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Quella sera praticamente stetti attenta ad attraversare la strada con la bottiglia di Coca-Cola in mano, mentre Tom con una mano teneva le pizze con l'altra chiudeva la macchina.
Entrammo e c'erano tre persone affamate che ci aspettavano.
Quella sera si era fatto tardi per cenare, Mary e Louis hanno avuto tanto da fare.
«La mia è quella con le patatine.» disse Alex alzandosi per prenderla prima che lo facesse il fratello.
Mi sedetti di fianco a Mary e Alex, Louis e Tom erano di fronte a me.
«Buon appetito.» dissero tutti in coro.
«Buon appetito» continuai io.
Nel bel mezzo della cena squillò il telefono di Tom.
«No!» disse il padre poco prima che Tom si alzasse con fare veloce.
Il figlio non gli diede proprio retta, e si avvicinò al cellulare nella sala.
Continuavo a guardarlo.
«Ti piace la pizza Tesoro?» chiese Mary.
«Certo.. È davvero buona.» risposi portando gli occhi all'ultima fetta ancora rimasta.
Sorrise e si alzò per pulire la tavola, o meglio raccogliere le posate sue e quelle del marito.
La pizza di Thomas stava diventando fredda, e lui non tornava.
«Ma non mangia più?» chiesi poi al fratello minore con gli occhi sempre su Tom.
«Ah, non ci pensare lui è così, un perfetto idiota sempre incazzato. Fa sempre di testa sua.» disse lui dopo aver ingoiato l'ultima patatina.
«Quando hai finito se vuoi vieni un pò in camera mia, giochiamo alla play.» disse alzandosi per portare le posate nel lavandino.
Sorrisi e mangiai in fretta.
Finii anch'io e mi alzai per buttare il cartone.
Diedi un ultimo sguardo alla pizza di Tom, e poi gli chiusi la scatola, così che si tenesse calda, almeno per un po'.
Questo atteggiamento attirò l'attenzione di Mary che sorrise mentre apriva il rubinetto.
«Mary tranquilla, faccio io.» le dissi.
«No, grazie tesoro, divertiti. Va' a giocare con Alex se ti va. Ci penso io.» mi rispose.
Le sorrisi e salii le scale dando uno sguardo a Thomas che mi vide ed uscì fuori per parlare in pace.
«Alex posso?» chiesi ferma fuori la porta.
«Certo vieni.» rispose lui.
Entrai e stava cercando di aprire la play station.
«Allora che gioco ti piace?» continuò
«Hm, lo chiedi a me? Che non so nemmeno come si usa(?)» dissi ironica.
Iniziò a ridere, e il suo sorriso era bellissimo.
«Ti va di provare con FIFA? Cioè calcio.» disse accendendo i joystick .
«Siete fissati con il calcio eh?» chiesi.
Sorrise e mi passò un joystick.
Mi insegnò le regole, e i tasti che dovevo premere, e me la cavavo bene possiamo dire.
«Sii goal, ancora.» dissi alzandomi di scatto dal letto.
«Hahahahaha quanto sei carina.» disse il ragazzo al mio fianco sdraiandosi sul letto.
"Quanto sei carino tu" pensai.
Mi sdraiai al suo fianco guardando il soffitto. Poi diedi un'occhiata fuori dalla finestra, ma non si vedeva niente, perché era praticamente buio.
Mi alzai, per uscire dalla stanza.
«Senti io vado che sto morendo di sonno.» gli dissi.
«Buonanotte bellissima.» rispose lui.
Sorrisi e chiusi la porta alle mie spalle.
Nel corridoio incontrai Tom, che aveva uno strano sguardo dopo aver visto che ero uscita dalla loro stanza.
Entrai in camera, e chiusi la porta.
«Oh cazzo. Bene. Mi sono dimenticata il pigiama.» dissi poi imbarazzata.
«Tutta colpa della direttrice e della sua fretta del cazzo.» continuai.
Mi avvicinai allo specchio, mi sciolsi i capelli e indossai una tuta che avevo nell'armadio, facendo in modo che almeno stessi comoda.
Mi misi sotto le coperte, e ovviamente mi dimenticai le luci accese, mi rialzai e mi avvicinai alla porta per spegnerle.
La porta si aprii «Buonanotte amore» sentii la voce di Mary sussurrarmi questa frase.
«Buonanotte Mary.» le risposi sussurrando anch'io.
Quella notte dormii proprio bene, il letto era comodo, e la coperta leggera.
Avevo il vizio che anche d'estate dovevo mettermi sotto le coperte, come fosse una protezione.
Quella mattina dalla finestra entrava una luce calda che batteva sul letto, ed illuminava la stanza.
Mi stirai, e mi alzai.
Misi le pantofole e uscii dalla stanza.
«Buongiorno Mary.»
«Oh tesoro già sveglia?» chiese Mary.
Nella cucina c'era un odore di caffè e latte, e c'era un suono così rilassante di persone che parlavano e si salutavano fuori dalla finestra.
«Si.. Sono mattutina.» risposi io.
Nella cucina c'erano Louis e Mary.
«Tuo fratello sta ancora dormendo.» continuò dopo.
«Chi? Thomas?» chiesi
«No, Alex. Fa sempre così, si sveglierà verso le 11, di sicuro.» disse aprendo la busta di caffè
«E .. Tom?» chiesi
«Tom è andato a prendermi un pacco di zucchero.. Qui vicino c'è un negozzietto, subito torna. Vai d'accordo eh con i due fratelli.» disse sorridendo, sembrava così felice che le cose andavano per il meglio.
«Si.. Mi trovo molto bene.» le risposi.
Ebbene sì, era la verità e dovevo dirla, stavo bene con questa famiglia.
«Vuoi il latte? Un succo di frutta? Il caffè?» chiese Louis affianco al frigo mentre leggeva il giornale.
«Un succo di frutta grazie.» risposi dopo.
Mi diede un bicchiere e ci versò il succo ad ace, quello che preferivo più di tutti.
Lo ringraziai, e bevvi a sorsetti.
«È arrivato Tom.» disse Mary, andando ad aprire.
Tornò subito dopo con due pacchetti di zucchero in mano per continuare a fare il caffè.
«Tom tu che vuoi? Caffè?» chiese il padre mentre il figlio chiudeva la porta.
Tom fece un cenno di capo per dire sì, e subito dopo mi disse
«Quando hai finito, preparati ti porto a fare un giro» ovviamente era serio, e non mostrava mai un sorriso, ma era comunque un figo da paura.
«Va bene» dissi per poi finire il succo.
Corsi in camera e preparai i vestiti.
Andai a fare una doccia velocemente.
Mi vestii.
Avevo abbinato un pantaloncino nero con le borchie a una maglietta bianca a giro maniche con un teschio nero, e delle converse nere ovviamente.
Legai i capelli che avevano preso una forma ad onda per le trecce, e mi lavai i denti.
Riordinai la camera, e mi misi un pó di mascara.
Scesi e ad aspettarmi sul divano c'era Tom.
«Sono pronta.» dissi.
Attirai la sua attenzione, e mi fissò così da farmi arrossire.
«Stai benissimo» disse.
«Grazie» gli risposi.
Salutammo Mary e Louis, e andammo fuori.
Salimmo in macchina e pensai che non sapevo minimamente dove voleva portarmi. Bello.

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