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27 giugno 2015

Mi sento a mio agio nel vestito in satin col cipria. Le spalline sono finissime e  partono dalle clavicole fino ad arrivare poco sopra al fondoschiena, lasciando la schiena completamente nuda. Lo scollo a V accarezza la piccola fossa tra i miei seni, ma non mi rende per niente volgare. Infine scende morbido fino ai piedi, sembrando ampio per via dello spacco sulla destra che parte da metà coscia e lascia quasi tutta la mia gamba nuda. Indosso un sandalo con tacco nero molto semplice, con una fascetta alla base delle dita dei piedi ed un laccetto sulla caviglia. I capelli ricadono vaporosi in onde sulle mie spalle ed il trucco è così leggero che mi conferisce un aspetto naturale.
Le tre persone davanti a me sono a bocca aperta ed anche Cupcake non è da meno.
"Spero non ti veda prima della consegna dell'attestato se no credo dimenticherà di salire sul palco", afferma Matthew, ridacchiando al pensiero del figlio in difficoltà durante un traguardo tanto importante.
"Faremo in modo di farti passare inosservata", asserisce Olivia e alla sua affermazione Mary scoppia a ridere.
"Ma l'hai vista? Se questa è stata la nostra reazione quale pensi sarà quella di Nicholas? Scommetto 100 dollari che sviene", tende la mano verso il padre.
"Io scommetto che farà scena muta"
Si lanciano uno sguardo di sfida e poi ghignano nello stesso modo inquietante. Io afferro la pochette per distrarmi e attendo che gli altri decidano di avviarsi verso la macchina.
"Mi date entrambi cinquecento dollari se appena finita la cerimonia se la porta diretta a casa", se ne esce la mamma di Mary alzando le sopracciglia.
Io avvampo e boccheggio.
"Perfetto, andiamo"
Il tragitto verso la UCLA è piacevole ed io mi perdo nell'ascoltare i discorsi dei tre riguardo a Nicholas e la sua vita universitaria.
"Phil, Jason, Gary e Lauren sono già lì", la giovane ragazza al mio fianco informa i suoi genitori. Il nome della ragazza mi torna in mente subito. Mi ricordo quanto mi ero arrabbiata con Stephan quando avevo letto il suo nome sul cellulare. Solo ora mi domando com'era la vita di Nicholas prima di me. Magari aveva un fidanzata. Magari ce l'ha ancora. Oddio.
"Pronta?", mi sussurra la mora all'orecchio.
Annuisco e scendo dalla macchina. La UCLA mi si presenta in tutta la sua maestosità, con una grande fontana ed un prato enorme. Percorriamo il grande viale fatto a scacchi ed io ne rimango ammaliata. Ora capisco perché Stephan ne era così affascinato. Sarebbe stato il posto perfetto per lui.
Quando entriamo sono così agitata che non mi concentro su ciò che mi circonda, ma seguo come un'apatica gli altri. Entriamo in un'aula enorme e vedo diversi ragazzi seduti nelle prime file vestiti con la toga. So, grazie alla sorella, che studia economia e si sta per laureare in management. Sarei potuta arrivarci viste le capacità gestionali che ha avuto nel gestire la discoteca a Llandudno. Ci accomodiamo in fondo all'aula e non appena una donna sulla sessantina, vestita di tutto punto, sale sul palco, il brusio si smorza e regna un silenzio assoluto. Fa un discorso di introduzione per annunciare il lungo percorso svolto dai futuri laureandi e descrive nei minimi dettagli il mondo in cui è stato strutturato questo percorso universitario. Dopo di lei è il turno di una giovane e bellissima ragazza dai lunghi capelli rossi. Elogia i professori e i suoi compagni di percorso. Quando finalmente finisce è il turno degli studenti di salire sul palco dove verrà consegnato l'attestato di laurea. Dopo dieci persone finalmente arriva il suo turno e quando lo vedo salire sul palco il respiro viene a meno. Il suo corpo scultoreo è fasciato nella toga nera. I suoi occhi colore del mare sono un po' più spenti, ma forse è solo una mia impressione. Mary afferra la mia mano che trema ed io le porto entrambe in grembo. Stringe la mano ai  professori e poi scende per tornare al suo posto. Passano almeno altre trenta persone prima che la cerimonia finisca ed i tantissimi cappelli vengano lanciati in aria. Noi usciamo prima dei laureandi e ogni famiglia è riunita per aspettare il proprio dottore o dottoressa. Vicino a noi ci sono i ragazzi che ha nominato prima Mary in macchina, ma fortunatamente non si sono accorti della mia presenza troppo esaltati per l'arrivo di Nicholas.
"Stai tremando tesoro", mi guarda Olivia preoccupata. Mi prende per mano e mi conduce un poco distante da lì fino a che non siamo abbastanza lontane.
"Respira Cloe. Respira", mi incita quando si accorge che sto trattenendo il respiro. Lascio andare l'aria e ne inalo dell'altra. Cerco di riprendere un minimo di calma.
"Ho il terrore di ciò che potrà succedere", ammetto.
"Lui ti ama"
"Non lo so. È più di un mese che non ci vediamo e chi me lo garantisce, nel caso mi ami ancora, che appena gli confesserò tutto non mi lasci?"
"Non fasciarti la testa per niente... oh eccolo il mio bambino"
Mi giro di scatto e vedo la bionda, Lauren, saltargli in braccio. Lui non la stringe come faceva con me, ma accetta comunque il suo abbraccio. Sento il mio sguardo diventare cupo e in meno di un secondo sto già marciando verso di loro. Lui è mio. Non come un oggetto o una proprietà. Lui é la mia metà. È la mia anima gemella e non lascerò che qualcuna me lo porti via senza combattere.
L'attenzione degli altri è tutta verso di me e come se sapessero si spostano di lato, facendomi spazio. Mi blocco solo quando quei due occhi stupendi si puntano sulla mia figura. Li sgrana e posso leggerci dentro lo stupore. Scioglie le braccia della ragazza dal suo collo ed improvvisamente torna il mio predatore. Si avvicina lentamente e vedo che si è tolto la toga. Indossa un completo nero ed una camicia bianca sbottonata. Sto letteralmente impazzendo eppure non riesco a muovermi. In un paio di falcate è difronte a me e porta una sua mano sulla mia guancia.
"Sei una visione, vero?"

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora