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Ero nel mio letto, dalla finestra potevo osservare il cielo. Si faceva sempre più scuro.
Ormai era sera, e stavo letteralmente morendo di fame.
Vagavo tra i miei pensieri, e pensai che non avevo un cellulare.
Già .. Era stupido come pensiero, ma pensavo a Thomas, quando messaggiava con .. la sua ragazza, e ho pensato che non avevo un cellulare.
In fondo a cosa mi serviva(?)
Cioè ero sempre chiusa nell'orfanotrofio, non uscivo e non avevo bisogno di chiamare qualcuno per far sapere dov'ero.
Non nego che qualche volta pensavo a come sarebbe potuta essere mia mamma. Ovvio anche quelli erano i miei pensieri fissi.
Bionda(?) Alta(?) Grassa(?)
Non la immaginavo perfetta, perché mi aveva abbandonata, quindi poteva essere anche bellissima, ma non sarebbe stata perfetta.
Qualche volta immaginavo se era uguale a me.
Mi alzai e andai vicino all'armadio aprendo l'anta destra, dove vi era lo specchio.
«Anche lei magari aveva i capelli così biondi? O li aveva mio papà?» chiesi osservandomi.«Vorrei tanto saperlo..» continuai chiudendo l'armadio.
Scesi, e per le scale sentii Mary.
«Maryy» dissi.
Giuro non sapevo perché la chiamai. Uscì spontaneo, come se ne avessi bisogno.
«Ehy, Kate.. Ah, Louis ti ha detto dei vestiti?» chiese accarezzandomi i capelli.
«Certo, li ho provati.. E messi nell'armadio.» risposi guardando uno ad uno nella stanza. C'erano tutti, e dalla mattina era la prima volta che erano tutti insieme presenti.
«Hai qualche foto?» chiese Alex.
Abbassai lo sguardo, quasi per vergogna.
In quel momento tutti erano in silenzio.
Era una famiglia, non dico ricca, ma potevano farsi passare ogni sfizio.
Io sono sempre stata sola, e senza soldi, che ne potevo sapere di un cellulare.
«Non ho un cellulare..» dissi a bassa voce.
Vidi Tom dare una gomitata al fratello seguito da una smorfia.
«Oddio scusa, pensavo avessi un telefono, cioè.. Davvero ..» cercò di scusarsi Alex
«Può bastare Alex, basta.» sentii dire dal padre.
«No, perdonatemi, é che mi è venuto in mente che non ho un cellulare allora mi sono.. Beh sentita di basso.. livello ecco..»
«Cosa ma scherzi(?)» urlò Mary venendomi vicino per abbracciarmi.
«Non devi pensare minimamente a una cosa del genere, e non devi più sentirti di basso livello, capito?» continuò il padre.
Vidi Alex e Tom andare di sopra e sbattere la porta..
Da sopra sentivo i due che litigavano.
"È per colpa mia?" pensai.
«Kate.. Potresti chiedere a Thomas se va a prendere delle pizze? Magari se vuoi potresti fargli compagnia.» chiese la donna mentre preparava la tavola.
Ogni cosa girava intorno a me e Tom.
Per ogni caso, io ero in ogni situazione con Tom già dal primo giorno.
Annuii e salì le scale, così da dirigermi verso i due che litigavano.
Camminavo lentamente così da capire di cosa parlavano.
«Ti serve qualcosa(?)» mi accorsi poco dopo che Tom aveva aperto la porta e mi aveva visto ascoltare la loro conversazione, nonostante non avessi sentito niente.
«Ah, no. Cioè si.. Sono appena salita, Mary ha chiesto se puoi andare a prendere delle pizze..»
«Ecco vai.. Che sei il fratello maggiore su.. Il perfettino» sentii urlare dal fratello più piccolo chiuso in bagno.
Notai uno sguardo irritato da parte di Tom.
«Ha chiesto anche se ti farebbe piacere se venissi con te, per aiutarti, con le pizze e la coca..» gli urlai mentre indossava il giubbino di pelle che gli stava un amore.
«No... Faccio da solo.» disse
Poi dopo qualche secondo
«Okay si va bene.»
Sorrisi e andai in camera per mettermi la felpa della Vans regalatami dalla famiglia precedente.
Scesi e chiusi la porta alle mie spalle.
Attraversai sbadatamente la strada quando un motorino stava per venirmi addosso, e poco prima un braccio che mi tira dal cappuccio nero della felpa.
«Mi stavi strozzando..» gli dissi portandomi le mani al collo
«Stupida, almeno non sei morta.» disse con un misto di felicità e irritazione.
Salimmo in macchina.
«Grazie comunque.» gli dissi.
Annuí e mise in moto la macchina.

•••

«Tom... Sei così noioso, accendi lo stereo..»
Non sentii risposta dal ragazzo serio incazzato così la accesi da sola, osservando per cinque secondi i suoi occhi illuminati dal lampione.
A separarmi da quel momento fu la canzone di Justin Bieber "What Do You Mean?"
Una canzone che ho sentito molte volte, e che adoravo.
La canticchiavo a bassa voce per non dare fastidio al ragazzo alla mia sinistra.
«Hai una bella voce..» disse sorridendo.
«Dici sul serio?»
«Certo.» rispose parcheggiando la macchina.
«Scendi con me?» chiese, spegnendo la macchina.
«Va benee.» dissi aprendo lo sportello.
In un secondo eravamo dentro.
C'era una gran fila, e nel frattempo che aspettavamo, e che Tom parlava con un amico del padre, notai un ragazzo, con una birra in mano fissarmi con un brutto sorrisetto.
«Sapevo che non dovevo mettermi questi pantaloncini..» dissi tra me e me.
«Hai detto qualcosa?» chiese Tom, notando il ragazzo che mi fissava.
«Ci penso io.» disse subito dopo.
Stava andando verso il ragazzo mentre il nostro numero era scattato, presi le pizze bollenti e le appoggiai su un tavolino.
Riuscii a sentire qualche frase come
«Senti stai dando fastidio a mia sorella.» indicandomi
«Se non la smetti, questa bottiglia te la infilo..sai dove. Capito? Lasciala in pace.»
Sorrisi, ma nascosi lo sguardo sotto i miei capelli, osservando il pavimento.
«Andiamocene.» sentii poco dopo.
Salimmo in macchina e misi le pizze nel sedile posteriore.
Arrivammo a casa, e spense la macchina.
«Grazie di nuovo.. Thomas.» dissi fissando lo specchietto destro della macchina, osservando attentamente se la strada fosse libera.
«Di niente piccola.» rispose appoggiandomi la mano sulla gamba.
Era pazzesco quanto un ragazzo potesse essere tanto lunatico.

•••••

Ehyyyy friends.
Allora, di solito non scrivo mai niente sotto i capitoli (nemmeno nelle altre storie), però spero che vi piaccia la storia... e più che altro volevo rispondere alla ragazza che nel capitolo precedente mi ha commentato dicendo di mettere una foto di Katherine e i due fratelli.
Beh in questo capitolo ho messo la foto della ragazza che voglio sia Kate, magari nel prossimo metterò Tom, e Alex.

Ps:Love u❣❣

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