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12 maggio 2015

Mi trovo estremamente confusa. Nell'udire il modo in cui Mike ha chiamato Nicholas qualcosa si è acceso in me, ma non riesco a ricordare.
"Non chiamarmi così", ringhia il bel tenebroso.
"Scusami tanto, Nicholas", dice l'altro ed è davvero sincero.
"Cosa ci fai qui?", gli domanda poi con aria curiosa, ma per lo più confusa.
Il tatuato sta in silenzio e dopo un tempo sembrato interminabile guarda me. Posso vedere mille sfumature nel suo sgaurdo: arrabbiatura, delusione, tristezza e... timore. I suoi occhi mi scrutano in cerca di qualcosa che non riesco a capire e mi sento un po' delusa.
"Niente", risponde atono alla domanda di Micheal e torna a puntare gli occhi glaciali su di lui.
"È una vita che non ci vediamo... direi più o meno sette anni"
"Speravo di non rivederti mai più"
Guardo basita il ragazzo con cui sto condividendo la mia quotidianità e mi stupisco delle sue risposte estremamente brusche. Solo ora mi rendo conto del fatto che io non sappia quasi niente di lui, della sua vita e della sua famiglia. Conoscere sua sorella ed il suo cane non mi fa sentire per nulla meglio. Sento la necessità di sapere di più perché nonostante io abiti a casa sua momentaneamente, sembra che lui ed il ragazzo al mio fianco si conoscano molto meglio di quanto ci conosciamo io e lui.
"Qualcuno può darmi una spiegazione?", chiedo.
Adesso è il turno di Micheal per fissarmi, ma lui è più che altro sbigottito.
"Tu vivi da lui?", mi chiede ed io annuisco con il capo.
Il tatuato gonfia il petto e noto comparire sul suo volto un ghigno che non mi piace per niente.
"Te la fai con il migliore amico di Stephan?", il moro parla, ma questa volta per infliggermi la più dura e profonda delle coltellate. Mi blocco sul posto e credo che anche il respiro si sia bloccato nei miei polmoni. Il sorrisino sulla faccia di Nicholas si spegne. Comincio a collegare tutti i punti ed immagini mie che guardo sulla bacheca di Steph la foto di lui da piccolo riaffiorano. Con esse anche le varie telefonate ed i messaggi prima che io e il mio amore ci lasciassimo. Lui sa benissimo chi sono io non me lo ha mai fottutamente detto fino ad oggi. Ogni cellula del suo corpo mi sta dicendo che avevo la verità davanti al naso e lui ha volutamente fatto quel patto dove nessuno avrebbe dovuto chiedere all'altro nulla.
"Cloe...", mi dice.
"Cloe un cazzo", gli sbraito contro dimenticandomi della presenza del mio compagno di scuola, "tu sai chi sono io dal primo giorno non è vero?"
Non devo piangere per nessun motivo. Quanto vorrei sentirgli dire che non sapeva assolutamente nulla ed è tutto dovuto al maledettissimo caso. Si morde il labbro in maniera convulsa e il suo silenzio è così carico di assenso, ma ho comunque bisogno di sentirglielo dire.
Lo guardo così intensamente che dopo aver tirato un sospiro finalmente parla.
"Sì. Fin dal primo istante"
"Cosa cazzo nascondi Nicholas? Non so niente di te"
Michael al nostro fianco si schiarisce la voce per ricordarci della sua presenza.
"Non voglio essere di troppo, quindi direi che è ora di tornare a casa per me", si gratta la nuca imbarazzato.
I miei occhi si spostano compassionevoli su di lui e mi dispiace che ancora una volta sia stato tirato in mezzo alle mie stupide problematiche.
"Col cazzo Walker. Adesso rimani qui e mi spieghi cosa volevi fare con la mia ragazza", la sua suona come una minaccia.
"NICHOLAS", lo ammonisco.
"Ragazza?", chiede stupito Mike.
"Già! Vive da me e fa l'amore con me quindi direi che la situazione è abbastanza chiara"
La rabbia mi acceca e credo di non resistere un momento di più. Sta spiattellando ciò che facciamo e giuro che non mi sta bene per niente.
"Ma che problemi hai?", urlo al ragazzo tatuato.
"Perché principessa non vuoi che lo sappia?", mi dice con tono di sfida.
Mi avvicino sempre di più fino a che il mio indice destro non tocca il suo petto massiccio.
"Se ti ho chiesto di venire a prendermi e se la sera voglio, anzi volevo, tornare a casa da te rende come dici tu la situazione ovvia. Io non sono un oggetto da rivendicare, quindi mi sta bene tutto, ma non che rendi pubblico ciò che facciamo"
Ansimo forte a furia di parlare veloce e lui mi guarda in un modo strano. Si abbassa leggermente e senza chiedermi il permesso mi bacia così intensamente da farmi tremare. Quando mi lascia andare prendo distanza e punto lo sguardo a terra.
"Sai che c'è? Sono un vero coglione del cazzo ed ora è arrivato il momento che tu sappia tutto", si passa la mano tra i capelli, "avanti Walker siediti e ascolta anche tu così poi potrai cantare vittoria"
Mi appoggio ad un muretto dietro alla mia schiena e così fa anche il moro. Sono certa che questo sarà il mio unico supporto per tutta la durata della chiaccherata con Nicholas. L'unica cosa che mi fa paura è il fatto che non so quanto ciò che uscirà dalla sua bocca potrà ferirmi. Lui non comincia a parlare subito, ma mi lascia il tempo necessario affinché io riesca a calmare la tempesta che ho dentro, forse perché quella successiva si abbatterà con una forza disumana su di me.
Guardo i suoi occhi color oceano e riesco ancora adesso a capire il motivo per cui io ne sia rimasta così stregata. Sono belli da mozzare il fiato e così chiari all'apparenza da suscitare in me un senso di calma. Il problema è che dietro a quell'apparente tranquillità si nasconde un mare in burrasca, pronto a travolgerti. Esattamente ciò che è successo a me ed ora più che mai sono consapevole di ciò che provo per lui. Sono certa che il mio non sia un semplice fuoco di paglia. Sono certa di essere condannata ad essere infelice, perché sono totalmente innamorata dell'uomo che ora mi sta guardando con pena prima di infliggere il colpo finale.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora