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26 giugno 2015

Mi va quasi di traverso il boccone nell'udire le parole del papà di Mary. Per fortuna lei mi passa alla svelta un bicchiere d'acqua ed in pochi secondi riesco a ridarmi un contegno.
"Siamo in cucina", la voce dolce di Olivia lo chiama.
Quando entra nel mio campo visivo rimango esterrefatta dalla somiglianza assurda con il figlio. La mascella squadrata, i lineamenti spigolosi, la statura alta ed il fisico asciutto. Sembra di guardare il ragazzo dagli occhi oceanici in versione matura.
"Ciao alle mie due...", si blocca e sgrana gli occhi nel vedermi, "Cloe".
Pronuncia il mio nome come se mi conoscesse da sempre e non mi vedesse da una decina di anni. Rimane immobile all'entrata e sono io ad alzarmi. Quando però capisce le mie intenzioni viene a passo svelto verso me e mi sorride.
"Molto piacere, io sono Matthew"
"Il piacere è tutto mio", spero di non essere sporca di cibo o salse in faccia perché questo sarebbe davvero imbarazzante.
"Come stai? Hai passato un buon viaggio? Sei stanca?"
Cerco invano di trattenere una risata a causa delle continue premure di tutti nei miei confronti. D'altronde posso capirli.
"Tutto okay davvero. Forse adesso comincia a salirmi un po' la stanchezza, ma niente di preoccupante"
"Meglio se riposi un po' invece", Mary si intromette.
"Sono della stessa opinione. Se vuoi seguirci ti mostriamo la dependance a bordo piscina. Abbiamo pensato volessi un po' di privacy, perciò..."
Detto questo mi conducono verso il bellissimo salone dove vedo un enorme libreria con centinaia di libri ed affianco ad essa una poltrona in pelle. Sulla destra c'è un bellissimo camino sui toni scuri difronte al quale c'è un divano color crema così grande da poter ospitare anche tutte le persone che conosco. Per fortuna sono poche.
Avanziamo verso una porta che stranamente è chiusa e quando Olivia la apre i miei occhi vengono catturati dalla bellezza di questa stanza. Una piccola veranda con moltissime piante, un tavolo in vimini e le sue rispettive quattro sedie. Semplice, ma molto suggestiva. Mi piace la natura. Quando però i miei occhi passano in rassegna quasi tutta la veranda mi rendo conto di non aver notato la porta finestra completamente aperta dalla quale si vede un'enorme piscina, circondata da un bordo in pietra e poi da un bellissimo prato verde perfettamente curato. È dalla parte opposta alla nostra che sta una piccola casetta con le pareti per lo più in vetro. Man mano che ci avviciniamo riesco ad intravedere dei piccoli dettagli. Un piccolo salotto con un divano beige dove difronte sta una tv. Un frigo a due ante e il classico mobilio da cucina. Quando finalmente entriamo riesco ad apprezzare ancora di più il luogo dove dormirò questa notte.
"Vieni", mi esorta Matthew a seguirlo verso una delle uniche due porte presenti. Quando la apre mi si presenta davanti un bagno davvero carino con doccia, vasca da bagno, lavandino e water.
"Gli asciugamani sono nell'armadietto sotto al lavandino e mi sono permesso di prenderti uno shampoo e un bagnoschiuma.
"Grazie", dico con un filo di voce a causa dell'emozione.
Poi mi conduce alla seconda porta dove c'é solamente un letto matrimoniale ed un armadio, ma non potrei essere più felice di così.
Quando mi volto verso le due donne però mi rendo conto dell'enorme foto dietro alle loro teste. Sono Steph e Nicholas da piccoli, seduti in riva al mare con i loro costumini striminziti e dei buffi cappelli sulle teste. Mi si riempiono gli occhi di lacrime e penso di odiare questa mia assurda emotività.
"Oddio...", la faccia terrorizzata di Olivia mi fa capire di aver frainteso ciò che sto provando.
"No è tutto okay. È davvero bellissima", dico senza fiato.
Mary si avvicina verso di me e mi circonda le spalle con un braccio.
"Avanti vai a riposarti, lo sai che non devi stressarti troppo"
Annuisco e mi faccio accompagnare in stanza prima di ringraziare nuovamente le due persone che stanno all'entrata.
Mi siedo sgraziatamente e mi levo le scarpe, poi mi lascio cadere con la schiena fino a sentire la superficie morbida del materasso.
"Ho paura che domani non andrà bene", do voce alle mie preoccupazioni.
"Stai tranquilla. Ti posso giurare che andrà tutto bene"
Annuisco e chiudo qualche secondo le palpebre, persa nei miei pensieri.
Quando decido di riaprile vedo il cielo di un azzurro tenue, mentre il sole fa capolino, pronto ad alzarsi alto nel cielo. Santo cielo, quanto ho dormito?
Guardo il telefono e vedo che sono appena le cinque e trenta del mattino. Sto per rimettermi a dormire ancora qualche ora, ma non appena mi ricordo cosa c'è oggi il mio cuore comincia a martellare freneticamente nel petto. Mi alzo velocemente e quando noto le valigie ai piedi del mio letto mi calmo un attimo. Devo fare le cose con ordine. Decido, quindi, di andare a farmi un bagno caldo per distendere i nervi. Spremo del bagnoschiuma nella vasca e apro l'acqua calda. Subito un profumo che conosco benissimo mi penetra nelle narici. Il suo profumo pazzesco. Quando l'acqua è abbastanza alta mi immergo e mi lascio cullare per almeno mezz'ora. Nella testa mi vorticano mille possibili scenari di come andrà la giornata, ma cerco di focalizzarmi solo su quelli positivi.
Un bussare ripetuto mi fa spaventare e mi affetto ad uscire afferrando l'asciugamano appoggiato prevederebbe sul ripiano. Fascio il mio corpo e nel giro di nemmeno un minuto spalanco la porta pregando che non sia uno dei due signori Edwards.
Mary è seduta sul divano e sul piccolo tavolino davanti a lei che non avevo notato prima c'è un vassoio colmo di pancake, frutta, una tazza di thè e una tazzina di caffè che mi fa storcere il naso alla sola vista.
"Buongiorno principessa", mi dice calma e nell'udire quel nomignolo la guardo strano. Se vuol farmi aumentare l'ansia ci sta riuscendo benissimo.
"O accidenti a Nicholas. Non poteva chiamarti zuccherino?"
Ridacchio e mi siedo accanto a lei. Mi afferra le mani e mi guarda dritta negli occhi.
"Non vedo l'ora che lui lo scopra"

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora