16.

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Il palazzetto dello sport di Roma è strapieno. I ragazzi sono riusciti a fare il loro ennesimo sold out. Le persone affluiscono in platea, creando parecchia confusione.
"Sei agitato come quella sera a Milano che quasi scoppiasti a piangere prima del concerto?" prendo in giro Gianluca, mentre la parrucchiera è occupata a pettinargli i capelli.
"Se ci sei tu non ho paura." risponde serio, guardandomi attraverso lo specchio.
Imbarazzata, schivo il suo sguardo, e cerco di cambiare argomento. "Allora, Beatrice è qui?"
"Si, è in prima fila." risponde entusiasta, voltandosi e guardandomi in faccia. "Non vedo l'ora di cantare Can't Help Falling in Love da solista, gliela dedicherò." sorride a trentadue denti.
"Ah, che dolce." mi fingo felice, quando in realtà non lo sono affatto. Non mi fido di quella ragazza.
"Inizierò a cantare e scenderò giù dal palco, la prenderò per mano..." mima gli esatti gesti con me, per darmi l'idea di come si comporterà.
"...le farò il baciamano..." sento i battiti aumentare, appena le sue labbra toccano dolcemente il dorso della mia mano.
"...Le sorriderò, e i nostri occhi parleranno per noi."
Siamo vicini, troppo vicini. Il mio cuore accellera in maniera smisurata, quando punta i suoi bei occhi verdi sui miei scuri. Perdo la cognizione del tempo, e mi rendo conto che potrei rimanere anche secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni, a fissare quegli occhi, tanto profondi da potermici perdere dentro.
I suoi occhi cercano di parlarmi, io non li capisco.
"Gianluca, è ora di entrare in scena." Megan bussa alla porta già aperta del suo camerino, per attirare l'attenzione, e io la farei santa per avermi salvata da quel momento di totale imbarazzo.
Finalmente distoglie lo sguardo da me. "Arrivo subito." si schiarisce la voce.
"Dai, è il tuo momento." lo incito.
"E se poi va male? Se non prendo una nota?"
"Non andrà male."
"Come fai ad esserne così sicura?"
"Fidati di me."
Sospira e, guardandomi un'ultima volta, abbandona il camerino, dirigendosi dietro le quinte.
Megan entra e si siede accanto a me. "Cazzo Elisabetta, dobbiamo fare qualcosa, quella serpe a fine concerto ce la ritroveremo davanti a noi."
"Prima vedremo se si ricorderà di noi, e poi l'affronteremo. Voglio sapere cosa vuole da questi ragazzi."
"Ci tieni a loro, eh?"
Scrollo le spalle. "Non è questione di tenerci, è questione che quella li sta prendendo in giro, soprattutto Gianluca."
"Beh, se la vedi così, pure noi li stiamo prendendo in giro allora."
Sbuffo. "Io non sto seducendo Gianluca per secondi fini!"
"Capito." risponde rassegnata. "Sei gelosa, ora è tutto chiaro."
Rido nervosamente. "Ma ti pare? Cioè io e lui insieme? Ma non farmi ridere."
"Basta che ne sei convinta tu, Liz." mi dà una pacca sulla spalla, abbandonando la stanza, e facendomi riflettere.

[...]

"Ha proprio perso la testa." commenta rassegnato Ignazio, mentre segue insieme a noi l'assolo di Gianluca, da dietro le quinte.
"Vi fa così schifo che abbia preso una sbandata? Dai, alla nostra età capita." ribatte acida Megan, che si prende una mia gomitata in risposta.
"Picciridda, non è questo il punto." sorride amareggiato, ma risponde con il tono di uno che la sa lunga. "Gianluca vuole fare tanto il donnaiolo esperto ma, diciamocelo, la verità è che è ancora un bambino."
"Quindi? Non ti seguo." ribatte confusa.
"Gianluca ha bisogno di una ragazza seria, Vanessa. Una che l'ami davvero." s'intromette Piero.
"E cosa vi fa pensare che lei non lo sia?" chiedo senza pensarci due volte.
Ignazio scrolla le spalle. "Non mi fido delle modelle."
"Non pensi sia un pregiudizio questo?"
"Guardalo." lo indica da lontano, con l'indice. "Basta ascoltare il suo modo di cantare per capire che è stato totalmente rapito da quella tipa."
Ultimo verso della canzone e Gianluca ripete ogni singola mossa con Beatrice, o meglio, Lena. Baciamano, sorriso impeccabile. Sarei curiosa di sapere se i suoi occhi verdi stanno brillando come brillavano con i miei, prima. Ma questa è un'altra storia.

[...]

"Emma, vorrei presentarti una persona." la voce emozionata di Gianluca e la sua mano sulla mia spalla terminano la mia fallimentare corsa nei corridoi del backstage nella speranza di potermi salvare da quell'incontro.
Mi giro istintivamente e la ritrovo lì, accanto a lui, con il suo fisico perfetto e la sua imponente statura, dovuta anche al tacco dodici ai suoi piedi. Lei lo supera di più di dieci centimetri, e trovo la scena alquanto ridicola.
Mi tende la mano e mi fulmina con lo sguardo: i suoi occhi pieni di odio e stupore non si staccano dai miei.
"Piacere, Beatrice Romano." risponde fredda, allungando e stringendo di sfuggita la mia mano.
"Emma Alto." replico secca, fingendo un sorriso.
"Ah, Vanessa, vieni anche tu!" la chiama, mentre la intravede in fondo al lungo corridoio. Lei già capisce tutto, e controvoglia ci raggiunge.
"Piacere, Vanessa Amato." stessa identica scena, stessi sguardi assassini.
"Beh, Emma? Nulla da dire?" mi chiede sorpreso Gianluca, dopo il silenzio creatosi tra noi quattro.
"Gianluca, tesoro, perché non vai a cambiarti, così io e le tue assistenti possiamo parlare tra donne?" esordisce Lena, facendoci capire al volo le sue intenzioni.
Lui accetta e ci lascia sole in uno dei camerini, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Bene, bene, bene, chi si rivede!" sogghigna, guardandoci in cagnesco. "Elisabetta Neri e Margherita Marchetti, ma che sorpresa! Siete ancora vive!"
"Che cosa vuoi Lena?" arrivo dritta al punto.
"E così siete delle squallide paparazze, eh? Ma a che livelli vi siete ridotte ragazze, vi ricordavo meno stupide."
"E chi te l'avrebbe detto questo?"
Ride falsamente. "Per quale motivo dovreste essere qua con una falsa identità e a fingere di lavorare? Ah beh, certo, come se foste stata mai tanto brave a svolgere il vostro vero lavoro..."
Margherita serra i pugni, e io la invito a mantenere la calma.
"Cosa vuoi da Gianluca?"
"Niente, solo notorietà, e a quanto pare ci sto riuscendo, visto che ci fotografi anche a cena, cara Elisabetta."
Lei sa tutto, ha visto tutto. Ed io mi sento una mediocre principiante.
"Non ti permetterò di fargli del male, Lena. Giuro, fosse l'ultima cosa che faccio, tu le mani su Gianluca non le metterai più." serro la mascella, parlando con rabbia.
"Ah, sì? Io sarò anche una persona malvagia, ma almeno non mi fingo la loro assistente e non vendo le loro foto per quattro soldi."
"Incredibile, hai persino imparato perfettamente l'italiano per mettere su questa scenetta." interviene Megan, sbalordita e indignata.
"Sono davvero italo-francese, tranquilla, non mi sarei mai presa questa briga per quei tre, Margherita. E per quanto riguarda te, Elisabetta, sappi che non sarai di certo tu a rovinare i miei piani. E ricorda che se vado a fondo io, vai a fondo anche tu." con questa frase abbandona la stanza, lasciandomi senza parole con cui replicare.

Photograph || Il Volo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora