oggi sembri... diverso." ricambio il sorriso, non rendendomi conto di ciò che sto dicendo.
"Lo devo prendere come un complimento?"
"Mah, vedremo." rido, scompigliandogli il ciuffo già abbastanza disordinato. A mia sopresa non si arrabbia, anzi ride in risposta.
"Ma come? Non ti do fastidio? Ho appena toccato il tuo sacro ciuffo!"
"Tanto già so che è in condizioni pietose!" scherza, per poi assumere un'espressione seria. "E comunque, tu non mi dai mai fastidio."
Ci sorridiamo imbarazzati, mantenendo il contatto visivo. Entrambi non sappiamo cosa fare, e uno strano senso di formicolio pervade il mio corpo, facendomi quasi tremare le ginocchia.
"Boschetto sei proprio un coglione!" l'urlo di Margherita interrompe quel momento magico creato tra noi, facendoci precipitare incuriositi in cucina.
"Ma buongiorno!" urla Boschetto, appena varchiamo la porta della cucina, quasi perforandoci un timpano.
"Che è successo?"
A quel punto Meg si gira di scatto verso di noi, più arrabbiata che mai, e non mi risulta difficile capire il perché: ha la faccia ricoperta di schiuma, probabilmente panna o quella che si usa per la barba. Io e Gianluca ci scambiamo un'occhiata, trattenendoci dal ridere.
"Eddai, che magari con la panna ti addolcisci pure!" risponde divertito, girando con un cucchiaino il suo espressino, seduto al tavolo.
Sbuffa nervosamente e corre via dalla stanza, dritta in bagno per la doccia.
"...Ammettetelo, era divertente!"
Io e Gianluca ci guardiamo un'altra volta, questa volta scoppiando a ridere, dando ragione ad Ignazio.
"Avremmo voluto fare lo stesso con voi, ma sembravate occupati..." sorride maliziosamente Piero.
"Cosa?! Tra me e lui non c'è stato niente!" ribatto infastidita.
"Ragà ma vi pare? Io sto con Beatrice!"  continua a tono Ginoble, infastidito quanto me.
"A proposito, quand'è che torna il tuo grande amore?" lo prende in giro Ignazio.
"Dopodomani, ci raggiunge dopodomani sera."
"Fantastico." commento acida, per poi rendermi conto di averlo detto a voce alta. Sgrano gli occhi.
"Eh?"
"No, niente, intendevo..." quasi balbetto, mentre Gianluca mi guarda stranito.
"Ha detto 'fantastico' nel senso di 'wow, fantastico!' non di certo nel senso di 'che schifo', mi sembra ovvio!" Ignazio mi sorprende, salvandomi da quella situazione più che scomoda.
"Ecco!" gli dò ragione, e lui ammicca, come segno d'intesa.
Ci guarda perplesso e abbandona la cucina, per andarsi a preparare per uscire. A quel punto io non esito un attimo per fiondarmi tra le braccia di Ignazio, per ringraziarlo a dovere. "Piccirì, ma per così poco!" esclama, mentre quasi lo stritolo.
"Ora però mi sa che qualcosa ce la devi spiegare."
Sospiro e annuisco, sedendomi sulla sedia e lasciandomi andare, come non ho mai fatto con loro.

[...]

"E, quindi... avete intenzione di pubblicarle?" sospiro, non del tutto entusiasta.
"Da domani troverai i loro bei faccini in ogni edicola d'Italia." afferma Cooper al telefono, quasi soddisfatto. "Senti, Elisabetta, per quanto riguarda i soldi, con quelle foto ti offriamo circa diecimila euro. Insomma, mi pare una cifra per niente trascurabile..."
"Wow, si, perfetto..."
"Perché sei così titubante? Non mi dire che vorresti di più."
"No, è solo che..."
"Elisabetta, questo non è il momento dei rimpianti. Non mi dire che ti stai affezionando a loro e ti senti in colpa!" mi sgrida.
"Ma certo che no!" rispondo a tono, infastidita dai suoi rudi modi di fare.
"Dai, hai pure la tizia, quella Lena, dalla tua parte, più facile e meglio di così non ti poteva andare, no?"
"Giusto."
"Ora però ci serve il vero scandalo. Insomma, ha la fidanzata, okay, ma alla gente cosa importa? Vogliamo qualcosa di scioccante."
"Ovvero?"
"Situazioni imbarazzanti, uso di droghe, tradimenti... la gente va pazza per queste cose."
"Wow, che vita triste deve avere questa gente." sospiro seccata. "Ma la vedo difficile ahimé, nessuno di loro fa uso di droghe, o cazzate che potrebbero lasciare tutti a bocca aperta. Sono dei tipi molto riservati: poche uscite, un po' di alcool ogni tanto, Ignazio a volte si accende una sigaretta, ma nulla di più. Ragazze zero. E poi, Gianluca mi sembra quasi sotto incantesimo, pende dalle labbra della sua amata Beatrice." scandisco l'ultima frase con un tono schifato, acido.
"Non mi interessa. Le investigatrici siete tu e la signorina Marchetti, problemi vostri."
"Gentile." rispondo con tono sarcastico.
"Confidiamo tutti in voi." - conclude, per poi chiudermi il telefono in faccia, come al suo solito.

[...]

"Ragazzi." ci chiama a rapporto nel salotto, con la voce tremolante.
Gianluca è rientrato a casa, lanciando le chiavi sullo scaffale e con ancora le lenti scure degli occhiali sul viso. Il suo umore è nero, e poco mi ci vuole a capire il perché: ha una rivista in mano, già immagino di quale si tratta.
Arriviamo tutti davanti a lui, con uno sguardo interrogativo.
"Che succede?" chiede allarmato Piero.
"Questo." gli lancia la rivista, e noi ci sporgiamo per osservarla insieme a lui. Come previsto, in prima pagina parlano proprio del suo nuovo amore, con le foto scattate da me, sia della loro cena a Napoli che della spiaggia in Salento.
Io e Margherita ci scambiamo uno sguardo complice ma un po' rammaricato, senza aggiungere nulla.

Photograph || Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora