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12 maggio 2015

"Paul?", rimango scioccata nel sapere che l'uomo che si è sempre dimostrato buono nei miei confronti era pronto a mandarmi letteralmente a fondo.
Nicholas annuisce col capo e i suoi occhi sono inchiodati al mio viso. Non lascio trasparire nessuna emozione, ma dentro di me ogni singola cosa è stata annientata. Il mio cuore sanguina come se fosse intrappolato tra i rovi della più spinosa pianta di rose.
"Sei un bastardo", è Michael a parlare.
Il tono della sua voce è carico di rabbia e penso che da un momento all'altro la situazione possa cambiare.
"Tu parli?", il tono derisorio di sfida di Nicholas nei suoi confronti.
"Hai appena fatto a pezzi il cuore di una ragazza che probabilmente ti ama solo per assecondare le richieste di uno stupido uomo a cui la vita ha tolto molto, ma che cova rancore per una ragazza che non ha fatto assolutamente niente e se avesse potuto avrebbe certamente sacrificato la sua vita al posto di quella del figlio", Mike.
"Mi ami?", gli occhi oceanici mi scrutano così a fondo che so già di non essere in grado di mentire. Non ho più nulla da perdere ed ormai nemmeno da salvare.
"Sì", un flebile sussurro esce dalle mie labbra e lui sussulta nell'udire la risposta e forse anche per il fatto che io non abbia esitato nemmeno un secondo.
"Dimmelo"
"Ti amo Nicholas", ripeto e questa volta con ancora più consapevolezza.
Improvvisamente noto uno strano luccichio nell'angolo dell'occhio, ma so che rimarrà tale. Una maledetta lacrima, incastrata nel suo corpo come il più grande dei dolori, ma che non può permettersi di scivolare via. Solo io in questo momento dovrei essere autorizzata nel lasciarmi andare in un pianto liberatorio, ma non lo farò mai. Non gli darò la soddisfazione di poter dire di aver vinto.
Il braccio di Mike mi circonda le spalle, ma io non lo guardo ed ignoro totalmente la sua presenza.
"Levati. Da. Lei.", il bel tenebroso scandisce parola per parola, ma l'altro non sembra affatto intimorito.
"Non è roba tua", il mio amico.
A quel punto sono io a scostarmi da lui e faccio più e più passi per mettere distanza sia da uno che dall'altro. Quando mi sento meglio prendo un respiro e parlo.
"Io non sono di nessuno. Deve essere chiaro a tutti", poi mi rivolgo a Mike, "lo sai che ti voglio bene e che ti reputo un amico, ma come ti ho già detto prima è solo questo. Devi goderti la tua vita con la tua fidanzata e cercare di dimenticarti di me. Non posso darti quello che cerchi e mi dispiace"
Mi fermo pochi secondi e arrivo finalmente a posare lo sguardo sul ragazzo dai mille segreti.
"Nicholas o Fury, come preferisci ti chiami? Ti amo è vero e non mi pentiró mai di quello che provo per te, ma l'amore non basta ed in questo caso è così. La fiducia per me viene prima di tutto e tu l'hai tradita in tutti i modi possibili ed immaginabili. Sarai amareggiato per non essere riuscito a portare a termine il tuo maledettissimo piano, ma almeno la scommessa l'hai vinta. Mi hai fatta ricominciare a vivere. Mi hai fatto amare ed apprezzare momenti che pensavo non sarebbero mai più tornati. Almeno questo posso concedertelo. Adesso però devi sparire dalla mia vita"
"Ti amo", dice solamente e se possibile il mio cuore subisce così il colpo di grazia.
Scoppio a ridere in maniera isterica.
"Quindi per te amare significa voler distruggere un'altra persona?"
"Sai cosa ho scoperto da quando ti ho conosciuta?", evita di darmi una risposta e mi pone questa domanda.
"Cosa?"
"Ho scoperto perché Stephan aveva messo la mia amicizia al secondo posto, perché ha preferito te ai suoi genitori, perché si è maledettamente ubriacato quella sera e si è ucciso"
Non devo piangere.
"Non si è ucciso. L'ho ucciso io"
"Quanto ti sbagli amore. Sei l'unica persona che viene punita da cinque fottuti anni ed io sono il primo che merita di finire all'inferno per questo", si avvicina pericolasamente e mette le sue mani a coppa sul mio viso, "Cloe tu non hai ucciso nessuno. È lui che si è messo a guidare ubriaco e chissene frega se l'ha fatto per una delusione da parte tua. Giody ha raccontato tutto a Lucas e solo da poco so che lui ti aveva lasciata. È stato lui stesso a mettere in pericolo la sua vita e non è giustificabile il fatto che avesse preso la macchina dopo aver bevuto"
Tremo sotto al suo tocco delicato, ma questa volta per le parole che mai nella vita mi sono sembrate più vere.
"Sei la ragazza migliore che conosca. Sono certo di amarti per le stesse ragioni per cui ti amava lui e mi sento un tale stronzo nel donare il mio cuore alla sua ragazza, ma sono altrettanto incazzato con lui per ciò che ha fatto. Ti ha lasciata qui da sola, a sopravvivere senza di lui, con il dito di tutti puntato addosso per un suo errore"
"Non è così", sussurro.
"Sì amore, è così. So che non serve a niente, ma mi dispiace. Per tutto. Sei speciale e meriti qualcuno che ti tratti come se fossi la cosa più preziosa del mondo, perché lo sei. Odiami per il resto della tua vita, ma ti prego non tornare quella di una volta. Puoi farcela, sei forte ed io lo so meglio di chiunque altro", prende un respiro e poi conclude il suo discorso, "so cosa voglio per aver vinto la scommessa. Perdonami. Voglio il tuo perdono. Non ora, non domani, quando sarai pronta, ma voglio il tuo perdono"
Mi lascia un bacio sul naso e poi si volta prima verso la sua moto. Rimane per alcuni minuti immobile, con le spalle rigide e i muscoli tesi. Il suo corpo è mosso solo dal suo petto che va su e giù in una maniera frenetica. Una mano è stretta a pugno ed è ormai bianca.
"Non posso", dico piano e dal modo in cui il suo corpo reagisce so che ha sentito.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora