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6 ottobre 2008

Il test con il professor Robinson é andato benissimo. Ho preso una A-, ma non potrei essere più felice in questo momento.

Da: Micheal
Allora?

A: Micheal
A-, ti devo offrire da bere :)

Ripongo il telefono nella giacca ed esco fuori dalla scuola euforica. Anche Giody mi abbraccia felice per l'esito.
"Questo week end Damian dará una festa a casa sua. Dobbiamo andarci!", dice la mia migliore amica.
"Perfetto"
"Adesso vado da Stephan a dirgli come é andata, tu va da Micheal no?"
Istintivamente, alle sue parole, mi porto le dita alle labbra e mi sembra ancora di sentire il suo tocco lieve. In questi giorni non ci siamo più visti né sentiti ed io sto letteralmente impazzendo. So che é stato il momento, ma per me ha significato molto di più.
Ci incamminiamo verso la classe dei nostri tutor che sono li fuori a parlare con un gruppo di ragazzi e ragazze della loro classe. Quando Stephan si gira incontra subito il mio sguardo ed a quel punto esistiamo solo noi due. Si fa largo e si avvicina lentamente a me.
"Com'é andata Cloe?", chiede in modo ammiccante.
"A-, non potrei essere più felice", le mie guance saranno sicuramente più rosse del normale.
"Ti ho pensata in questi giorni, ma ero molto impegnato tra gli allenamenti di nuoto ed un test da preparare. Poi non volevo disturbarti"
"Non preoccuparti. Verrai alla festa di sabato da Damian?"
"Certo! Anche tu?"
Faccio sí col capo.
"Perfetto!"
"Come va con la tua conquista?"
"Per ora é successa solo una cosa che non so come definire, ma ci penserò sabato a mettere le cose in chiaro con lei"
Improvvisamente mi passa tutta la voglia di andare a quella festa e comincia a farsi strada in me la consapevolezza di dover dare un taglio ai miei sentimenti per lui.
"Stephan", è la voce di Giody a far scoppiare la nostra bolla. Ci guarda interrogativa e nervosa.
"Non sapevo foste così in confidenza", dice indispettita.
"Oh lo siamo", risponde il ragazzo dagli occhi verdi al mio posto.
"Vieni Jenkins, andiamo a bere qualcosa", si riferisce al ragazzo di fronte a me chiamandolo per cognome. Lei mi fulmina con lo sguardo e lo trascina via da me.
A quel punto Micheal viene nella mia direzione.
"Che é successo?"
"Bella domanda", rispondo.
Mi afferra una mano e mi conduce all'esterno della scuola.
"Mangiamo dei pancakes?"
"Affare fatto, Cloe"
E così dicendo ci avviamo in un bar, non molto distante da qui, ma davvero carino. Prendiamo un tavolo per due ed io so già che prenderò quelli con il cioccolato e la banana. Sono davvero molto golosa. Lui invece passa in rassegna tutti i tipi per poi scegliere quelli con lo sciroppo d'acero.
"Cosa é successo con la biondina? L'ho vista andare via piuttosto incazzata"
"Credo le piaccia Stephan... era solo gelosa che stessimo parlando"
"Magari staranno risolvendo le loro incomprensioni", dice facendo un ghigno. Mi va di traverso la mia stessa saliva che quasi mi sembra di soffoccare. Micheal si alza e comincia a battere ripetutamente la mano sulla schiena fino a che non sono a posto.
"Tutto bene"
"Oh ma certo", la mia voce è qualche nota più alta del solito.
"E a te chi interessa piccola Cloe?"
"Nessuno", spero di non arrossire.
"Posso accompagnarti a casa dopo la festa, sabato?"
"Certo! Sei davvero gentile"
Immagino che Giody stará attaccata tutto il tempo al bellissimo ragazzo per cui batte il mio cuore, pertanto sono sicura al 90% che mi abbandonerà e dovrò tornare a casa da sola.
Dopo aver offerto la merenda a Micheal e aver riso come due scemi per tutto il tempo, torno a casa e mi butto sul divano pronta a guardare qualche film d'amore. Il mio preferito é "the Notebook". Il mio cane, Harold, salta sul divano e si accoccola vicino a me.
É mia madre ad interrompere il momento di relax.
"Cloe, sono a casa"
"Ciao mamma"
"Hai ricevuto il risultato del test?"
Non sopporto quando mi chiedono prima come sia andata a scuola, piuttosto che come sto.
"Sì, A-"
"Grandioso tesoro! Dobbiamo festeggiare"
"Vorrei guardare questo film ora, se non ti dispiace"
"Va bene, preparo la pizza intanto"
Al solo udire il nome del mio cibo preferito batto le mani. Anche Harold sembra svegliarsi e la sua coda comincia a muoversi in segno di apprezzamento.
Sono pronta a far partire il film quando il telefono suona. Rispondo alla chiamata dopo aver visto che si tratta di Micheal e lo saluto. Dalla voce sembra giù di morale, quindi stiamo al telefono quasi un'ora e lui mi racconta dei problemi con suo padre. Deve essere un uomo molto arrabbiato con la vita per umiliare in tal modo un ragazzo. Lascio che il mio nuovo amico si sfoghi e cerco di dargli dei consigli giusti su come comportarsi, poi lo invito a cena da noi. I miei genitori sono sempre stati aperti al fatto che potessi avere anche amici maschi, quindi sono certa non rimarranno turbati dalla sua presenza. Inoltre è stato il mio tutor ed é grazie a lui se ho preso un voto così alto con Mr. Robinson, quindi saranno lieti.
Vado ad avvisare mamma dell'ospite e come previsto non si scompone. Passano appena dieci minuti che il campanello di casa mia suona e lui entra. Si presenta molto educatamente a mia mamma e dopo che anche mio papà é rientrato dal lavoro gli riserva lo stesso comportamento.
"Cosa pensi di fare dopo le superiori?"
"Mi piacerebbe molto studiare criminologia", rimango stupita.
"Molto bene, vedo che hai le idee in chiaro"
"Sì, signore"
"Chiamaci Mel e Daniel", cinguetta mia mamma.
"Oh, okay"
"Bene, noi andiamo fuori", avviso i miei genitori.
Micheal li ringrazia almeno cinque volte, prima di salutarli e seguirmi nel giardino. Ci sediamo sul dondolo.
"Grazie mille Cloe"
"Ma di che?"
"Non pensavo fossi così. Mi piace aver cambiato impressione su di te in queste settimane"
"Che impressione ti davo?"
"Mi davi l'idea di una che si sente un gradino sopra agli altri e non si abbassa ai livelli di uno come me"
"Ma che cavolo dici Micheal! Ammetto che ero scettica anche io all'inizio, ma ho potuto ricredermi e penso davvero tu sia un bravo ragazzo"
Si alza in piedi e poi si sporge un poco verso me.
"Devo andarmene... non riesco a stare qui così... grazie di tutto. Ci vediamo o a scuola o alla festa", mi lascia un bacio sulla fronte.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora