•46•

33.7K 1.7K 46
                                    

Appena finimmo il nostro panino, ci alzammo e ci avviamo verso... Ah no beh, in realtà non avevamo una meta.
Non potevamo avere una meta ben precisa, dovevamo rimanere sconosciuti.. E non potevo portare il mio bel faccino ovunque.
«Ah comunque... Se vuoi saperlo è tutto pronto per partire.» sentii esclamare da Alex mentre continuava a bere la Coca-Cola presa ovviamente dopo aver mangiato il panino.
«Partire? E dove?» chiesi portando le mani in tasca.
«Per andare a trovare tua madre.. Dobbiamo solo cercarne due.. Sperando che una delle due sia la tua.» continuò lui.
«Cosa? Ahhhh siii che bello. GRAZIE ALEX.» dissi subito dopo abbracciandolo mentre delle lacrime di gioia, facevano a gara a chi scendesse per prima.
«Si, okay, ma il merito è anche loro..» balbettò Alex cercando di indicarli. «Hanno messo insieme i soldi per pagare, e Thomas ha falsificato le firme di mamma e papà.. Quindi acqua in bocca...»
«Cosaaa? Davvero? Grazie mille!» continuai io abbracciando entrambi nello stesso tempo.
Non feci nemmeno caso al fatto che aveva falsificato le firme, andiamo, infondo ero troppo felice!
«Ora però.. Dobbiamo andare da Luca. Lui è l'unico che può falsificarci un documento per Katherine.» disse poi Jack.
«Ma Luca.. Intendi colui che ha rischiato la morte per la droga?» chiese subito dopo Thomas accanto al suo vecchio amico.
Jack accennò un piccolo "si" e ciò scatenò un po' di irritazione in Thomas.
«Io non faccio entrare minimamente Kate lì..»
«Tom smettila. È un ottima idea, dobbiamo per forza. La teniamo sott'occhio. Abbiamo bisogno di quei documenti, altrimenti lei non parte.» esclamò poi Alex tenendo il braccio del fratello.
Tom sbuffò ma subito dopo ci diede l'okay.
A questo punto, dopo aver assistito a quella scena, ci avviammo verso la casa di questo Luca.
«Ma ti ricordi dove abita?» chiese Thomas.
«Come no? È colui che si faceva con mio padre.. E l'ho odiato così tanto che volevo venire fuori casa sua per ucciderlo..» rispose Jack con i pugni serrati, e gli occhi lucidi dal dolore.
Dopo minuti di silenzio «Eccoci.» esclamò Jack.
«Dio sento un odore di guai da qui..» disse Alex, e subito dopo Thomas bussò.
«Chi diavolo è?» chiese una voce molto bassa, e rauca.
«Ragazzi venuti in cerca di guai seri..» sentimmo sussurrare da Alex, e subito dopo Jack gli disse di smetterla.
«Ehm.. Luca apri.. Sono Jack.» continuò poi appoggiandosi con la schiena alla parete.
Il ragazzo aprì e beh, l'immagine mi rimase impressa.
Non aveva la maglietta, era semplicemente con i jeans, ma sul petto aveva tanti tagli e tante cicatrici. Aveva gli occhi di un celeste talmente chiaro che a malapena si poteva vedere.
«Cosa volete?» chiese scocciato cacciando il fumo, di una canna, dalla bocca.
«Ehm. Volevo chiederti un grande favore..» disse poi Jack.
«E sarebbe?» chiese Luca portando subito dopo gli occhi a me, e dopo ciò, io abbassai lo sguardo.
«Ehi, stai parlando con noi, senza che porti gli occhi a lei.. Il favore che devi farci è falsificare dei documenti.» esclamò poi Thomas salendo il gradino per andargli vicino.
«Bel caratterino..» sussurrò Luca entrando in casa, facendoci segno di seguirlo.
Notai Thomas stringere il pugno per tirarglielo da dietro ma sia Alex che Jack lo fermarono.
Entrammo e ci sedemmo sul divano, dopo aver visto lo schifo in cui viveva.
«Scusate, prima di iniziare, potrei andare al bagno?» chiesi.
«Certo bambola.. In fondo a destra.» rispose e poco prima di alzarmi sentii Thomas dire irritato «Guarda che non c'è affatto bisogno di chiamarla così..»
«E poi solo io posso chiamarla così.» continuò Jack, che si corresse subito dopo che Tom lo fissò. «Cioè, non hai il diritto di chiamarla così..»
Mi alzai sorridendo a quella scena e cercai il bagno.
Aprii la porta e .. si avevo trovato il bagno.. ma.. no non avevo intenzione di usarlo.
Vi erano siringhe sul lavandino, e varie bottiglie di alcolici nella doccia, per non parlare dell'igiene.
«Okay..» sussurrai schifata per poi uscire e tornare in sala.
«..Hai già fatto?» chiese Alex curioso.
«Ehm.. Mi è passata la voglia..» risposi sedendomi accanto a Thomas.
Mentre Lucas digitava al computer per falsificare i documenti, Thomas mi portò un braccio dietro le spalle stringendomi a lui.
«Allora, che nome mettiamo?» chiese il ragazzo.
«.. Che nome vuoi?» chiese Thomas, chiedendo una mano a Jack.
«È indifferente, tanto è falso.. Tracy..» risposi io.
«Okay..» continuò Lucas digitando «Il cognome?» chiese dopo.
«Smith, Tracy Smith..» rispose Jack, e subito dopo gli sorrisi.
«Perfetto.. L'età lascio quella?» chiese Lucas.
«Si, cambia il giorno di nascita, a caso. » continuò Thomas.
