Dopo quell'abbraccio da parte del mio fratellastro maggiore, ci sedemmo tutti e tre sul letto.
Inizialmente ci fissammo come tre idioti, poi Alex iniziò a ridere facendo ridere me e il fratello che disegnava i contorni del joy-stick con il dito.
Improvvisamente tornai seria.
Mi dimenticai del tutto della missione "cerca la mamma biologica" .. Così pensai fu il momento migliore per parlarne ad entrambi.
«Alex.. Alla fine non hai saputo più niente? Io vorrei, come dire, velocizzare le cose.. Mi sento abbastanza matura per sapere chi è.. Perché non sono con lei(?) e insomma, voglio tutta la verità.» esclamai fissando la parete celeste della stanza.
«Si, ti capisco.. Ma io non posso accompagnarti..» rispose Alex abbassando lo sguardo.
«Cosa(?)» chiesi con tono irritato portando il mio sguardo confuso ai suoi occhi bassi.
«..Si, beh.. Io non posso accompagnarti sono minorenne, non so nemmeno che scusa potrei usare con mamma, e ovviamente papà.. Di mezzo c'è anche la scuola e poi...» stava per continuare ma lo bloccai.
«Guarda non dire più niente, inizialmente sembrava che tu avessi più voglia di me, ora mi lasci sola..» dissi alzandomi dal letto.
«Aspetta.» urlò poi Thomas afferrandomi il braccio.
«Verrò io con te.» continuò poi quest'ultimo.
«Come scusa?» chiesi portando lo sguardo fisso a lui.
In quel preciso istante alzò la testa, e potei notare gli occhi brillare sotto l'unico raggio di sole entrare dalla finestra dietro di me.
Nell'occhio destro, appunto illuminato, risaltavano sfumature azzurre nel verde.
«Si, ti ci accompagno io. Io ed Alex abbiamo discusso proprio mentre tu pensavi che stessimo arrabbiati con te, e abbiamo deciso che siccome io sono maggiorenne » esclamò con tono superiore «potrei accompagnarti senza problemi..» disse infine.
«Bene.. Che scusa useremo con Mary?» chiesi io dopo avergli sorriso.
«..Gli diremo che voglio approfittarne ora che siamo più legati, di portarti " in giro per il mondo". Lei dovrebbe essere d'accordo, infondo è felice se lo siamo noi.» escogitò il più grande.
«D'accordo.» risposi io e subito dopo lo abbracciai forte, portando un braccio anche dietro Alex siccome lo vidi molto solo, in quanto il merito era tutto suo.
Dopo qualche lacrima e ringraziamenti tornai in camera e notai dei messaggi da parte di Jack.
JACK: "Bell'addormentata, come stai?"
Sinceramente avevo paura di rispondergli. Da una parte perché non capivo abbastanza bene cosa provavo, se davvero mi piaceva lui, o il modo in cui mi trattava.. Dall'altra pensavo e ripensavo a ciò che era successo tra lui e Thomas.. E mi sentivo sempre molto crudele, perché in entrambi i casi avrei fatto soffrire entrambi, ed io e Jack non saremmo mai potuti stare insieme, proprio come me e Tom.
Mi sdraiai sul letto e socchiusi gli occhi.
Quando mi svegliai notai che erano le 7:46 della sera.
A quanto pare ero parecchio stanca.
«Ma quanto ho dormito..» chiesi tra me e me.
Mi alzai e sbadigliai, per poi aprire la finestra. Guardai un pò la città sotto i miei occhi, e poi uscii dalla stanza.
Andai in cucina e vidi Mary cucinare.
Le andai vicino e le diedi una mano, per poi preparare la tavola.
In tutto ciò s'era fatta già ora di cenare così tutti presero posto, e mangiammo.
Quella domenica, prima di andare a dormire, ognuno nella propria stanza, ci mettemmo a guardare la TV tutti insieme.
Il divano era a tre posti. Mary, Louis ed io eravamo vicini appunto sul sofà, Alex era seduto accanto a me sul braccio del divano, e Thomas era per terra.. Eravamo così accaniti a quel film, che appena Louis spense la TV, potei sentire un "Noo" non solo da Tom e Alex ma anche dalla madre.
«Dai, tutti a letto. Domani è lunedì. Si va a scuola, e per i vecchietti a lavoro.» disse il padre sbadigliando.
..Già, l'indomani sarei dovuta andare a scuola.
Ci demmo la buonanotte e andammo ognuno in camera propria.
Chiusi la porta e lasciai la finestra aperta come sempre, per il caldo che c'era.
Nel bel mezzo della notte un'ombra mi passò avanti agli occhi, riuscii a percepire una presenza anche mentre dormivo.
Aprii l'occhio destro e poco prima che iniziassi ad urlare la sagoma nera mi mise la mano alla bocca dicendo.
«Shh, zitta idiota. Sono io, Jack. Tranquilla.»
Mi lasciò la bocca e potei parlare.
«Ma tu sei un pazzo cretino.. » gli risposi portandomi una mano alle labbra, mentre con l'altra gli tirai uno schiaffo.
«Ehi, ma perché cazzo sei qui?» chiesi poi mettendo a fuoco la situazione.
«3 motivi.» rispose lui inginocchiandosi per guardarmi meglio negli occhi, illuminati dalla luna attraverso la finestra.
«Vediamo.. » esclamai sorridendo sedendomi comoda sul letto.
«Allora primo, perché non m'hai risposto oggi, e per come sono io, la cosa mi irrita molto. Secondo perché non ho sonno, e quindi non sapevo cosa diavolo fare. Terzo non voglio andare stare in quella casa.. e quarto..» sussurrò lui.
«Ehi Ehi, aspetta. Hai detto che ne erano solo tre.»
«Lasciamelo dire che è il più importante.. Quarto avevo bisogno di vederti.» disse per poi avvicinarsi alle mie labbra ma io mi spostai.
Si allontanò leggermente senza farci caso per poi baciarmi la guancia.
«Okay e dal momento che sei qui? Cosa vuoi fare?» chiesi qualche minuto dopo.
«Di sicuro uscire.. Non posso stare qui, soprattutto in questa stanza.» rispose fissando ogni particolare della camera.
«Già. È vero.» dissi ricordandomi che fosse la stanza della sorellina di Tom.
«Ti va di aspettarmi qui giù? Mi vesto e vengo.» sussurrai io, seguito da un suo "okay".
Così facemmo, scese, mi vestii, e lo seguii, lasciando la finestra aperta per dopo.
«Eccomi.» dissi lanciandomi da un gradino.
«Anche così sei troppo bella.» disse lui scombinandomi i capelli.
«Come con una felpa, e dei pantaloncini a caso? Uau.. Immagina quando indosserò qualche abito allora.» dissi ironica.
«Sarebbe un onore vederti indossare un abito elegante .»
A quella frase mi imbarazzai e per nascondere quell'emozione, lo abbracciai.
Ma forse più che altro, avevo proprio voglia di abbracciarlo.
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•STEP BROTHER•
Storie d'amore#5 in storie d'amore (2•12•16•) «"Ti amava così tanto, che ha voluto che tu avessi una vita migliore." dicevano tutti così. Ma la verità è che quando una persona ti ama tanto, non ti lascia andare via.» «Si beh, potevo sembrare forte quanto volevo...