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Eravamo a "casa."
Se potevo definirla tale. Non mi sentivo ancora affatto 'a casa.'
Aprirono la porta e Louis ovvero 'mio padre' salí sopra, mentre Mary 'mia madre' andò in cucina.
Sul divano vidi due ragazzi a torso nudo, molto palestrati che giocavano alla play.
Okay in quel momento rimasi paralizzata
"È il paradiso?" Pensai.
Poi in un lampo mi vennero vicino, prima il più piccolo
«Piacere sono Alex e ho 16 anni..» disse sorridendomi
Poi l'altro che si presenta con fare da grande e con una voce e degli occhi stupendi
«Piacere piccola, io sono Thomas, ma puoi chiamarmi Tom, e ho 18 anni..»
Ovviamente non ero molto aperta così dissi il mio nome e la mia età .
«Ciao ragazzi, io sono Kate, e ho 16 anni.»
«Ah hai la mia stessa età, che mese?» chiese Alex
«Non lo so.. Questo è il mio anno dei 16 anni.» dissi portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Azione che attirò l'attenzione di Thomas.
Alex mi regalò uno sguardo curioso, per poi dire «Ah invece io già li ho compiuti»
«Kateee.» urlò Mary.
«Si Mary..?» dissi portando il mio sguardo prima a Thomas poi alla cucina dalla quale proveniva la voce di Mary.
«Ti va se dopo andiamo a fare shopping? Potrebbe piacerti. Ho sempre desiderato poter comprare abiti femminili a qualcuno. E poi potremmo conoscerci meglio.» disse con aria felice.
Nonostante sapessi il mio carattere e tutto ciò che avevo passato, questa famiglia già mi piaceva e Mary mi faceva sentire a casa..
«Per me.. va bene.» dissi prendendo la mia valigia.
«Vieni, ti faccio vedere la tua stanza» disse Alex.
«Oh, certo.» sussurrai.
Alex era già sulle scale, io avevo appena preso la valigia quando mi scontrai con Thomas.

Sembrava fatto apposta. Era inquietante, carino, bellissimo, strafigo, ma inquietante.

«Scusa.» dissi
«Tranquilla.» rispose accarezzandomi la guancia destra, poi mi seguì con gli occhi per tutta la scalinata.
«Ecco, questo è il bagno, e questa invece, a destra, la tua camera. Io e Thomas siamo lì, in fondo a sinistra, mentre mamma e papà... Mary e Louis li di fronte.» disse tenendomi il braccio
Non capivo il perché di quell'azione.
«Grazie mille. Ora penso .. che metterò in ordine la valigia.. Ci vediamo dopo okay?» dissi per poi scappare in camera e chiudere la porta.

Le pareti erano di un colore lilla chiaro e bianco. C'era uno specchio con cornice bianca e dello stesso colore la sedia accanto alla scrivania.
Proprio di fianco al letto avevo una finestra stupenda, che affacciava sull'altra parte della strada.
La aprii per prender aria e respirai il buon profumo dell'aria fresca.

•STEP BROTHER•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora