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Entrai e c'erano Tom e Alex seduti sul divano.
«Ehm, ciao ragazzi.» dissi con le guance che andavano a fuoco.
Non risposero, ma mi fissarono.
«..Ehi, c'è qualcuno in questa casa?» urlai ironicamente sperando che mi dessero attenzioni.
«Si, ci siamo io e l'altro tuo fratello.. E tu...» disse Alex.
«Io cosa?» chiesi facendo cadere per terra lo zaino.
«Tu sei davvero un'idiota.» gridò Thomas alzandosi di scatto dal divano.
Alex lo seguì per tenerlo.
Lo fissai con sguardo confuso.
«Che c'è? Non far finta di non capire.» continuò il più grande.
«I miei genitori ti danno una famiglia in cui stare, una casa dove stai al sicuro dalle botte.. Dove non sei costretta a rubare, e soprattutto ti danno la possibilità di frequentare una scuola e tu? Tu fai pure filone? Ma cosa ti dice il cervello?»
«Come se tu non hai mai fatto una cosa del genere..» dissi guardando il pavimento.
«Non stiamo parlando di me.» disse lui portando la mano sotto il mio mento per fissarlo negli occhi.
«Te ne sei andata anche col primo che capita, ti piacciono i ragazzi così eh?» chiese Tom.
«Thomas basta, dai stai esagerando.» disse Alex cercando di calmarlo.
«Perché.. Lui com'è ? Dimmelo, com'è ?» dissi io avvicinandomi a lui, nonostante il fratello gli tenesse le braccia.
«"Ciao BadBoy"» disse imitando la mia voce.
A quel punto gli diedi uno schiaffo.
«Il mio problema sei tu»
Mi guardò poi fece una faccia "schifata" e salì le scale sbattendo la porta della sua camera.
Sbuffai e mi gettai sul divano.
«Mi dispiace senti, lui è ..» cercò di spiegare Alex.
«No sentimi tu, a me non interessa ciò che dice, perché tuo fratello prima fa il dolce con me, poi esce con Sarah. Non sono la ruota di scorta quindi fanculo, okay? Lasciatemi in pace.» dissi per poi spingerlo verso la parete.
Andai in camera e mi sdraiai sul letto.
"Bambola oggi ti va di venire a prendere un gelato o qualcosa da bere?"
Era un messaggio da un numero sconosciuto.
Già solo da come mi aveva chiamata avevo capito chi fosse.

Io: "Ehm, non so, convincimi."
Jack: "Beh, potremmo rubare una macchina per andare a prendere la Milka, so che a te ste cose piacciono."
Io: " Ma cosa..?"
Jack: "Sto scherzando, sul serio dai vieni."
Io: "Ah okay, però ci incontriamo fuori scuola. È meglio che non vieni fuori casa mia."
Jack: "Va bene okay. Ti aspetto alle 4:30 fuori scuola va bene?"
Io: "Certo. A dopo."
Jack: "A dopo Bambola."

Spensi il cellulare, poi però segnai il suo numero col nome "BadBoy" che gli stava benissimo.
Erano le 2:16 e tornarono Mary e Louis.
«Eccoci» sentii Mary urlare dalla cucina, così uscii dalla stanza proprio nello stesso momento in cui uscì Tom.
«Prego» disse con sorriso irritato facendomi segno di scendere per prima le scale.
Sorrisi ironica e scesi per prima.
Ci sedemmo a tavola e mangiammo.
Io ovviamente sfogliavo la home di Facebook, ma a quanto pare quel gesto diede fastidio alle persone lì presenti così che Tom prese il cellulare e lo mise sul mobile accanto a lui.
«Ehi.»
«Sta zitta» rispose lui.
«Ehi Ehi, Thomas. Perché le rispondi così?» chiese Louis.
«C'è qualcosa che non va?» chiese la madre.
«NO VA TUTTO PERFETTAMENTE.» esclamammo entrambi per poi tornare a fissare il piatto.
Notai il sorrisetto da parte di Alex che si divertiva a vedere noi in quelle condizioni.
Finimmo di mangiare e andai a prendere il cellulare dopo aver aiutato Mary con i piatti.
«No, Tom lascia.» gli urlai notando che lo afferrò prima di me.
«Ohoh, un messaggino da "BadBoy" che tenera. Chissà chi sarà. Vediamo.» disse.
Iniziai a saltare per prendere il cellulare, ma lui era più alto di me, quindi non potevo arrivarci.
E decisi di usare le buone maniere.
Gli diedi una ginocchiata nelle parti basse, così da farlo abbassare e presi senza problemi il cellulare.
«Grazie Thomas.» dissi, poi salii in camera.
Passò un po' di tempo e si fecero le 4:05.
"Okay.. Mi preparo" dissi fra me e me.
Presi una maglia bianca a giro maniche e un pantaloncino nero, ovviamente sulle mie converse nere.
Mi misi un po' di mascara, mi lavai i denti e mi raggruppai i capelli in trecce, siccome faceva davvero caldo.
Erano le 4:20 così decisi di avviarmi.
Scesi e avvisai Mary che sarei uscita.
«Con chi vai?» chiese Louis.
«Una mia nuova amica.»
«Che ha cambiato sesso.» urlò Thomas dall'altra stanza mentre giocava con Alex all'xbox.
«AHHAHAHAHA stupido, si riferiva al giocatore papà tranquillo.» continuò Alex coprendomi.
Non so bene perché lo facesse, ma mi stava aiutando sul serio.
Mentre mi avvicinai alla porta potei notare lo sguardo irritato di Thomas.
Chiusi la porta e respirai aria pulita.
Mi avviai e appena fuori scuola, notai Jack fumare.
«Eheh, non ti stacchi da questa roba vero?» chiesi salutandolo.
«Nemmeno per sogno.» rispose lui gettandola per terra.
«Ma Jack era solo a metà, perché non l'hai finita?»
«Perché so che ti dà fastidio il fumo.» rispose per poi iniziare a camminare.
«Stai davvero bene con le treccine, e questo pantaloncino ti sta da dio bambola.» continuò.
«Grazie.. Allora dove vuoi portarmi?» chiesi io.
«Ti va un gelato?» chiese e io feci cenno con la testa per dire sì.
Mi portò in un bar e mi fece scegliere il gusto, per poi andare a pagare.
Appena fuori decise di allontanarsi ed andare in un posto più isolato.
«Perché?»
«Mi pare di averti già detto che odio i posti pieni di persone.» disse lui.
Mi sedetti su un muretto e lui si appoggiò avanti a me.
Continuavo a mangiare il mio gelato come fossi una bambina.
«Che carina che sei.» disse lui.
Arrossii.
«Posso farti una domanda?»
«Non fai altro, fa pure.» rispose lui grattandosi un occhio.
«Perché all'inizio sembrava che mi odiassi, e invece adesso sembra che.. Non so, ti sto simpatica.» chiesi fissandolo negli occhi.
«Beh semplice, perché vedendoti pensavo che fossi come tutte le altre, cioè una che se ne vanta, una che non capisce, proprio come alla ragazza a cui hai pestato il piede in classe. Ma conoscendoti non sei affatto così.» rispose lui sinceramente.
Lo baciai sulla guancia.
«E questo perché ?» chiese lui portandosi la mano sulla guancia.
«Tu non fai mai le cose istintivamente?» chiesi sorridendo.
«Certo io faccio sempre le cose d'istinto.» rispose lui.
«Ma certe volte mi mantengo.» continuò.
«E perché?»
«Perché se facessi certe cose senza pensare mi caccerei nei guai.»
«Ahahha certo. In questo momento che vorresti fare?» gli chiesi avvicinandomi a lui.
«Semplice, vorrei spaccare la faccia a quel bimbo che gioca a pallone, che rompe il cazzo, vorrei anche sparare la preside, vorrei far bere benzina a Cody, e per finire vorrei baciarti. E l'ultima cosa è quella che più mi farebbe soffrire.» precisò lui.
Mi allontanai dai suoi occhi.
«Ah sì e perché?» dissi tornando seria.
«Perché poi dovrei litigare con Thomas, dovresti allontanarti da me, mi innamorerei di te. Vari casini.» rispose lui.

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