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Lucas ascoltò in silenzio, con la testa china. Alzò lo sguardo e fissò negli occhi Manuele. Si guardarono un istante e si fecero un gesto d'intesa con la testa. Lucas posò gli occhi su Matias che attendeva impazientemente una risposta.
- Allora? Non dici niente? -
- Mat... Lo so... So tutto... Ho detto io a Manu di provarci con te! -
Matias lo guardò sbalordito.
- Tu cosa? Hai detto a lui di provarci con me? - Disse indicando l'opposto. - Perché? Per quale motivo hai fatto una cosa del genere? -
La voce si era alzata di un tono, e il viso stava diventando una maschera di rabbia.
- Volevo vedere se quello che mi dicevi era vero, se veramente pensavi a me, se quello successo con Andrea era solo un episodio, volevo capire se le tue intenzioni erano serie. -
Il più grande lo guardava a bocca aperta, non riusciva a credere a quello che stava ascoltando.
- Hai chiesto al tuo miglior amico di provarci per vedere se ti ero fedele? -
- Si. - rispose abbassando la testa Lucas.
- Hai architettato tutto perché pensavi che tutto quello che ti avevo detto non era vero? È questo che pensi? Che sono una Troia che scopa con il primo che capita? Non conta che ho rivoluzionato la mia vita per stare con un ragazzino? Non conta che ho cercato in tutti i modi di farti capire che volevo solo te? Non conta che ti ho detto che ti amo? -
- No, certo che conta è che... -
Mentre parlava, Lucas si avvicinò a Matias per abbracciarlo, il più grande fece un passo indietro.
- Non... Non toccarmi! -
- Mat... -
- Mat un cazzo! Pensi di poter prendermi in giro? Credi che sia tutto un gioco per me? -
Si girò e si allontanò a grandi passi verso il boschetto che si trovava nel cortile della scuola.
- Mat... Mat... - urlò Lucas. Provò a rincorrerlo, ma venne fermato per un braccio da Manuele.
- Lascialo andare, ci parlo io, adesso non ti ascolterà, forse starà a sentire me. -
Lucas fece un cenno con la testa, gli occhi gonfi di lacrime.
- Riportalo da me, ti prego. - disse Lucas affranto.
- Ci provo, tu vai a casa, altrimenti tua madre non ti fa uscire per un mese, appena ci ho parlato ti faccio sapere. -
- Ok... Ma tu digli che non l'ho fatto con cattiveria, volevo solo sapere se mi ama veramente. -
- Direi che te l'ha appena dimostrato. -
- Si... Lo so... -
Calde lacrime andarono a bagnare il suo viso, Manuele lo abbracciò e gli parlò dolcemente.
- Si sistemerà tutto. -
- Speriamo. -
Lucas lasciò la scuola mentre Manuele iniziò a camminare nella direzione dove si era allontanato Matias. Lo trovò seduto su una panchina, sotto un albero, mentre nervosamente fumava una sigaretta.
Lo raggiunse e si mise a sedere accanto a lui restando un attimo in silenzio.
Matias aspirava e buttava fuori il fumo come un forsennato.
- Cerca di capirlo. - ruppe il silenzio Manuele.
- Vattene via. - rispose senza tanti giri di parole il più grande.
L'opposto non si fece intimidire e continuò a parlare.
- È un ragazzo molto insicuro, è sempre alla ricerca di conferme. -
- Non mi pareva tanto insicuro quando flirtava e ci provava con me. -
- È iniziato tutto come un gioco, ora che le cose si sono fatte serie ha paura. -
Matias alzò gli occhi fino a quel momento bassi a guardare la polvere per terra.
- Credi che per me sia facile? - aspirò un altro tiro di sigaretta, poi continuò - Credi che sia stato facile ammettere a me stesso di essermi innamorato di un ragazzino? -
- Non dico questo, ci credo che non deve essere stato facile, ma non lo è neanche per lui. Penso che sei il primo ad averlo fatto capitolare. -
Matias guardò negli occhi il giovane.
- Non si è mai innamorato prima? -
- No. - rispose sicuro Manuele.
- Non ha mai avuto un ragazzo fisso? -
- Qualche storia, durata pochi mesi, sempre in gran segreto, ma nulla di veramente serio. -
- Cosa c'è tra di voi? -
- Siamo solo amici. -
- Quindi quello che mi hai scritto per messaggio non era vero? Che l'hai scopato e ti sei fatto scopare? -
Manuele rimase in silenzio, poi rispose.
- Si abbiamo fatto sesso, era tutto vero, ma ora siamo solo amici. -
- Cosa c'è stato tra di voi? -
- Ci siamo frequentati per un po', poi abbiamo deciso di restare solo amici. -
- Come è nata la cosa? -
- Beh, giochiamo a pallavolo insieme fino da bambini, siamo cresciuti insieme, le prime esperienze, le prime masturbazioni insieme davanti a un porno, la voglia di provare e sperimentare. -
- Cosa è successo? -
- Una volta, mentre eravamo nella sua camera ad ammazzarci di seghe, lui ha appoggiato la sua mano nella mia coscia. Io l'ho presa e l'ho messa sul mio cazzo. Mi ha guardato, ma non ha detto niente, ha iniziato a masturbarmi, ho sempre avuto il sospetto che mi piacessero i ragazzi, così mentre ero lì ho preso anche io il suo cazzo in mano. Abbiamo continuato a segarci, poi non so cosa mi sia preso, ma mi sono avvicinato e con la bocca al suo cazzo e ho iniziato a succhiarglielo. È stato tutto improvviso, molte volte ho ancora dei flash di quello che è successo. -
- E dopo? -
- Intendi dopo quel giorno? -
- Si, come vi siete comportati? -
- Beh, all'inizio c'era parecchio imbarazzo, credo che ci siamo evitati per qualche giorno, poi diciamo che entrambi non vedevamo l'ora di rifarlo. E l'abbiamo fatto ricapitare. -
- Quanti anni avevate? -
- 13. -
- Quindi... Quindi sei tu la sua prima volta? -
- Si, sono io. -
- Lui mi ha detto che da passivo l'ha fatto per la prima volta a tredici anni e da attivo a 15. Non sei tu il primo in questo caso. -
- Ehm... Si sono sempre io. -
- Quindi per almeno due anni l'avete fatto. Stavate insieme? -
- No... O meglio, non so se si può dire se stavamo insieme o meno, uscivamo insieme, giocavamo insieme, facevamo sesso insieme, ma non ci siamo mai detti, siamo fidanzati o cose così. -
- Andavate anche con altri? -
- No, almeno io no, neanche lui credo. -
- Lo amavi? -
A quella domanda Manuele si bloccò, attese un momento prima di rispondere.
- È difficile da dire... Non lo so, forse si, ma non so se fosse amore o più un desiderio reciproco. Certo non potevamo fare uno a meno dell'altro, ma non so dirti se era il sesso a unirci o altro. -
- Quando avete interrotto i vostri rapporti... Sessuali? -
- Poco tempo fa, credo che entrambi volessimo provare altro. Poi ognuno di noi ha avuto altre esperienze, ma non sono durate molto, come ti ho detto prima. -
- E Nicolas e Denis? -
- Cosa vuoi sapere di loro? -
- Beh... L'ho visto fare sesso con loro, e non era la prima volta che lo facevano insieme, di questo ne sono sicuro. -
- Credo sia nato tutto per caso, per quella voglia di sperimentare che avevamo entrambi. Non so come sia nata la cosa tra loro, se prima l'abbia fatto con uno e poi abbiano coinvolto l'altro o se è una cosa nata a tre fin da subito. -
- Stai mentendo. -
Manuele lo guardò sbalordito.
- Ma no... Perché pensi questo? -
- Perché mi avete detto che vi raccontate tutto, quindi di sicuro ti avrà detto come sono andate le cose. -
- Beh, ecco... -
- Ascolta, non so perché mi hai seguito, o meglio so che sei venuto per convincermi a perdonarlo, abbiamo iniziato a parlare e ok, mi sta bene che mi fai capire qualcosa di più su di lui, ma almeno non prendermi in giro, dammi tutte le informazioni che puoi, fammi capire perché ne vale la pena. -
Manuele rimase a pensare un attimo. Sbuffò e rispose.
- Ok, hai ragione. È nato tutto nello spogliatoio tempo fa, le classiche battute che si fanno tra ragazzi. In pratica Nicolas faceva apprezzamenti sul culo di Lucas, diceva che se gli metteva una busta in testa poteva scoparlo perché era bello come quello di una donna. Denis se la rideva e concordava con lui. Non so cosa sia scattato nella testa di Lucas, forse l'eccitazione di farlo in più persone, alla fine tutti abbiamo un sogno erotico... -
- Già, mi ha raccontato il suo. - disse ridacchiando Matias.
- Te l'ha raccontato? -
- Si, diciamo che è stato costretto, abbiamo fatto un gioco inventato da lui, il gioco delle dieci... -
- ... Domande. Oddio non dirmi che avete fatto quel gioco? -
- Si perché? Lo conosci? -
- Se lo conosco? Diciamo che Lucas delle volte ha delle pessime idee e io ho la pessima idea di dargli corda. -
Si misero a ridere entrambi.
- Continua, raccontami come è andata poi la cosa. -
- Beh, alla fine lui rispondeva provocandoli, gli diceva che non sarebbero mai stati in grado di scoparlo perché non gli si alzava ed erano impotenti. Così una volta Nicolas ha accettato la sfida e gli ha proposto di andare a casa sua, dove avrebbe visto con i suoi occhi che non era impotente. Ovviamente Lucas ha accettato la proposta e quando è andato a casa da Nicolas l'hanno fatto. -
- E la cosa si è ripetuta? -
- Si, diverse volte. -
- È per questo che Nicolas e Denis dicono che lui è solo di loro proprietà. -
- Già! -
- E tu l'hai fatto con loro? -
- Non si sta parlando di me qui, non sono cose che ti riguardano. - rispose Manuele imbarazzato.
- Ok, hai appena risposto. - sorrise maliziosamente Matias.
- Ma no... No... Uff... Che palle... Ok si l'ho fatto anche io. -
- Una cosa a quattro? -
- Si è capitato. -
- E ti è piaciuto? -
Manuele diventò tutto rosso, Lucas si mise a ridere.
- Si, mi è piaciuto. - disse infine.
- E hai fatto l'attivo o il passivo? -
- Ma queste non sono cose che ti riguardano. - rispose Manuele fintamente offeso.
- E dai rispondi! - disse Matias ridendo.
- Ho fatto sia l'attivo che il passivo, contento? -
- Ora si. -
- Sei uno stronzo. -
Si guardarono e scoppiarono a ridere.
Poi improvvisamente Manuele si fece serio.
- Perdonalo! È solo un po' insicuro. -
- Ma non era insicuro quando ci provava con me. -
- È diverso. Voleva farti vedere che non è un ragazzino, ma alla nostra età è normale sentirsi insicuri quando poi si sta con i più grandi. -
- Tu non sembri un ragazzino. -
- Abbiamo caratteri diversi, dagli tempo, in fondo anche se quello che ha fatto è sbagliato, ha dimostrato di tenerci a te. -
- Questo è vero. Pensa che ieri sera ero furioso con te, non riuscivo a capacitarmi di quanto eri stronzo. -
- Immagino. - disse ridacchiando Manuele.
- Ed eri così convincente che ci ho anche creduto. -
- Sono un bravo attore. - sorrise e di rimando sorrise anche Matias.
- Tu sei fidanzato? -
- Chi io? Nooo devo ancora trovare la persona giusta. -
- E come deve essere la persona giusta? -
- Come te! -
Matias lo guardò sbalordito, poi alzò il braccio e diede un colpo alla spalla di Manuele con la mano.
- Naaaa stavolta non ci casco. -
- Sono serio. Non fraintendermi, non ci sto provando con te, sei il ragazzo di Lucas, ma da una parte mi sarebbe piaciuto conoscerti per primo, fisicamente mi piaci, e di carattere sembri ok, ma sei off-limits, quindi stai tranquillo. - sorrise e poi riprese a parlare. - E poi hai un grosso difetto. -
- E quale sarebbe sentiamo. -
- Non sei passivo. -
- Idiota... Io non è che non sono passivo... È che non ho mai provato... Insomma l'idea di qualcosa che entri proprio lì... Non è che mi entusiasmi molto... -
- La pensavo anche io così. -
- E ora ti piace? -
- Beh... Si! - Manuele arrossì nuovamente e Matias sorrise. -
- Ma cambiamo discorso. - disse il giovane in imbarazzo. - Quindi lo perdonerai? -
- Secondo te devo farlo? -
- Si! Fidati ne vale la pena. -
- Lo credo anche io. A questo punto devo almeno provarci. Ma tu non dirgli niente. Avete allenamento stasera? -
- Si. -
- Ok, allora se lo senti, raccontagli che non ho voluto sentir ragione e che me ne sono andato senza ascoltarti. Ci vediamo stasera, mi troverà seduto sul suo motorino. -
- Ok... -
Manuele si alzò dalla panchina, si salutarono e mentre camminava verso il cancello della scuola sentì Matias urlare:
- La troverai anche tu. -
- Che cosa? - urlò di rimando.
- La persona giusta per te! -
Sorrise e si allontanò verso casa.

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