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12 maggio 2015

I nostri corpi nudi sono aggrovigliati sotto alle lenzuola bianche da ore. La mia testa e il mio petto sono appoggiati sopra il suo, mentre le nostre gambe sono intrecciate. Non abbiamo più parlato, ma ci siamo goduti il silenzio piacevole che ci ha avvolti una volta che siamo crollati, sfiniti e ansimanti sul morbido materasso. La sua mano é tra i miei capelli e non sembra volerli abbandonare.
Il telefono di Nicholas vibra sul comodino, ma lui non sembra volersi scomodare. Quando smette torno a chiudere gli occhi e cerco di rilassarmi, ma il fastidioso ronzio ricomincia.
"Forse dovresti rispondere", boffonchio.
"Mmmm...", sembra un assenso, ma non muove un muscolo.
"Nicholas..."
"Che cazzo...", si tira a sedere, ma solo dopo avermi delicatamente spostata sul cuscino.
"Che vuoi Mary?", dice annoiato al telefono.
Subito in me scatta un campanello d'allarme nell'udire il nome di una persona di cui non mi ha mai parlato. Non che fosse tenuto a farlo visto che non siamo niente io e lui, ma mi sento comunque autorizzata ad essere in ansia.
"Cosa significa che sei qui fuori?", abbaia.
La voce dall'altro lato sembra di una ragazza giovane.
"Oh merda... aspetta almeno...", non ha nemmeno il tempo di finire la frase che la voce della sua interlocutrice diventa reale.
"Sono entrata", urla, "dove sei Nick? Adesso ti trovo"
La paura mi assale e subito afferro il lenzuolo e lo giro intorno al mio corpo facendo un bozzolo.
"Grazie stronzetta, adesso mi tocca trovare le mutande in meno di trenta secondi", comincia a correre nudo a destra e a sinistra per cercare il suo intimo.
"Sto per aprire la porta", urla la ragazza ed io a questo punto comincio a temere che sia la sua possibile fidanzata sebbene non mi abbia mai parlato di avere qualcuna nella sua vita.
"Mary, non farmi incazzare", risponde lui.
"Lo sai che ti amo Nick"
Quelle parole mi fanno stranire, ma non voglio pensare al peggio.
Rimango paralizzata sul posto nel momento in cui la porta si spalanca e una ragazza dai capelli neri e gli occhi blu fa capolinea nella stanza. Osservo veloce il bel tatuato e tiro un sospiro di sollievo nel vederlo con addosso dei pantaloncini corti.
"O porca merda", lascia andare il piccolo cagnolino nero che tiene tra le braccia e si copre gli occhi. Il batuffolo corre subito da Nicholas che lo afferra, lo tiene in braccio e si lascia leccare tutta la faccia. Al contrario la mia di faccia comincia a cambiare tonalità quando capisco chi è la ragazza che mi sta di fronte. Vorrei sparire magicamente nel nulla eppure sono ferma immobile in questa posizione da quando ho sentito la sua voce al piano di sotto.
"Se non ti dispiace levarti dal cazzo sorellina, la splendida principessa sul mio letto vorrebbe rendersi presentabile, anche se a me va benissimo così"
Lo guardo scioccata e comincio a sudare.
"Vi aspetto sotto. Andiamo Muffin", si richiude la porta alle spalle, seguita dal cane ed io nascondo la testa sotto il cuscino.
"Che figura di merda", vorrei quasi urlare.
"Cloe non stai facendo nulla di male. Vieni qua", mi attira contro il suo petto caldo e quel minimo contatto basta per alleviare leggermente il mio nervosismo, "Adesso alzi questo bel culetto, ti infili nella doccia e poi scendi"
"No, probabilmente non uscirò mai più da questa stanza"
"Avanti, non fare i capricci perché non vengo a lavarmi con te. Ti prometto che appena se ne va la palla al piede ti accontento"
Lo guardo per la seconda volta nel giro di pochi minuti sconvolta e dopo avergli fatto il dito medio mi trascino in bagno con ancora addosso il lenzuolo.
Ci impiego più tempo del dovuto, forse solo perché sto sperando con tutta me stessa che la sorella di Nicholas sia già  andata via. Infilo un paio di jeans a vita alta con un top bianco e scendo le scale in punta di piedi. Le loro voci non sembrano molto felici, ma parlano così piano che non riesco a sentire ciò che si stanno dicendo. Tossicchio per attirare la loro attenzione ed entrambi si girano verso me. Solo ora mi accorgo della somiglianza assurda che c'é tra loro due. L'unica cosa che cambia totalmente è il naso, che a differenza di quello di Nicholas che é dritto, é a forma di patata.
"Piacere sono Mary, la sorella di questo musone qui", la ragazza viene verso me e mi tende la mano. La stringo e le sorrido.
"Io sono Cloe", le dico.
"Vieni a mangiare qualcosa con noi?", mi chiede Nicholas ed il mio cuore salta un battito.
"Veramente dovrei prendere le mie cose e..."
"Vieni", asserisce Mary, prima di prendermi a braccetto e condurmi verso la porta. Mi giro a guardare suo fratello che non fa altro che scuotere la testa, ma non riesce a nascondere quel piccolo sorrisino. Muffin nel frattempo corre ai suoi piedi con il guinzaglio in bocca e per poco non inciampa quando cerca di superare il bel tenebroso affinché si accorga di lui. Soffoco una risata e torno a guardare avanti a me.
"Mio fratello è una furia a letto come lo era sul campo da football?", sussurra la ragazza al mio orecchio ed io strabuzzo gli occhi. Le mie guance diventano calde e rosse.
"Non ti vergognare, puoi dirmi tutto"
Mi esce dalla bocca una risata isterica per nascondere il momento di imbarazzo in cui mi trovo in questo momento.
"Non lo so com'era in campo", rispondo sincera e svio momentaneamente il discorso.
"Cercherò un video e te lo farò avere. Preparati a vedere quel bel visetto angelico trasformato"
"A me sembra più il demonio", lo dico ad alta voce ed ottengo un'occhiataccia da lui che sta entrando in macchina ed un fischio da parte della sorella.
"Effettivamente guardandolo meglio potrei affermare di vedere una insegna sopra di lui che cita benvenuti all'inferno"
"Se non la piantate vi lascio qui e vado a mangiare da solo così poi potrete effettivamente dire che sono il diavolo"

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora