7

19K 731 78
                                    

- Matias devi osservare il palleggiatore, non il libero. - disse Alessandra mentre si trovavano sul campo a pochi minuti dall'inizio del match.
- Si scusami, non... non stavo guardando il libero, mi ero solamente incantato -
Alessandra fece un sorriso. Non era una bella ragazza, un po' grassottella e non troppo alta, capelli lisci castani e una simpatia travolgente. Era uno degli arbitri più bravi della sezione provinciale di Matias e spesso faceva da tutor ai nuovi arbitri come lui.
- Dai allora riprenditi e diamo inizio allo show. -
Prese il fischietto, se lo mise in bocca e fischiò la fine del riscaldamento pre partita. Le due squadre tornarono in panchina, si tolsero le maglie da riscaldamento e si infilarono le maglie da gioco.
Matias si fermò a osservare il fisico di Lucas. Era magro, ma ben proporzionato con pochissimi pettorali, con un accenno di addominali.
Si era incantato di nuovo, tanto che Alessandra dovette scuoterlo e invitarlo ad avvicinarsi alla rete.
Le squadre si schierarono sulla riga laterale del campo, Alessandra fischiò ed entrarono in campo per il saluto al pubblico.
Finita la presentazione, Matias controllò la formazione e alzò le braccia, per far capire ad Alessandra, che nel frattempo era salita sul seggiolone, dall'altra parte del campo, che era tutto a posto. Lei fece un cenno con la testa e fischiò l'inizio dell'incontro.

La partita durò 1 ora e 25 minuti. 3-0 per i Tiger ma con parziali tirati 25-23, 25-22 e 25-23. Matias aveva sofferto un po' i primi punti, faceva fatica a entrare nel ruolo di secondo arbitro, ma poi aveva trovato il ritmo e aveva fischiato diverse invasioni a rete. Faceva ancora fatica a capire i falli di posizione, ne aveva visto uno, ma non l'aveva fischiato per non rischiare di sbagliare. A fine partita Alessandra scese dal seggiolone, Matias la raggiunse dall'altra parte del campo e si strinsero la mano.
- Bravo, a parte i primi minuti di nervosismo, sei stato bravo, ti sono sfuggite le prime invasioni, ma per essere la tua prima volta da secondo sei andato alla grande. -
- Grazie, non pensavo fosse così difficile fare il secondo, ma mi sono divertito. Sono solo leggermente sudato, era appena un po' nervoso. - rispose Matias mostrando la maglietta sudata ad Alessandra.
- Niente che non si possa risolvere con una bella doccia. - disse Alessandra ridendo.
Le due squadre andarono sotto la rete per il saluto finale e passarono tutti a salutare i due arbitri.
Lucas arrivò davanti a Matias, si guardarono, poi il giovane libero prese la mano di Matias tra le sue e mentre con una stringeva la mano, con l'altra lasciò una lieve carezza sul dorso della stessa, come se fosse una semplice stretta a due mani.
- Grazie. - disse, guardandolo intensamente.
Matias sentì un leggero imbarazzo, di nuovo la sensazione che il giovane stesse flirtando con lui, la solita sensazione di qualcosa che iniziava a crescere tra le sue mutande. Iniziò a diventare rosso e ritirò velocemente la mano, sperando di evitare situazioni spiacevoli.
Salutate le squadre i due arbitri entrarono nello spogliatoio e finirono di controllare il referto.
Parlarono della partita e Alessandra diede diversi consigli preziosi a Matias.
- Mi cambio e ti lascio lo spogliatoio, credo sia il caso che tu ti faccia una doccia. -
- Grazie Ale, credo di averne bisogno -
disse portando il naso sotto l'ascella per fargli capire che puzzava.
Si misero a ridere entrambi, poi lei entrò nella toilette per cambiarsi.
Si salutarono e lei lasciò lo spogliatoio, permettendo così a Matias di prepararsi per fare la doccia.
Si tolse la maglia e mentre stava per calarsi i pantaloni sentì bussare alla porta.
Anche stavolta senza avere il tempo di rispondere, questa si aprì e fece capolino Lucas, ancora con il completo da gioco.
- Ciao. - gli disse chiudendosi la porta alle spalle.
- Ciao Lucas. - rispose Matias guardandolo sorpreso.
- Ora sai il mio nome. - disse il libero chiaramente divertito.
- Già, mi ci è voluto un po' ma l'ho scoperto. -
Il giovane sorrise e lo guardò maliziosamente.
- Volevo farti i complimenti per la partita, siete stati bravi. - disse fissando senza problemi gli addominali scolpiti di Matias.
- Grazie mille, è stata una bella partita, siete stati bravi. -
Matias iniziava a sentirsi a disagio, tutte le volte che quel ragazzino gli stava vicino, provava delle sensazioni che non aveva mai provato.
Lucas si avvicinò e Matias fece un passo indietro. Il libero non si fermò e arrivò a pochi centimetri da lui.
Si sporse in avanti con il viso e mise il suo naso tra il collo e la clavicola di Matias.
- Oltre che un bravo arbitro, sai anche di buono. - disse annusando la pelle di Matias, che divenne subito tutto rosso. Sentiva il fiato di Lucas sulla sua pelle, ormai erano con i corpi attaccati uno all'altro e il suo pene diventò subito durissimo. Cercò di staccarsi, ma ormai era con le spalle contro il muro e sicuramente il ragazzo sentiva la sua eccitazione premere contro la coscia.
- Fai la doccia? -
- Si ho sudato molto, ero nervoso. -
- Posso farla anche io qui, che il nostro spogliatoio è pieno e tra poco finirà l'acqua calda? -
Non stava flirtando, ci stava provando spudoratamente.
Cazzo ha 17 anni pensò Matias, non è normale quello che sto provando. Si riscosse e reagì rispondendo acidamente.
- Non mi sembra il caso, forse è meglio che torni dai tuoi compagni. - Stava sudando di nuovo, sentiva goccioline di sudore sulla fronte e sui suoi pettorali.
- Peccato. Magari sarà per un'altra volta. -
A quella risposta Matias si infastidì e rispose piccato.
- Non credo proprio, ora se puoi uscire dallo spogliatoio gentilmente... -
Lucas lo guardò, i suoi occhi si spensero e sul volto comparve una smorfia di delusione.
- Si scusa, non volevo essere invadente. -
Si girò e uscì dalla stanza.
Matias si mise seduto sulla panchina, tirò un sospiro di sollievo, si girò, frugò tra le tasche della giacca, appoggiò la testa contro il muro e si accese una sigaretta.

SeventeenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora