Erano le 8:16 di sera e Mary stava preparando la tavola.
«Tranquilla Mary ti aiuto io..» dissi prendendo i bicchieri e i tovaglioli.
Eravamo io Louis Mary e Tom, ma dopo qualche minuto ci raggiunse anche Alex che venne subito ad abbracciarmi.
Rimase lì al mio fianco, e quell'azione scatenò l'inferno nella testa di Tom, si vedeva semplicemente attraverso i suoi occhi.
Cercai di allontanarmi da Alex con la scusa di andare a prendere il cellulare, e appena scesi trovai il piatto in tavola.
Mi sedetti e mangiammo.
Come al solito in TV c'erano i giochi di eredità, o cose simili, cose di cui Louis andava pazzo, le indovinava sempre tutte.
«Allora? Oggi non vi ho visto molto, cosa avete fatto?» chiese Mary.
«Oh niente, ho dato una mano a Kate per cercare la sua ..» stava per continuare Alex, ma lo fermai dandogli un calcio alla gamba.
Capí appena portò il suo sguardo confuso al mio, serio e preoccupato.
«La sua?» chiese la madre portandosi il bicchiere di acqua alle labbra.
«Una sua amica.. Che ha conosciuto all'orfanotrofio..» si corresse il ragazzo alla mia destra.
La madre fece un cenno di testa per dirci di aver capito, e subito dopo si alzò per prendere un coltello.
«Non deve saperlo, ti prego. È un segreto.» sussurrai ad Alex di nascosto, mentre Tom parlava col padre.
Finimmo di mangiare e andai in camera per prepararmi lo zaino.
Strano, durante la cena non parlammo proprio dell'argomento scuola..
Appena scesi però, Louis mi spiegò (siccome sarebbe stato il mio primo giorno) chi mi avrebbe accompagnato.
Ovvero con chi sarei voluta andare.
Louis era seduto sul divano con i due figli uno a destra e l'altro a sinistra.
.. CHE IMBARAZZOO..
«Vedi tu.» disse il padre sfogliando il giornalino.
«O andrai a piedi con Alex, che va nella tua stessa scuola, oppure ti accompagnerà Tom in macchina..» continuò
«Beh.. A questo punto andrei a piedi con Alex, altrimenti Tom, dovrebbe svegliarsi presto solo per accompagnare me..» dissi io, notando un sorrisetto nascosto da parte di Alex, nascondendo quell'azione grattandosi un occhio.
«Per me va benissimo» gridò quest'ultimo.
Ovviamente Tom era troppo orgoglioso per dire che si sarebbe svegliato solo per me, ma i suoi occhi parlavano da soli.
Andai di sopra e misi il pigiama.
Mi addormentai mettendo il cellulare in carica e sperai che il primo giorno di scuola sarebbe andato bene..
La mattina dopo, riuscii a svegliarmi presto, e fui la prima a correre in bagno per lavarmi, scesi in cucina e c'era Louis pronto con il suo bacetto mattutino e il succo di frutta. Stava diventando un abitudine. Stava diventano la mia famiglia.
Ed io stavo cambiando.
Bevvi e tornai di sopra scontrandomi con Alex «Per le 7:40 ci avviamo, non è lontano, ma alle 8 dobbiamo entrare.» disse seguito da un mio "si"
Mi lavai i denti e mi vestii.
«Meglio il jeans nero strappato.. O il jeans semplice?» dissi tra me e me.
«Quello nero, ti sta un amore.» sentii gridare da Tom, così sorrisi e chiesi
«Ma non stavi dormendo tu?»
«Devo uscire con Sarah.» rispose.
Il suo tono di voce mi diede sul serio fastidio. Era così strafottente. Di sicuro l'ha detto perché avevo scelto di andare a scuola con Alex.. Ma che comportamento poco maturo è questo?
Non ebbe risposta da me.
Finito di preparami mi truccai.
«Allora.. Vorrei essere presentabile, vediamo..» scelsi il solito mascara e un po' di terra per dare più colore al viso, poi misi per la prima volta il rossetto Bordeaux matte della Mac., regalatami da una mia amica.
Mi aggiustai per il meglio i capelli, e scesi.
«Wow» sentii esclamare da Alex, Louis e Mary erano anche loro meravigliati.
Ero così semplice e loro facevano tutto ciò?
«Ehm.. Cos'ho?» chiesi
«Quel rossetto ti sta benissimo.» esclamò Alex.
Arrossì e poi guardai l'orologio, era ora di andare.
Ci salutammo, e non poteva mancare l'imbocca a lupo di Mary che mi baciò la fronte.
Uscimmo, e incontrammo Tom che stava avviando la macchina.
Mi fissò poi si girò al lato opposto e partí.
«Non farci caso» disse Alex fissando le vetrine che vendevano cornetti, ciambelle, e caramelle.
«Lui è così» continuò.
Alex non sapeva tutta la verità che sapevo io. Non sapeva che il fratello era la causa, senza volerlo, della morte della sorellina.. Tom era così per quell'unico motivo, ma nessuno lo capiva.
Eravamo fuori alla scuola e prima di entrare Alex mi raccomandò una cosa.
«Qualsiasi problema, ricorda una cosa, io sono in questa scuola, un messaggio, una chiamata, io ci sono va bene?» disse
«Certo, grazie Alex.» risposi per poi entrare.
Ero in tempo, in orario, ma giustamente persi mezz'ora a cercare l'aula, ma questo non mi fece preoccupare.
«Ehi tu! Signorina» sentii gridare alla fine dal corridoio.
«Si?» dissi girandomi.
Una signora non molto magra stava correndo verso di me, facendo rumore con questi tacchetti insopportabili.
Una signora davvero molto preparata sia come outfit, che come trucco.
«Mi dica il suo nome.» chiese seria
«Katherine, Katherine Harvey» dissi senza alcun problema.
«Sono la preside. Perché è qui in giro, e non in aula.» esclamò.
«Sono nuova signora preside, non trovo la classe.» dissi io senza farmi intimorire.
«Vediamoo, ah bene, venga con me, la porto io.» disse prendendomi per un braccio.
Riuscii a far fuoriuscire un piccolo "ahia" di cui non se ne fregò minimamente.
Mi faceva venire in mente la signora Murph.
Arrivate alla classe bussò e aprì.
«Buongiorno prof, mi scusi se la interrompo ma la ragazzina non trovava la classe.» disse in modo ironico per poi tirarmi dentro.
Spostai il braccio e la mia azione portò lo sguardo di tutti su me ed il mio coraggio.
«Guai a te se farai ancora ritardo.» disse per poi tornare da dove era venuta.
"Fanculo" riuscii a dire a bassa voce massaggiandomi il braccio.
«Come scusa?» chiese una prof giovane.
«No niente, buongiorno.»
«Bene, prendi posto.» lei era molto più gentile, lo si vedeva dalla faccia.
Guardai in giro.. E notai un unico posto libero.
«Vai.. Tranquilla. Jack, falla sedere vicino a te.» quest'affermazione diede molto fastidio al ragazzo e camminando per i banchi tutti mi guardavano sorpresi.
"Buona fortuna" sussurrò una ragazzina per poi riderne con l'amica.
"Anche a te" le risposi abbassandomi accanto a lei facendola zittire.
Mi sedetti e diedi uno sguardo a questo Jack.
Carinoo.
Ma a quanto pare eravamo tutti invisibili per lui.
STAI LEGGENDO
•STEP BROTHER•
Romance#5 in storie d'amore (2•12•16•) «"Ti amava così tanto, che ha voluto che tu avessi una vita migliore." dicevano tutti così. Ma la verità è che quando una persona ti ama tanto, non ti lascia andare via.» «Si beh, potevo sembrare forte quanto volevo...