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19 settembre 2008.

É già passata una settimana da quando ho visto Stephan. Sparito. Ogni giorno spero che venga a salutarmi ma sicuramente essendo più grande e bello avrà mille ragazze che gli corrono dietro e lo tengono impegnato. Purtroppo come me, anche Giody é rimasta completamente affascinata da quel ragazzo e ogni volta che la vedo scrivere il suo nome sul quaderno circondato da cuoricini mi irrito. Per una volta che piace a me qualcuno é giusto che lei si faccia da parte se mi considera veramente la sua migliore amica. Scaccio via i pensieri per andare a lezione di scienze. Appena entro mi siedo vicino alla mia amica e aspetto entri il professore.
"Buongiorno ragazzi. Ho corretto i test che avete fatto un paio di giorni fa per capire come siete messi col programma. Visti gli esiti negativi ho deciso di non tenerne conto, ma di affiancare ad ognuno uno studente del penultimo anno per aiutarvi". Sono tutti entusiasti dell'idea del prof, tranne me. Sono sempre stata una che si arrangia e odio quando le cose non sono fatte come vorrei.
"Silenzio!", urla per richiamare l'attenzione, "ora entreranno e vi dirò con chi dovrete lavorare tutti i pomeriggio per 2 settimane".
Improvvisamente nella classe cala il silenzio ed entrano quindici studenti. Ci sono sia maschi che femmine, ma non mi concentro troppo sui loro volti poiché la mia attenzione viene catturata dal ragazzo che ha popolato i miei pensieri questa settimana.
"Bene ragazzi, ora che ho la vostra più totale attenzione, vi chiamerò uno ad uno. Dovrete alzarvi e mettervi vicino allo studente o studentessa che vi indicheró! Ora cominciamo..."
Così dicendo comincia a chiamare in ordine alfabetico, quindi Giody verrà chiamata quasi subito, visto che il suo cognome é Benson, mentre io dovrò aspettare.
La vedo incrociare le dita e parlare sotto voce. Questo suo atteggiamento mi stizzisce, ma il problema sorge quando il professore la chiama e l'accoppia con Stephan. Lancia un gridolino così forte, che il professore le riserva un'occhiataccia, mentre io stringo forte i denti cercando di mantenere la calma.
Respira Cloe... penso dentro di me.
Non ascolto nemmeno i successivi per via del nervosismo che provo in questo momento, ma sono gli occhi di quasi tutta la classe a destarmi dal mio stato di trance. Arrossisco imbarazzata per essere stata colta in un momento di distrazione.
"Moore, si alzi pure, lei é in coppia con Micheal"
Mi indica un ragazzo alto, con i capelli neri come la pece, gli occhi del medesimo colore e un ghigno stampato in volto. Nel guardarlo vengo impossessata da una sensazione di disagio, ma la reprimo e rispetto la decisione che è stata presa per me. Quando passo vicino alla mia migliore amica, noto il suo braccio già avvinghiato al braccio di Stephan. Alzo lo sguardo su di lui e vedo che mi sta guardando in modo strano, oserei quasi dire dispiaciuto. Ho imparato però a mie spese che quando la biondina vuole qualcosa non demorde fino a che non l'ha ottenuto e questa occasione per conquistarlo le é stata servita su un piatto d'argento. Per questo getto la spugna in partenza e abbassando lo sguardo mi dirigo verso il mio compagno di lavoro.
"Ciao bellezza", mi dice.
Non sono nemmeno in vena di rispondergli a tono per questo gli faccio un misero cenno con la mano e mi appresto ad ascoltare tutte le parti del programma che dovremo affrontare insieme ai nostri "tutor".
Quando la lezione termina tutti si scambiano il numero di cellulare con il proprio compagno per facilitare l'organizzazione, per questo mi sento costretta a farlo anche io.
Digito sul cellulare di Micheal il mio numero, in modo da poterci mettere d'accordo sull'ora e il posto del nostro incontro. Fortunatamente lui sembra notare il mio stato d'animo, quindi si limita ad annuire prima di andarsene.
Mi metto lo zaino in spalla e lego i miei lunghi capelli in una coda alta prima di uscire dalla classe. Quando parto come una furia verso la classe successiva, Giody comincia a urlare euforica il mio nome, perciò faccio un respiro profondo e mi pianto in faccia il più finto dei sorrisi del mio repertorio. Nonostante ci conosciamo da tutta la vita lei non é mai riuscita a capire quando uno dei miei sorrisi sia vero o no.
"Sono troppo felice mia piccola Cloe", mi salta al collo.
"Anche io lo sono per te!", mento.
"Cioè, non potevo essere più fortuna! Io e quel figo pazzesco di Stephan assieme! Ho giá in mente di invitarlo a casa mia domani a studiare e mi farò desiderare. Magari é l'uomo della mia vita... sono così felice"
Nonostante tutti i miei buoni propositi di rimanere calma, dentro di me c'é una vera e propria tempesta che imperversa. Conto fino a 10, ma lei sta ancora parlando di lui. Conto fino a 100, ma lei sta ancora parlando di lui. Conto fino a 500 e mi accorgo di essere giá seduta al mio posto in attesa della professoressa di matematica, ma lei sta ancora parlando di lui.
Continua a farlo, incessantemente, tutta la giornata. Arrivo a casa così esausta che vado diretta a letto e lascio che mille lacrime sgorghino dai miei occhi.
Il cellulare segnala l'arrivo di diversi messaggi, la maggior parte sono dalla mia migliore amica, mentre uno solo é da parte del ragazzo dai capelli color pece. Lo apro e noto, per mia fortuna, che mi propone di trovarci domani dopo pranzo in biblioteca. Accetto di buon grado e mi infilo le cuffiette prima di lasciarmi trasportare dalle note di "beautiful" di Christina Aguilera.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora