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La sveglia suonò inesorabile come sempre. Matias la spense con un gesto meccanico, si stropicciò gli occhi con le mani e si mise seduto sul letto, appoggiando i piedi sul pavimento. Senza perdere tempo si alzò, e andò in bagno, aveva dormito nudo, quindi entrò sotto la doccia senza aspettare che l'acqua diventasse calda. Rabbrividì sotto il getto freddo, ma rimase immobile, mentre l'acqua sciacquava via il torpore del suo corpo.
Erano due settimane che non faceva altro che alzarsi, farsi la doccia, andare a lavoro, tornare a casa, mangiare cibo d'asporto e bivaccare sul divano guardando programmi tv senza senso, fino a che il sonno non lo coglieva, sempre tardissimo. Dormiva poco e mangiava ancora meno.
Non sentiva Lucas dalla sera in cui si erano visti in palestra, aveva provato a chiamarlo, gli aveva mandato centinaia di messaggi, ma niente, il libero non gli aveva mai risposto.
Da quel giorno Matias aveva smesso di vivere, si trascinava al lavoro senza entusiasmo, si sentiva uno straccio e non aveva nessuna intenzione di reagire.
Andrea aveva provato a farlo reagire, gli aveva chiesto diverse volte di uscire, prendere aria e non chiudersi sempre in casa, ma Matias non voleva fare niente, troppo triste per pensare a qualcosa che non fosse Lucas.

Anche Manuele aveva provato a riavvicinarsi all'amico, ma aveva sempre trovato un muro davanti a sé. Il libero non gli dava possibilità di chiarire e gli unici momenti di serenità che aveva, erano quelli con Andrea; i due avevano iniziato a uscire insieme, come amici, si piacevano, ma ancora non si erano avvicinati l'uno all'altro. Certo, Andrea non mancava mai di fare battutine maliziose, che lo facevano arrossire, ma non si era mai spinto oltre. Manuele avrebbe voluto passare alla fase successiva, ma era frenato dal timore che una volta fatto sesso, il più grande sarebbe scomparso e non voleva che la cosa accadesse. Ora che era senza Lucas, aveva bisogno di qualcuno al suo fianco che lo facesse sentire importante e desiderato.
Quel pomeriggio uscì di casa per vedersi con Andrea. Si trovarono in spiaggia, il tempo era bello ed essendo un giorno feriale non c'era molta gente in giro.
Stesero i loro asciugamani e si spogliarono rimanendo in costume. Andrea indossava un pantaloncino aderente mentre Manuele portava uno slip verde fluorescente, piuttosto appariscente. Ovviamente Andrea non poté fare a meno di farglielo notare:
- Avevi paura non ti notassero? -
Manuele aggrottò la fronte, non capiva cosa volesse intendere il più grande. Andrea indicò con gli occhi il costume e Manuele arrossì, come di consueto.
- È che me l'ha regalato Lucas, portandolo mi sembra di averlo un po' vicino a me. -
- Ancora non vi parlate? -
- No, macché, mi evita come se avessi la peste. Stiamo in banco insieme e non mi rivolge la parola. -
- Hai provato a spiegargli la situazione? -
- Se ci ho provato? Continuamente! Appena apro bocca, si mette le cuffiette e si mette ad ascoltare la musica anche durante la lezione, fregandosene di farsi beccare dai prof. -
- E come ti sembra che stia? -
- Da schifo! Se prima era magro ora è tutto ossa, mi sa che non mangia niente, e devi sentire che musica ascolta! Da tagliarsi le vene! -
- Quindi anche lui sta male! -
- Star male è poco. È praticamente distrutto! Mentre ascolta quella musica strappalacrime, gli si gonfiano gli occhi, mi fa una tenerezza, vorrei abbracciarlo, ma evito per evitare un bel pugno in faccia durante la lezione. Sarebbe difficile da spiegare ai prof. -
- Anche Matias non se la passa bene. -
- L'hai visto? -
- Si, sono passato da lui qualche giorno fa, la casa è un porcile, si trovano scatole di cibo da asporto in ogni angolo della casa, e non si alza dal divano neanche con le cannonate, mi domando come faccia ad andare al lavoro in quelle condizioni. -
- Mi sento terribilmente in colpa. Lui quella sera era ubriaco, avrei dovuto evitare di fare quello che ho fatto. -
- In sincerità, avete fatto qualcosa? -
- No, niente di niente, lui all'inizio era arrabbiato con Lucas, poi ha iniziato a dire cazzate a sfondo sessuale... -
- Di che tipo? - lo interruppe Andrea.
- Beh, una volta che eravamo nudi sul letto, ha iniziato a prendere in giro il mio sedere e voleva toccarlo, ma niente di che! -
- Che ha il tuo sedere che non va? - chiese curioso il più grande.
- Ecco... Ho un po' di peli, insomma il giusto, ho un culo normale. -
Andrea ridacchiò.
- Me lo fai vedere anche a me? - disse maliziosamente.
- Non ci pensare neanche. - rispose il giovane fintamente offeso.
Andrea sorrise, poi riprese a parlare.
- E oltre alle battute avete combinato altro? -Manuele rimase in silenzio, l'amico di accorse che il giovane dubitava e riprese:
- Forza! Sputa il rospo! -
- Ok... Niente di grave o compromettente...Insomma lui diceva che il mio culo era morbidoso. - Andrea sorrise - E che voleva toccarlo. Allora io gli ho risposto che il suo cazzo era gigantoso e che se voleva poteva toccarmi il culo. -
- E poi? -
- E poi si è alzato di corsa per andare in bagno a vomitare. L'ho aiutato e rimesso a letto. Mi sono messo a letto anche io e ci siamo addormentati abbracciati. -
- È tutto? -
- Si è tutto! Non abbiamo fatto niente, ma Lucas non vuole capirlo. -
- Avresti voluto? -
- Che cosa? -
- Fare qualcosa con lui! - rispose Andrea.
- Ecco... Mat è un bellissimo ragazzo, ma quello che mi piace di lui è che cerca una storia seria come me. Se non ci fosse stato Lucas, forse sarebbe successo qualcosa, ma in quel momento non avevo intenzione di fare niente, voglio troppo bene al mio amico per fare cazzate, ma lui non lo vuole proprio capire. -
Rimasero in silenzio per un po', poi Manuele chiese, un po' titubante:
- Com'è fare sesso con lui? -
Andrea lo guardò in maniera buffa, alzando gli occhi al cielo, poi rispose:
- Da favola! Scopa da Dio, e viene come una fontana. -
Manuele arrossì, e si diede del l'idiota per la domanda che aveva appena fatto.
Per evitare di guardare negli occhi Andrea si mise seduto a gambe incrociate sull'asciugamano, con la faccia rivolta verso il mare. Per uscire dall'imbarazzo chiese:
- Puoi mettermi un po' di crema solare nella schiena? Vorrei evitare di ustionarmi già la prima volta che vengo al mare. -
Andrea si tirò sù e si mise dietro Manuele, prese il tubetto di crema dalla borsa, l'aprì e versò un po' del contenuto sulle mani. Poi iniziò, partendo dalle spalle del giovane, a spalmare la crema sulla sua schiena. Il tocco era morbido e Manuele si gustò il momento. Più che spalmare sembrava un vero e proprio massaggio. Iniziò a pensare a come sarebbe stato essere massaggiato e baciato dal più grande e come sarebbe stato far sesso con lui; gli venne duro in un batter d'occhio. Andrea gli piaceva molto e sentire le sue mani sul suo corpo lo eccitava da morire.
Iniziò a diventare nuovamente rosso in viso, così disse:
- Basta! Basta così! -
Andrea lo guardò perplesso e Manuele si sdraiò velocemente a pancia sotto, per non far vedere la dolorosa erezione che si era creata sotto il costume.
Cercò di fare altri pensieri che non fossero sconci per evitare battute imbarazzanti, da parte del più grande, e disse:
- Stasera c'è una festa in spiaggia, ti va di venire? -
Andrea, che intanto era tornato nel suo asciugamano rispose:
- Con chi ci vai? -
- Credo ci saranno tutti i miei compagni di squadra. -
- Viene anche Lucas? -
- Non so! Forse! Sai com'è non l'ho sentito. - sorrise amaramente.
- Allora informati se viene; poi andiamo da Mat e lo costringiamo a venire con noi, magari vederlo farà scattare qualcosa in Lucas. -
- Mi sembra un'ottima idea! Dobbiamo fare qualcosa per loro. -
- Altra cosa! Mi hai appena chiesto di uscire? -
Manuele aggrottò la fronte.
- In che senso? -
- Nel senso... Mi hai appena chiesto di uscire... Devo considerarlo come un appuntamento? -
- Tu vuoi che lo sia? - rispose il più giovane sorridendo.

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