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Arrivammo al centro commerciale.
«Eccoci qui.» disse Mary chiudendo a chiave la macchina.
Era così bella.
Aveva quei tacchi che le stavano un amore e quei jeans attillati che ogni uomo vorrebbe vedere su una donna.
Era bella fuori e dentro, e mi piaceva a differenza di tutte le altre "mamme" che mi avevano ospitata.
«Allora.. Da cosa vuoi cominciare..» chiese fermandosi sulla porta scorrevole, poco prima di entrare.
«... Non so, non conosco il posto, potremmo provare con qualche maglietta a mezze maniche, e qualche pantaloncino, è estate, quindi qualcosa di fresco.»
«Ahhaha okay dai, ho capito, facciamo prima questa fila.» mi rispose indicandomi la strada.
I negozi erano illuminati, ed io mi sentivo sempre più in imbarazzo, perché non avevamo un argomento.. e lei non era mia madre, e già pensavo a quando mi sarebbero venuti a riprendere.
«Allora... Prima stavate parlando di ragazzi.. Dimmi un po', ce l'hai il ragazzo?» chiese per rompere il ghiaccio
Rimasi in silenzio osservando un manichino senza il volto
«Scusa Kate, l'ho chiesto per parlare. Volevo solo parlare davvero, se è un argomento delicato possiamo anche non parlarn..» disse ma poi la bloccai vedendo che mi venne vicino accarezzandomi le spalle
«No Mary. Non è assolutamente quello il problema.. Non ho un ragazzo. » risposi sorridendole
«Ah ho capito. Senti dal momento in cui potrei definirti mia figlia e anche la mia amica, mi prometti che mi dirai ogni cosa? Partendo dalle amiche fino ai ragazzi. Solo per aiutarti in caso ..»
«Si Mary. Tranquilla, tanto non avrò amici, tanto meno ragazzi.» dissi
Notai il suo sguardo confuso
«Mary ti piace quella maglietta abbinata a quel pantaloncino di jeans scuro?» chiesi per distrarla.
Fece cenno con la testa per dire "sì"
Entrammo in quel negozio.
Aveva un profumo così fresco e delicato.
Lasciando i particolari, potrei dire che provammo molti vestiti, entrambe.
Ci divertimmo molto, nei vari negozi.
Ad un certo punto, ci fermammo ad un bar.
«Ti va un gelato?» chiese lei cacciando il portafoglio dalla borsa.
«Si.. Ehm, kinder e stracciatella grazie.» dissi al cassiere.
Un ragazzo alto, biondo, ma dal viso, non sembrava molto grande. Intendo di età, poteva avere 18-19 anni, non di più, o meglio per me così sembrava.
«Cocco, grazie.» disse Mary, dopo aver scelto la grandezza del cono.
Ci allontanammo da quel bar, per uscire all'aperto.
Ci sedemmo su una panchina di marmo.
«Ehm, tesoro, vuoi assaggiare questo gusto?» mi chiese.
«No grazie Mary.. » le risposi fissando il vuoto e continuando ad assaggiare il mio gelato.
«Perché sei così?» mi chiese d'improvviso
«Così? Come?» chiesi senza capire di cosa parlasse, portando il mio sguardo ai suoi occhi.
«Così.. potrei dire fredda, distaccata, sembra che hai paura di qualcosa.. Ma di cosa?» mi chiese
Bella domanda Mary.. Di cosa?
Se lo sapessi.
«Mary io non ho paura di qualcosa, semplicemente non mi soffermo in niente.»
Il suo sguardo era così confuso, questo dialogo si faceva sempre più intenso
«Ti spiego. Una persona che sarebbe dovuta essere mia madre, mi ha abbandonata, il perché (?) non lo so, molti mi dicono che non aveva voglia di avere una figlia. Sono capitata in un posto, che non è il mio posto. Ovvero l'orfanotrofio. E perché ? Perché a me? Sono sempre stata innocente, fino a quando ho capito, che se lei mi aveva abbandonata, io non dovevo per forza essere dolce e carina per essere adottata. Tra un pó, ti stancherai di me, e me ne andrò. Poi compirò 18 anni, e via. Sarò libera.»
«E pensi sia bello? Non avrai una famiglia, più vai avanti, più le famiglie non ti accetteranno, perché sei già formata, hai già una personalità, e loro non potranno cambiartela. Loro vogliono bambini ancora innocenti di cosa vanno in contro. Bambini che cresceranno con una bugia, e saranno loro a decidere come comportarsi quando affronteranno la verità.» disse accarezzandomi le guance
«La verità l'ho scoperta già da piccola.» le risposi, girando la testa dal lato opposto cercando di non piangere.
«Già.. E mi dispiace per tutto ciò che hai passato» disse
Dopo minuti di silenzio, ruppi tutto
«E tu? Perché sei così con me? Cosa ho io di speciale per cui tu debba preoccuparti di me.» chiesi portando nuovamente il mio sguardo a lei.
«In te ? Non capisco, io ... ti ho amata appena ho visto solo la tua foto, chi lo sa. Sembra che hai solo bisogno di essere capita e allo stesso tempo coccolata, e nient'altro.. Ed io sono a disposizione per te.»
«Grazie Mary.» dissi a bassa voce, continuando a mangiare il mio gelato, notando un grande sorriso da parte di Mary.

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