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7 maggio 2015

Con maggio l'aria si è leggermente riscaldata e quindi mi permetto di andare a camminare ancora più frequentemente. Nelle mie lunghe passeggiate sulla spiaggia o in giro per Abergele non ho più avuto modo di incontrare Nicholas, ma nemmeno a Llandudno. Nonostante questo sono tornata in quella palestra almeno due volte alla settimana per potermi sfogare. Ho anche deciso di lasciarmi aiutare da un ragazzo, Thomas, che lavora lì come personal trainer e si occupa anche di tenere lezioni di boxe. Queste mi hanno aiutato ad arrivare ad una consapevolezza della mia forza, sia esteriore che interiore. Mi hanno aiutata a trovare la forza di affrontare la situazione con Micheal una volta per tutte, ma sfortunatamente era fuori città e tornerà solo tra un paio di settimane.
Giody mi ha elogiata più  e più volte per aver trovato un modo per sfogare ciò che provo. Anche i miei genitori appena l'hanno scoperto hanno sbarrato gli occhi, prima di stampare sulle loro facce un enorme sorriso sincero.
Osservo la fetta di pane gonfiarsi di latte e la marmellata sciogliersi leggermente a causa del latte caldo. Conto fino a cinque, come facevo da piccola per essere sicura che fosse diventato mollo, e me lo porto alla bocca, addentandolo gentilmente.
"Mi hai promesso che sta sera ci sarai", mi dice Giody, mentre beve svogliatamente il suo caffè.
"Infatti ci sarò. Domani è il tuo compleanno"
"Ti giuro Cloe che se cambi idea all'ultimo minuto..."
"Te l'ho promesso col mignolino"
"Bene... non vedo l'ora", dice battendo le mani, evidentemente euforica.
"Lucas è stato davvero gentile con te", le faccio notare.
Mi è anche capitato di vederlo un paio di volte qui a casa nostra nelle ultime due settimane e devo ammettere che è veramente un bel ragazzo. Ho potuto notare alcuni tatuaggi sulle braccia ed ho subito pensato al ragazzo tenebroso. Il suo viso però è l'esatto opposto di quello di Nicholas, tant'è che i suoi capelli biondo cenere ed i suoi occhi glaciali mi fanno pensare molto più ad un angelo. Ho seguito il profilo della sua mascella squadrata con lo sguardo, per poi osservare delle labbra carnose sopra alle quali c'é un piccolo neo, un naso totalmente in armonia con il resto ed una pelle rosea. Mi sono detta che anche lui, se non fosse per i tatuaggi, avrebbe sicuramente un futuro come modello.
"Certo, se non fosse stato per lui, Nick non avrebbe acconsentito tanto facilmente"
Annuisco con la testa, ma la verità è che non ho ben capito le dinamiche di gestione di questo nuovo locale e non conosco nessuno. L'unico motivo per cui vado è il fatto che festeggiamo il compleanno della mia migliore amica e apparte cinque anni fa, abbiamo sempre festeggiato insieme.
Per questi due ventidue anni ho deciso di regalarle un viaggio a Miami. Mi è costato un occhio della testa, ma non importa perché in questi anni ho messo via parecchi soldi. So che è la sua meta fin da quando ci siamo diplomate, ma per stare accanto a me ha rinunciato a tutto. Glielo devo e se potessi le darei anche di più.
"Sono così agitata. Ho comprato un vestito troppo bello"
"Sono solo le dieci di mattina, hai tutto il pomeriggio per agitarti", mi maledico mentalmente per le mie risposte, ma proprio non ci riesco a smettere.
"Tu che metterai?"
"Non ne ho idea. Le prime cose che capitano"
"Ah no, signorina! Vestito e tacchi"
Sbuffo alla sua affermazione, ma non oso contraddirla.
"Credo che andrò in palestra"
"Va bene, a dopo!"
Mi infilo la tuta e dopo aver preso la macchina, vado a Llandudno.
Quasi tre ore dopo arrivo a casa totalmente stremata, con i polsi che mi tremano per i colpi inferti. Anche le gambe bruciano, ma la cosa di cui necessito più è una bella doccia calda.
Il getto caldo mi purifica e passo più tempo del solito ad insaponare il corpo e risciacquarlo. Quando esco c'é così tanto vapore acqueo che lo specchio si è totalmente appannato e una nebbiolina si diffonde per tutta la stanza.
Vado in camera e mi metto dei vestiti comodi per andare a mangiare. Sento la mia coinquilina impegnata a parlare al telefono perciò mi metto ai fornelli e cucino del petto di pollo con le zucchine  e un'insalata.
"È pronto!", urlo in modo che mi senta.
In meno di un minuto è seduta davanti al suo piatto e cominciamo.
"Stavo pensando che era da tantissimo tempo che non ti vedevo con così tanto appetito", mi dice.
"Fare sport aiuta tantissimo", il mio istruttore mi ha assicurato che mi sarebbe aumentato l'appetito a dismisura.
"Comunque se non dovessi trovare niente nel tuo armadio ho un vestito che fa per te"
"Va bene, grazie"
Il pomeriggio passa abbastanza in fretta, mentre sistemo la mia stanza e la casa in generale. Giody è chiusa nella sua camera da ore, ha detta sua per fare un "restauro". Ho trovato un vestito blu da mettere e ho deciso di lasciare ricardere i miei capelli in morbide onde lungo la schiena.
Non sono entusiasta di uscire, ma mi faccio forza e dopo essermi infilata il lungo cappotto nero, mi siedo sul divano in attesa che la festeggiata arrivi.
La mia attesa dura, per fortuna, solo dieci minuti. Si presenta davanti a me bellissima, strizzata nel suo abito argento. I suoi capelli biondi sono lisci ed il trucco valorizza i suoi occhi azzurri. Sono certa che sta sera farà perdere la testa a tutti.
"Sono pronta", dice felice.
Mi metto alla guida della macchina ed in quindici minuti siamo davanti alla discoteca che è stata costruita in un palazzo ed occupa i due piani inferiori. L'insegna cita testuali parole "the devil's den", ovvero la tana del diavolo. Mi piace. Entriamo all'interno ed é tutto arredato su toni scuri e rosso sangue. Vengo investita da un profumo particolarmente buono e sono felice che almeno il posto non faccia schifo.
"Vieni, cerchiamo Lucas e Nick", Giody mi prende per il polso e mi trascina verso il bancone. I miei occhi vengono subito catturati dalla figura che ci sta dietro. Non potrei non riconoscerlo, nonostante indossi una camicia bianca terribilmente aderente, i suoi tatuaggi ricoprono ogni lembo di pelle scoperta.

NON HO PIÙ PAURA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora