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Tornammo a casa, e ovviamente scesi prima di Thomas.
Ero già vicino la porta di casa quando lui stava chiudendo a chiave la macchina.
«Dove vai ora?» gli chiesi sorridendo notando che stava accendendo un'altra sigaretta mentre si dirigeva verso una stradina.
Mi fece segno solo con la mano come per salutarmi.
"Bah, chi lo capisce. Per le donne ci vuole anche il manuale, ma per lui proprio, le edizioni..." pensai.
Entrai in casa e andai verso la cucina.
«Ehi, sei sveglio.» dissi rivolgendomi ad Alex.
«Ciao bella tutto bene ?» mi chiese sfregandosi gli occhi.
«Benissimo.» gli risposi.
«Vado un attimo in camera okay? » continuai salutandolo con un bacio sulla guancia.
Mi guardò per tutto il tratto della sala, poi sparii chiudendomi in stanza.
Mi misi comoda sulle fresche coperte del mio letto.
Aprii la scatola e presi in mano il cellulare.
"iPhone 6" dissi tra me e me.
"È un telefono bellissimo.. Sapessi come si usa.." continuai.
È vero avevo una curiosità pazzesca ma avevo promesso a Thomas che avrei imparato con lui, quindi lo avrei  aspettato.
Ero sola nella stanza.
Mary  era di sicuro per la casa per fare le sue cose, Louis era a lavoro, Alex stava finendo la colazione e Thomas.. Boh lui sparisce così.
Andai verso l'armadio.. Già il primo giorno notai un cassetto in alto.
«Non ci arrivo..» pensai..
Presi la sedia e la spostai di fianco all'armadio, così da arrivare al cassetto in alto.
Aprii e trovai una valigetta.
La presi e la lanciai sul letto.
Poco dopo mi accorsi che avevo fatto sbadatamente quel gesto e che se dentro vi era qualcosa di fragile si sarebbe rotto.
Scesi dalla sedia per controllare, per fortuna tutto bene.
Per essere sicura di non farlo sapere a nessuno chiusi la porta a chiave.
Mi misi comoda sul letto spostando la scatola del cellulare.
All'interno della valigetta vi erano foto e foto. Era pieno.
Vi erano anche foto di bambole, Barbie per essere precisi.
Mi accorsi secondi dopo che la bambina presente in tutte le foto era la stessa che era in posa nelle foto in camera da letto di Mary e Louis.
La mia curiosità diventava sempre più forte, talmente tanto da scoprire chi era la bimba e dov'era ora.
«Ehy, tesoro, posso parlarti?» chiese Mary bussando alla porta.
Subito mi paralizzai, perché sapevo che non dovevo impicciarmi in queste cose.
«Ehm.. Si c-certo, un secondo, d-devo solo... » riuscii solo a balbettare senza compiere una frase e dopo essere riuscita a mettere tutto a posto, aprii la porta.
«Dimmi..» le chiesi con aria ansiosa.
«Beh, volevo chiederti se ti andrebbe, non ti obbligo affatto eh.. Se ti andrebbe ecco di.. Conoscere mia sorella, tuo zio..cioè il marito, insomma i tuoi zii e magari qualche cugino..»
Si vedeva che non si sentiva a suo agio quando doveva chiedermi qualcosa riguardante la famiglia.
"Che tenera" pensai.
Non era da me, è vero, ma Mary trasmetteva quel senso di pace e tranquillità.
«Si, mi farebbe piacere.» le risposi per non deluderla .
Mi sorrise e poco dopo scese.
Chiusi la porta e feci un respiro profondo.
Passarono delle ore, e io ero ancora lì ad aspettare Tom.
Ormai era ora di pranzo.
Scesi e mi sedetti al tavolo.
Vidi Mary indaffarata con i piatti e le pentole così la aiutai.
«Da' qui, ci penso io.» le dissi.
Presi il piatto e vi "versò" dentro degli spaghetti, e lo portai a Louis, la stessa cosa per Alex.
Poi notai il posto di Thomas ancora vuoto.
«Thomas non mangia?» chiesi a tutti i presenti.
«No, mi ha telefonato, ha detto che resta a casa di Sarah. Ha invitato alcuni suoi amici a mangiare da lei.» rispose Alex irritato.
A quanto pare ad Alex non gli andava molto a genio Sarah.
Ecco andavano d'accordo per quello.
È vero non si giudica ma sta sul cazzo anche me, anche senza conoscerla.
"Buon appetito."
Mangiammo e mi congratulai con Mary per aver fatto un pranzo delizioso.
Ovviamente anche quel giorno mi proposi per lavare i piatti ma Mary mi lasciò andare in camera.
Non avevo niente da fare.
Ero sul divano, aspettavo Tom guardando la porta e sperando che si aprisse da un momento all'altro.
Lo aspettavo perché ero felice quando mi stava vicino, mi dava tanto quella sensazione di protezione, e poi quella testa di cazzo aveva detto di aspettarlo così mi avrebbe insegnato ad usare il cellulare.. Ma niente.
Passarono alcune ore ed io ero ancora lì a guardare Spongebob.
«Hm, interessante ed educativo..» rispose Alex gettandosi sul divano al mio fianco, con un braccio intorno alle mie spalle.
«Non c'è assolutamente niente.» risposi io col broncio.
Sorrise.
«Vedo che ti annoi... Vieni con me.»
«Dove?» chiesi spegnendo la TV, e portando il mio sguardo confuso al suo felice e curioso.
«Eh no, l'altra volta hai rifiutato, sta volta vieni e basta.. Voglio fare un giro, e ti voglio far conoscere degli amici e delle amiche.»
Sorrisi e accettai, tanto Tom era causa persa.
Entrai in stanza e aggiustai i capelli, diedi un ultimo sguardo al telefono sul letto e scesi.
«Pronta?» chiese il ragazzo ancora lì sdraiato sul divano.
«Pronta.» risposi toccandomi i capelli con tono ironico-vanitoso.

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