6.

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Appena la trovo, la tiro di lato e le spiego che vado a casa. Lei può tornare quando vuole ma io sono stufa. Senza pensarci due volte, appena finisce le sue mille raccomandazioni, mi precipito fuori dal locale e con passo veloce in poco tempo sono a casa. Ripenso un'ultima volta agli occhi del ragazzo misterioso ma subito i sensi di colpa nei confronti di Stephan mi assalgono.
Perdonami amore, ti prometto che non romperó la promessa che ci siamo fatti.
Così, con le lacrime che cadono sul cuscino, mi addormento.
Mi sveglio presto per andare a correre, visto che il mio sonno è stato tutto fuorché sereno.
Dopo essermi infilata un paio di pantaloncini corti, neri che aderiscono perfettamente alle mie gambe, prendo una canotta bianca, una felpa grigia e le scarpe. Esco cercando di fare meno rumore possibile e comincio a correre verso la costa. Solo quando sono esausta decido di fare una pausa per bere qualcosa e mi sdraio sulla sabbia, nei pressi di un chioschetto. Appena il respiro torna regolare mi tiro su e proprio dietro di me ci sono due occhioni che riconosco e che mi fanno salire l'agitazione. É a petto nudo ed oltre a essere scolpito perfettamente, ha l'intero busto e braccia coperti di tatuaggi. Tiene in mano un cucciolo di cane nero che si agita in cerca delle attenzioni del bel ragazzo.
"Ma guarda un po' chi si rivede, la bella addormentata nel bosco", dice con aria di sfida. Nonostante ogni mia cellula del corpo stia gridando rabbia verso di lui decido di contare fino a dieci e rispondere civilmente.
"Cloe, mi chiamo Cloe!", dico.
"Carino", replica ma guardando la canotta scollata che indosso.
"Vado a prendermi una bottiglietta d'acqua", gli dico dandogli le spalle e incamminandomi. Ed è quando arrivo al bancone che mi rendo conto di averlo dietro. Il suo petto è completamente spalmato contro la mia schiena e la cosa che mi stupisce è il fatto che non mi dispiace per niente. China poi la testa verso il mio orecchio e mi scosta una una ciocca di capelli. Sono pazza, mi sto lasciando toccare da un perfetto sconosciuto.
"Se il tuo nome è carino, il tuo culo mi fa impazzire", mi sussurra e solo adesso ricordo dei pantaloncini che indosso.
"Ora me ne devo andare dolcezza", mi dice staccandosi e lasciando un vuoto dietro a me.
Mi giro di scatto temendo che se ne sia già andato. Voglio sapere il suo nome.
"Aspetta", urlo, "come ti chiami?".
Non si volta nemmeno, ma mi dice abbastanza forte da poterlo sentire "Nicholas".
Continuo a fissare la sua figura che si allontana inebetita. Se penso che questa é la prima volta dopo aver perso lui che guardo un ragazzo senza esserne completamente disgustata, mi sorprendo. Ma poi vengo subito travolta da un velo di tristezza per quando sono stronza. Mi è piaciuto sentire quel ragazzo vicino a me ed è sbagliato. Non posso vederlo mai più. Devo stargli lontana il più possibile.
Stephan, nel mio cuore esisti solo tu! Scusa, sono una stronza. So che il mio pensiero può sentirlo, so che mi ascolta e non è arrabbiato. Lui era un buono e lo sarà per sempre!

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora