Stava andando tutto bene.
Ma quella notte.. Quella notte la mia testa mi giocò brutti scherzi.
Non riuscii a dormire.
Iniziai a sudare dalla paura.
Sognai me abbracciata ad una donna.. Una donna che chiamavo "mamma".
Erano le 8:30 di mattina.
Mi alzai di scatto e corsi in bagno.
«Ricorda Kate, ricorda ti prego.» continuavo a ripetermi questa frase. Ma ricordare cosa? Non lo sapevo esattamente.
Quel sogno mi aveva fatto aprire gli occhi..
Sentii bussare alla porta.
«Ehm. Sei tu Kate? Sbrigati me la sto facendo addosso..»
Era Tom.. Avevo bisogno di sentire la sua voce rauca e protettiva.
Diedi un ultimo sguardo allo specchio cercando le risposte nei miei occhi celesti ghiaccio.
Aprii la porta, e lo abbracciai.
«Ehi, piccola cos'hai?» chiese Tom
«Non ho niente.. Va tutto bene.» dissi guardando i suoi occhi, mi sorrise portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Andai in camera, e preparai i vestiti.
«Pantaloncino.. Nero o bianco?»
Alla fine ovviamente scelsi il mio colore preferito, quello che più mi rappresentava.. Il nero.
Mi vestii, feci il letto, e mi truccai.
Scesi e salutai Mary e Louis.
«Non fai colazione amore?» chiese Louis mentre leggeva il giornale.
«No.» risposi senza degnare nessuno di uno sguardo, dirigendomi verso la porta.
«Ma dove vai?» sentii da parte di Mary.
Mi girai di scatto e risposi sorridendo «Ehm, un giretto mattutino, domani inizia la scuola.. Quindi beh.. Mi voglio rilassare.»
Uscii e da lì i miei pensieri entrarono in mente.
Devo ammetterlo avevo l'ansia..
Il fatto di andare a scuola beh, se non mi avessero accettata?
Andai al parco, ancora digiuna, e mi sedetti su una panchina.
«Nika.. Perché continuo a ricordare questo nome.. E perché la abbracciavo chiamandola mamma.»
Ero sola e pensavo al mio sogno. Quel pensiero era fisso.
Mi avevano sempre detto che i miei erano morti.. Soprattutto la signorina Murphy..
Mi alzai con gli occhi fissi per terra e improvvisamente sbattei contro un ragazzo che si allenava.
«Oh, scusami..» disse porgendomi la mano.
«No, niente.» risposi, alzandomi.
«Piacere, Taylor.» disse porgendomi nuovamente la mano.
«Nika.. Cioè scusa volevo dire Kate.» dissi arrossendo.
Ero avanti ad un ragazzo castano chiaro, con occhi nero scuro e alto e .. muscolo.. e bello.. e vabbè basta..
«Non ti ho mai vista qui.. Di dove sei?» chiese sorridendo
«No, è che una famiglia mi ha.. Cioè sono stata adottata..» gli risposi, come se avessi paura di cosa potesse pensare.
Mi stavo fissando troppo sulla mia identità.
«Ah ho capito. Quanti anni hai? Sembra .. 15? 16?» disse cercando di indovinare
«Esatto 16, e tu? 17?» chiesi cercando di sembrare a mio agio.
«19» disse facendo una faccia seria, come per sentirsi grande, poi sorrise spontaneamente, e quella risata mi rapì sul serio.
Nel bel mezzo della conversazione notai un tipo familiare tra i cespugli.
..Era Tom.
«Ehi, tutto bene ? Cosa guardi?» chiese cercando di capire cosa mi interessava così tanto
«No, niente.. Senti scusa devo andare.»
Lo salutai e andai dalla parte opposta in cui mi spiava Tom.
«Ma dove cazzo sta? Non la riesco a vedere..» continuava a chiedere Tom, senza sapere che ero semplicemente dietro lui.
«Beh, basta girarti caro..» dissi con le braccia conserte.
«Ho fatto una grande figura di merda giusto?» chiese senza ancora girarsi.
Poi si girò e gli risposi che non me ne fregava un bel niente della figura.
«Perché mi stavi fissando..» chiesi turbata.
«No niente.. È stato Louis a chiedermi di vedere dove eri andata.»
«E tu non potevi direttamente chiedermelo.. No(?)»
«Senti» disse afferrandomi il braccio.
«Io non so perché sei uscita così.. Senza dire niente a nessuno. Ma a me dà fastidio che ogni volta che esci conosci nuovi ragazzi.. Che ti guardano facendosi brutte idee su te.. Il mio compito è proteggerti. » disse avvicinandomi a lui.
«Sei geloso.. Sei geloso Thomas?» dissi seria quasi vicina alle sue labbra.
Quelle labbra mi stavano praticamente chiamando.
«Io? Geloso? No.. Ovvio che no. Come ho già detto, devo solo stare attento a te.» disse per poi lasciarmi.
Tornammo a casa, ma ognuno per conto suo.
Lui in macchina con i suoi amici, e io a piedi, pensando ancora al mio sogno.
«...Io ho bisogno di sapere se mia madre è morta, oppure è ancora qui, da qualche parte. Voglio sapere la verità.» dissi tra me e me.
Tornata a casa salii in camera, e presi il cellulare.
"3chiamate perse da Mary, 1 da Louis"
Uscii e mi scontrai con Alex.
«Scusa..» chiesi cercando di uscire da quella situazione, pensando che fosse ancora arrabbiato con me.
«Tranquilla.» sentii il suo tono di voce, tranquillo. Così sorrisi.
Mi sentii pronta per confidargli qualcosa che invece non riuscivo a dire a quella testa di cazzo di Tom.
«Alex.. Devi aiutarmi.» gli dissi.
«Okay. Cosa è successo?» disse.
Gli presi la mano e lo portai nella mi a camera chiudendo la porta a chiave.
Si sedette sul letto e io ero in piedi per parlargli.
«Senti.. Stanotte ho fatto un sogno.. Ho sognato una donna, che mi abbracciava. Ricordo di averla chiamata mamma.. So che è stupido e che è solo un sogno. Ma non è la prima volta che sento il nome Nika. Nel sogno una persona chiama questa donna, con questo nome. E ora.. Mi sono fissata. Mi hanno sempre detto che mia madre fosse morta.. Ma.. Io voglio andare fino in fondo, e sapere se in realtà è ancora viva» dissi notando il suo sguardo confuso.
«Cosa? Scherzi? Faresti questo a Mary? Vuoi vedere se c'è ancora tua madre, se è viva? Cosa c'è? Non vai d'accordo con noi?» disse alzandosi andando verso la porta.
Lo fermai.
«Ti prego Alex.. Ma non ci pensi che ne ho parlato solo con te.. Forse perché mi fido di te. Ho bisogno del tuo aiuto. Mettiti nei miei panni. Voglio sapere.. Chi sono le persone che mi hanno regalato la vita.» dissi con le lacrime agli occhi.
Lui era molto vicino a me..
«Kate? Non piangere. Ti aiuterò. Tranquilla.» disse per poi baciarmi la guancia e uscire.
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•STEP BROTHER•
Romance#5 in storie d'amore (2•12•16•) «"Ti amava così tanto, che ha voluto che tu avessi una vita migliore." dicevano tutti così. Ma la verità è che quando una persona ti ama tanto, non ti lascia andare via.» «Si beh, potevo sembrare forte quanto volevo...