Appena finito, stampò i documenti, e proprio nel preciso momento in cui Jack voleva prenderli, Lucas disse «E.. Adesso dovete pagarmi.»
«Cosa?» chiese Thomas.
«Credevate fosse gratis?» chiese
«Beh.. A questo punto le cose si complicano.» continuò portandosi la mano nella tasca posteriore.
«Raga, io non ho soldi, li ho spesi per i biglietti..» sussurrò Jack, e subito dopo anche Alex e Tom dissero di non averli.
«E beh.. Qui allora.. Come ho già detto le cose si complicano.» ripeté cacciando una pistola.
«Oh Oh, amico, che sei impazzito?» chiese Jack cercando di avvicinarsi, ma Lucas lo fermò puntandogliela in fronte.
«No!» esclamai, ma Thomas mi fermò, portandomi dietro lui.
«Beh.. Ho un'idea. Se non avete soldi da darmi, per pagare il bel lavoro fatto, dovete darmi LEI.» esclamò puntando la pistola sulla fronte di Thomas per farlo spostare.
Spostò i suoi occhi su me, per poi dire «Si esatto, voglio questa bambolina.» continuò lui, ma Jack disse.
«Porcaputtana, ma capisci o no che per te non è la "bambolina".. Scordatelo. Non possiamo pagarti così.»
«E beh allora.. Non posso fare altro che farvi fuori.. Sapete l'ultima volta, un ragazzo non mi ha pagato, e non ha avuto quindi ciò che voleva.. Appena è uscito di qui, ha chiamato gli sbirri.. Ed ora non posso ripetere lo stesso errore, quindi, devo farvi fuori.» disse con sorriso ironico « Uno ad uno!» continuò poi serio, schiacciando il grilletto.
Subito dopo Jack, da dietro, ci fece dei segni, che capimmo qualche secondo dopo.. Ovvero che al suo "via" saremmo dovuti scappare.
Lucas puntò la pistola sulla mia fronte, mentre Thomas continuava a stringergli il braccio.
Jack subito dopo tirò un calcio dietro la gamba di Lucas per farlo cadere, poi gli prese la pistola e la lanciò sul parquet della cucina di fianco alla sala e  subito dopo gli portò un braccio intorno alla gola.
A quel punto, gridò «VIA» e scappammo.
Non ci allontanammo molto, ma eravamo abbastanza lontani, da poter comunque vedere Jack uscire.
«Ragazzi.. Jack..» sussurrai, notando che non usciva.
«Se la caverà. Sta tranquilla.. Lui ha già fatto ste cose..» disse Thomas senza staccare gli occhi da quella casa.
Stranamente le sue parole non riuscirono a tranquillizzarmi, come se sentivo che qualcosa non andasse.
Improvvisamente, sentimmo uno sparo, che attirò soprattutto la mia attenzione.
Di scatto mi alzai, per correre a vedere, ma Thomas mi bloccò, fermandomi con una mano sulla spalla.
Jack continuava a non uscire..
«Tom.. Jack.. » dissi con le lacrime agli occhi.
Thomas non rispose, ma riuscivo a sentire quanto era preoccupato nonostante fosse immobile.
Lui era sicuro di se stesso, io invece non molto..
Improvvisamente, vedemmo Jack uscire con dei fogli nella mano destra, mentre con l'altra teneva stretto il fianco destro.
Gli andammo vicino, e Thomas e Alex lo aiutarono a sedersi accanto ad un muretto.
«Tutto bene amico?» chiese Thomas.
«Questi sono tuoi..» sussurrò Jack, ma ero sempre più concentrata sull'altra mano che continuava a premere un solo punto del corpo.
Presi i documenti e li misi in tasca.
«Come stai? Cosa ti è successo?» chiesi notando tutti i graffi in faccia.
«Una piccola battaglia con le bottiglie di vetro, e con le pallottole..» disse sorridendo, ma si fermò improvvisamente, per la ferita che gli bruciava.
Thomas gli alzò la maglietta, e vi era una ferita piuttosto profonda.
«Porcatroia ti ha sparato quel coglione..» esclamò Thomas.
«Di lato.. Cioè l'ho sfiorato.» sussurrò.
«Beh.. Sfiorato un bel niente. Stai anche perdendo sangue..» continuò il più grande.
«Andiamo in ospedale.. Però dobbiamo beh.. Mentire. Non possiamo assolutamente dire che sono colpi di pistola.» disse Alex aiutando il ragazzo ferito ad alzarsi, con l'aiuto di Tom.
Continuavo a guardare quella scena, che mi feriva dentro..
Cioè Jack, ci ha praticamente salvati, e ora stava male.. Tutto per mezzo mio come al solito.
Arrivammo in ospedale e appena entrammo, ci accolse un dottore molto simpatico che credette alla storia inventata di Alex.
Ovvero
«Stavamo facendo parkour, ed improvvisamente è scivolato, cadendo su un muretto col fianco destro..»
Aspettammo in quella sala per vari minuti, quando finalmente uscii.
Lo abbracciai cercando di stare attenta alla ferita appena chiusa.
«Avete capito? 7 fottuti punti per quella stronzata.. Ma sarà comunque un bel ricordo» disse poi Jack, ricambiando il mio abbraccio.
A quel punto la curiosità di Alex si fece viva, chiedendo «Ma hai ucciso Lucas?»
«No, che dici. Mi stai dando dell'assassino? Gli ho solo spaccato una bottiglia di vetro sulla nuca.. Si sveglierà.»
E dopo ciò iniziammo a ridere, nonostante l'argomento era davvero serio.

•STEP BROTHER•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora