15.

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"Mi piace", dico soltanto.
"Anche a me"
"Non avevo dubbi... se no non te la saresti tatuata"
Mentre io sto in piedi lo guardo andare verso un albero più piccolo e osservo attentamente i suoi movimenti. Si attacca ad un ramo e con la sola forza delle braccia si tira su, per poi sedercisi sopra. Mi avvicino un po' e lo vedo puntare l'obiettivo della macchina fotografica verso di me. Mi fa una foto e nel riguardare abbozza una specie di sorriso. Mi siedo ai piedi dell'albero e guardo una famiglia di anatre passare accanto alla riva del fiume. É una mamma con i suoi anatroccoli. Ogni tanto si gira per controllare che la stiano seguendo tutti e tre.
Ho sempre sognato di avere una famiglia numerosa con l'uomo dei miei sogni, ma lui non c'é più ed io non posso che marcire da sola. Ancora una volta lui entra nei miei pensieri modificando il mio precario umore. Non posso dire di essere stata bene fino ad adesso, ma sicuramente la mia giornata non é stata monopolizzata solo da brutti pensieri.
Mi alzo di scatto e afferro una sigaretta dal pacchetto, prima di cacciarla in bocca  e camminare freneticamente avanti ed indietro. Devo calmarmi. Devo trovare una calma che non credo di possedere, dentro di me.
Mi fermo solo quando due mani si posano sulle mie spalle e mi ricordo di non essere da sola. Merda.
"Calmati. Respira con me"
Lo seguo e comincio ad espirare ed ispirare grandi quantità d'aria. Lui mi massaggia le spalle ed io mi concentro su quel tocco tanto delicato, quanto intenso.
"Brava, così"
Continuiamo per svariati minuti e lui non mi abbandona. Mi tiene aggrappata alla realtà. Quando sento che dentro di me il peggio è passato, mi giro e lo ringrazio con uno sguardo.
"Faccio una chiamata", dice.
A quel punto mi ricordo di avere anche io un telefono. Guardo whatsapp e vedo la chat di Giody segnalare diversi messaggi. Noto che mi ha anche chiamata un paio di volte circa mezz'ora fa. Premo il tasto per richiamare e porto il telefono all'orecchio.
"Ciao Cloe", dice tranquilla, "mi sono svegliata un'ora fa ed ho visto che non c'eri"
"Non sembrava che volessi svegliarti così sono uscita a prendere un hamburger e a fare un giro verso le 12"
"Va bene, quando torni?"
"Mmmm non lo so, non mi aspettare per cena"
"Ok, se dovessi avere qualche problema chiama"
"Grazie a dopo"
Metto giù  e vedo l'imponente ragazzo dietro a me.
"Hai mentito", non è una domanda, é un'affermazione.
"Lo faccio sempre", faccio spallucce.
Lo vedo rabbuiarsi, ma non sono nemmeno sicura perché il suo viso torna normale in pochissimo tempo.
Nel giro di qualche minuto risaliamo sulla barca e torniamo alla moto.
Ci mettiamo i caschi e siamo pronti a partire.
Dalla mia ultima confessione non ci siamo detti quasi niente, ma non mi importa. Le parole sono superflue nella vita, contano i fatti. Io mento ogni giorno, ad ogni persona, quando la domanda che mi viene posta é se sto bene. Mento a me stessa quando mi dico di aver superato tutto. Mento quando dico di essere una ragazza forte. Il problema é che io lascio benissimo trasparire il fatto che mento, ma la gente non se ne accorge, o meglio ancora non vuole vedere. La verità é che le bugie sono spesso più comode per tutti. Ognuno di noi vive in una bugia, che sia a fin di bene o no, siamo tutti peccatori alla stessa maniera.
Lui mi guarda ogni tanto dallo specchietto ed io faccio lo stesso. Le mie mani sono intrecciate sul suo addome caldo e visto che comincio a sentire freddo mi stringo ancora più, fino ad avere l'intero busto compresso contro la sua schiena.
Ci fermiamo ad un'area di sosta, ma non me ne accorgo tanto sto bene accoccolata lì.
"Se mi fai scendere principessa, faccio benzina, così saremo a casa al caldo in meno tempo possibile"
Controvoglia mi stacco e rabbrividisco. Lui ci mette esattamente 2 minuti di orologio, ma prima di salire si ferma davanti a me.
"Non ti farò domande, ma tu non mentirmi. MAI, perfavore", sottolinea quell'avverbio di tempo con forza.
"Va bene"
"Promettilo Cloe"
"Te lo prometto Nicholas", e allungo senza rendermene conto il mignolino. Lui mi guarda confuso, facendomi arrossire per il gesto.
"Bè ecco... le promesse con il mignolino non possono mai essere infrante"
Allunga il suo mignolo verso il mio e li lega insieme guardandomi intensamente negli occhi.
"Ora torniamo a casa", dice sicuramente più felice.
In meno di venti minuti mi ritrovo ad Abergele, ma invece di farmi lasciare a casa, decido di farmi riportare al panificio.
"Giusto... la tua bugia di prima", dice una volta parcheggiati.
"Non lo faccio con cattiveria, solo che negli ultimi anni le cose sono andate diversamente da come mi aspettavo e le persone più care che ho, invece di lasciarmi i miei tempi e spazi, mi hanno soffocata..."
"Non devi giustificarti con me, avrai sicuro il tuo bel da fare con te stessa ogni notte prima di dormire. Non infrangere però la promessa che mi hai fatto principessa"
Scuoto la testa in segno di negazione.
"Che fai in queste sere?"
"Sto a casa?"
"Vuoi fare qualcosa di strano e un po' illegale?"
"Sì"
"Non ti preoccupare, non ti metterò in pericolo con la giustizia o cagate simili...", continua a parlare credendo che io abbia rifiutato la sua proposta.
Gli metto le dita sulle labbra e lui tace.
"Ho detto di sí, Nicholas"
Le sue labbra si aprono in un sorriso sotto al mio dito che non sposto. Tira fuori la lingua e mi lecca il polpastrello più volte per scherzo, ma la reazione che sveglia in me mi mette in totale soggezione. Nel mio corpo si irradia un calore che non provavo da troppo tempo, così mi affretto a tirarlo via e a scappare dal suo sguardo indagatore.
"Ci sentiamo domani", urlo in modo che mi senta.
Corro fino a casa e una volta chiusa la porta alle mie spalle, mi appoggio con la schiena fino a lasciare toccare il sedere col pavimento. Questa attrazione che sento é totalmente sbagliata e vorrei cancellarla. Corro in cucina e dopo aver tirato fuori il detersivo, strofino più e più volte il dito, per eliminare ciò che é appena successo.
E se non riuscissi a non deluderti ancora, amore?

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora