56

10.4K 478 35
                                    

Lucas si girava e rigirava nel letto, non riusciva a prendere sonno, quello che era successo quella sera lo aveva reso nervoso, aveva sbagliato tutto e se ne stava rendendo conto.
- Hai finito di rigirarti nel letto? -
- Cosa cazzo vuoi? -
- Niente, è solo che se continui ad agitarti non riesco a prendere sonno. -
- Chiudi gli occhi e tappati la bocca, vedrai che ti addormenti. -
- Stavo tenendo gli occhi chiusi, ma se ti muovi in continuazione è un po' difficile addormentarsi. -
- Allora resta sveglio, basta che non mi rompi i coglioni. -
- Come sei scontroso. Ma che ti ho fatto di male? -
- Esisti! - rispose acidamente Lucas.
- Wow! Nervosetto oggi? -
- Andava tutto bene fino a che non ti ho conosciuto. -
- Ah, quindi non c'entra niente il fatto che sei qui e non a dormire con il tuo ragazzo? -
Lucas si girò e lo fissò negli occhi.
- Se sono qui e non con il mio ragazzo, è proprio per causa tua, della tua sbornia e della tua stupidità. -
- O forse della tua di stupidità? -
- Cosa vuoi dire? -
- Non ci arrivi da solo? Sei qui, a letto con un perfetto sconosciuto, che odi, non si sa per quale motivo, mentre il tuo ragazzo è di là a dormire con un bellissimo ragazzo e chissà che starà facendo. -
- Non fanno un bel niente, Matias è il mio ragazzo e Manuele il mio miglior amico, non farebbero mai niente per deludermi. -
- Forse hai ragione. O forse no! Ma fossi in te, me ne accerterei. -
- Loro non sono come te. -
- Perché, io come sarei? -
- Una fottuta troia. -
- Mi piace scopare e allora? A te non piace. -
- Si che mi piace. - rispose piccato Lucas. - Ma non vado in giro a dare via il culo a chi capita. -
- Se è per questo neanche io, se incontro qualcuno e ci si piace, ci scopo, non ci trovo niente di male. -
- Appunto, quindi sei una troia. -
- Disse colui che si prendeva 2 cazzi negli spogliatoi. - replicò sorridente Andrea.
Lucas lo guardò male e balbettò:
- Chi... Chi te l'ha detto? -
- Matias! È mio amico, mi racconta tutto, come immagino tu faccia con Manuele. -
- Si... Ma... Queste non sono cose da raccontare in giro. -
- Ehi calmati, non vado mica a raccontare i fatti tuoi al primo che passa; dico solo che prima di accusarmi farei un bell'esame di coscienza. -
- La mia coscienza è a posto, la tua invece non credo. -
- Che vuoi dire? -
- Non ti sei sentito una merda quando l'hai fatto con Mat che stava con me? -
- Primo, lui non stava con te ancora; secondo, aveva appena visto il ragazzo di cui si era innamorato, scopare con altri due ragazzi, e terzo l'abbiamo fatto in due, non ho mica fatto tutto da solo. -
- Con lui mi sono già chiarito per la cosa. -
- E l'hai perdonato? -
- Si! -
- E allora perché ce l'hai tanto con me? -
- Perché... Perché... Uff... - sbuffò. - Non lo so perché, va bene? Forse perché ho paura tu possa portarmelo via. - disse tutto d'un fiato.
- Tutto qui? -
- Ti sembra poco? -
- No dico, tutto qui il problema? -
- Si, perché? -
- Ma come perché? Ma l'hai capito o no che ti ama?
- Si certo! -
- E allora come pensi possa portartelo via? Piuttosto sono gli atteggiamenti che hai avuto stasera che non fanno altro che dubitare di te. -
- Dubitare di me? E perché mai? -
- Proprio non ci arrivi? Sei un ragazzino, hai idea di che cosa è passato per la testa di Mat, prima di decidersi a provare a stare con te? Sei minorenne, aveva paura di averti circuito. -
- Ma sono stato io a provarci con lui. - lo interruppe Lucas.
- Si, ma cosa c'entra? Lui era l'adulto, ha pensato avesse fatto qualcosa per farti avvicinare a lui. Ha rivoluzionato la sua vita per te, ha lasciato la sua ragazza, ha deciso di provare a stare con te, pensando fossi più maturo della tua età e invece si ritrova a stare con un ragazzino viziato. -
- Non sono un ragazzino viziato. - sbuffò Lucas.
- Si invece. Hai giostrato la serata a tuo piacimento, comportandoti da bambino, e per cosa poi? Per evitare che io e Manuele ci conoscessimo? Sei più interessato a quello che fa il tuo amico che a stare con il tuo ragazzo, ti sembra una cosa normale? Di cosa hai paura? -
Lucas iniziò ad avere dei dubbi e attese qualche secondo prima di rispondere.
- Beh... Ecco... Pensavo non fossi la persona adatta a stare con lui. -
- Ma non pensi che questo debba deciderlo lui? Pensi sia uno stupido? -
- Manuele non è uno stupido. -
- Appunto! Quindi di cosa ti preoccupi? Non ha certo bisogno di te, per sapere cosa è meglio per lui. -
- È che con i miei amici sono molto protettivo. -
- Ok, questo va bene, ma con il tuo ragazzo? Hai visto in che condizioni era stasera? Ha bevuto come una spugna per colpa della situazione che si è venuta a creare, non pensi che almeno saresti potuto stare con lui in questo momento? -
- Si, ma... -
- Niente ma Lucas, dovevi preoccuparti per Mat, non per Manuele. Lui è un tuo amico, ma l'altro è il tuo ragazzo. -
- Si, ma nessuno gli ha detto di bere così tanto. -
- Ma proprio non vuoi capire? Ha bevuto per causa tua, perché ogni cosa che fai, porta a delle conseguenze, e se ti comporti così, non fai altro che farlo dubitare del tuo amore per lui. Ti sei reso conto che ti ama? -
- Si lo so! -
- E tu lo ami, giusto? -
- Si, lo amo dal primo momento che l'ho visto. -
- E allora che cazzo ci fai ancora qui? Vai da lui, dimostraglielo. Vai a prenderlo e portalo qui, io vado in sala, dormirò sul divano. - sorrise e Lucas sorrise di rimando.
Il libero scese dal letto e si precipitò verso la porta. L'aprì per uscire poi si girò verso il più grande.
- Andrea? -
- Si? -
- Grazie! Non sei poi così male! -
Andrea sorrise e Lucas sorrise a sua volta prima di uscire dalla stanza.

Camminò cercando di non fare rumore fino alla porta dell'altra camera. L'aprì piano e quello che vide lo bloccò; Matias era nel letto, nudo, abbracciato a Manuele, nudo anche lui.
Il cuore iniziò a battere all'impazzata, lo sentiva arrivare fino in gola. Si stropicciò gli occhi, pensando fosse solo un brutto sogno, li riaprì, e la scena era sempre la stessa. Strinse forte la maniglia della porta che ancora aveva in mano. Un groppo in gola fece capolino e delle lacrime comparvero nei suoi occhi facendogli vedere la scena sfuocata. Non poteva essere vero, non poteva essere successo proprio davanti ai suoi occhi, eppure era tutto così reale.
Si girò e sempre senza far rumore richiuse la porta. Tornò in camera, prese i vestiti e se li infilò, Andrea era già uscito dalla stanza, probabilmente si era già andato a sistemare sul divano.
Uscì dalla stanza, percorse il corridoio e vide Andrea che già dormiva, stanco e mezzo ubriaco. Si avviò alla porta di casa è sempre cercando di non far rumore, l'aprì, uscì e la richiuse. Era a pezzi, nella mente continuava a vedere l'immagine del suo ragazzo abbracciato al suo miglior amico, voleva solo andare a casa, buttarsi sotto le coperte e piangere.
Si incamminò lasciando l'appartamento di Matias, il cuore nel petto gli faceva così male che sembrava dovesse cedere da un momento all'altro.

SeventeenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora