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12 novembre 2008

"Sei proprio una merda", urla Giody.
A quel punto io e Stephan ci stacchiamo e la vedo guardarci con occhi furenti.
"Potevi dirlo subito che ti piaceva una così, non avrei perso tempo inutilmente", punta il dito verso il ragazzo al mio fianco.
"Non mi sembra di aver mai detto di essere interessato a te, Giody. Secondo, non sei autorizzata a rivolgerti alla mia ragazza così. Sono stato chiaro?"
La sua ragazza? Oddio.
"Siete patetici. Formate proprio una bella coppia", poi guarda me, "hai vinto, complimenti amica mia"
Ride istericamente e se ne va via da noi, lasciandomi a tremare.
"Piccola", dice Steph, accarezzandomi le guance.
"Ha ragione lei, sono un'amica di merda"
"Non dire così. Ci sono cose che non si possono controllare, non fartene una colpa e poi sono certo che io non le piaccia veramente, ma é solo una sfida"
"Forse dovrei andare a parlarle", dico.
"Aspetta che si calmi. Magari domani mattina"
Annuisco e usciamo da quel bagno, mentre fuori c'è una confusione totale e vedo la mia (ex?) amica buttare a terra qualche bicchiere, prima di fondarsi in pista e strusciarsi tra due ragazzi. Gli occhi mi pizzicano al pensiero che la colpa del suo atteggiamento sia mia e voglio solo andare a casa.
Prendiamo le nostre giacche e usciamo nel mezzo della notte, mano nella mano. Il silenzio regna e per una volta a me sta bene, perché ora come ora non saprei cosa dire né come potrei reagire se dovessi lasciare libero sfogo ai miei sentimenti. Lui mi guarda preoccupato e triste, ma non dice nulla. Capisco dalla forza con la quale stringe la mia mano che posso contare su di lui.
Ci fermiamo davanti ad una gelateria ancora aperta e lui mi chiede di aspettare lì fuori. Mi mangiucchio le unghie e tiro su con il naso, nonostante nessuna lacrima abbia ancora lasciato i miei occhi. Il ragazzo più bello del mondo se ne esce con due frappè, uno alla fragola per me ed uno al cioccolato per lui. Gli sono infinitamente grata, non solo per questo, ma per esserci.
"Grazie mille"
"Piccola... mi dispiace vederti così", dice dolcemente, accarezzandomi il viso.
"Quindi... riguardo a quello che hai detto in bagno..."
"Sì, lo sai benissimo che Giody non mi è mai interessata"
"Veramente non intendevo quello..."
Lo vedo pensare alla conversazione presente, ma il suo viso rimane comunque corrucciato.
"Dammi un indizio", mi esorta.
"Ecco... vedi... io e te"
Vedo i suoi occhi illuminarsi, certa che gli sia tornato in mente il discorso.
"Ovviamente sei la mia ragazza. Pensavo fosse chiaro"
Mi avvicino e lo stringo in un abbraccio fortissimo. Lui porta il suo viso all'altezza del mio e mi bacia in un modo così dolce e nuovo che sembra il cuore voglia esplodere.
"Vedrai che si risolverà tutto", dice sincero.
"Lo sai che ci spero"
Restiamo ancora un poco in giro finché non riceve una chiamata e mi dice che passano i suoi amici a prenderci per andare a casa.
Quando una polo blu si ferma davanti a noi, Steph mi apre la portiera e subito noto Michael sul sedile del passeggero che ci guarda confuso e curioso. Mi siedo vicino ad un ragazzo che non conosco e non mi degna nemmeno di uno sguardo, mentre quello che guida scopro si chiama Ethan e subito mi stringe la mano e mi sorride calorosamente.
"Come stai?", chiede Micheal a me.
"Abbastanza bene e tu?"
"Stanco", ridacchia.
Stephan appoggia la sua mano sul mio ginocchio e lo stringe leggermente. Mi giro verso lui e vedo il suo volto corrucciato.
"Che succede?", gli sussurro nell'orecchio.
"Niente piccola, tranquilla", ma nonostante le sue parole, l'espressione tesa non se ne va. Mi avvicino e gli lascio un bacio proprio sulla mandibola e lui sembra apprezzare.
"Grazie", da un bacio sulla mia testa, che appoggio alla sua spalla.
Non vorrei essere in un altro posto adesso, nonostante i ragazzi nella macchina.
"Quindi tu sei la sua ragazza", afferma Ethan.
"Così sembra", dico timidamente.
Micheal apre il finestrino e lo vedo prendere una boccata d'aria.
"Scusate, ho caldo", si giustifica.
Io sembro l'unica a credergli, mentre tutti gli altri non sembrano della stessa idea. Non capisco, ma in realtà non mi interessa nemmeno cercare di capirli.
Arriviamo di fronte a casa mia e il mio ragazzo scende con me, per accompagnarmi fino alla porta.
"Grazie per tutto", lo penso veramente.
"Farei qualunque cosa per sapere che tu sia felice, piccolina mia. Non puoi nemmeno capire quanto io tenga a te"
"Posso capirlo, perché provo lo stesso"
Di nuovo le nostre labbra si congiungono e le nostre lingue si cercano. Potrei restare così, per giorni, anni forse, ma senza stancarmi mai perché ciò che mi lega a lui è davvero forte.
"Prendetevi una camera piccioncini", urla Ethan, facendomi arrossire. Mi rannicchio un ultimo minuto tra le braccia di questo splendido ragazzo, per poi salutarlo con la promessa di rivederci il giorno dopo. Una promessa così maledettamente semplice e significativa.
"Buonanotte", mi sussurra, prima di staccarsi ed andare verso la macchina, senza però smetteredi guardarmi.
Sorrido come una sciocca e lo saluto con la mano.
Quando entro a casa mi sento un po' più sollevata  e sgattaiolo in camera.
Ho un ragazzo. Stephan è il mio ragazzo. Il primo in assoluto. Il mio primo meraviglioso bacio. Giody non mi parla più. La mia migliore amica mi odia e la colpa è solo mia. Guardo la nostra foto appesa sulla parete della mia camera e mi lascio andare in un pianto liberatorio. Le lacrime scorrono incessanti lungo il mio volto, fino ad arrivare al collo, per poi essere imprigionate nel cuscino sotto alla mia testa o sulla leggera stoffa del mio pigiama.
L'arrivo di un messaggio da tregua a questo momento di sconforto.

Da: Michael
Non sono pronto a perderti.

Guardo confusa lo schermo e digito frettolosamente una risposta.

A: Michael
In che senso?

Da: Micheal
Promettimi che non te ne andrai

A: Micheal
Promesso!

Nonostante io non riesca a cogliere il motivo di queste sue confessioni, sigillo questa promessa. È un amico e se dovesse avere bisogno di me non esiterò ad esserci.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora