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Si svegliò nel cuore della notte con le palpitazioni. Si sollevò mettendo le mani dietro la schiena aprendo gli occhi agitato. Si rese conto di essere nel suo letto, nella sua camera. Girò la testa e di fianco a lui notò Lucas che dormiva, le braccia sotto il cuscino e il sedere mezzo coperto dal lenzuolo.
Un incubo, solo un fottutissimo incubo. Aveva la fronte imperlata di sudore, il cuore che batteva a mille all'ora. Cercò di calmarsi, facendo lunghi e regolari respiri.
Aveva sognato la scena della sera, solo che stavolta Lucas non lo aveva perdonato, anzi, si era preso gioco di lui, lo sguardo malizioso, il sorriso maligno. Poi era arrivato anche Nicolas, aveva abbracciato Lucas da dietro, mentre con la lingua gli leccava il collo; gli aveva abbassato i pantaloni e le mutande e poi l'aveva penetrato, mentre Lucas continuava a sorridere guardandolo, gli occhi pieni di cattiveria; aveva iniziato a gemere in maniera oscena, mentre Nicolas lo penetrava sempre più velocemente. Matias fermo, senza avere la capacità di intervenire, senza avere la forza di muoversi. Era quando aveva tentato di urlare per fermarlo che si era risvegliato, sudato e confuso.
Si alzò dal letto, il cuore che piano piano riprendeva il regolare battito, tirò un sospiro di sollievo e andò in cucina a bere un goccio d'acqua.
Per fortuna era stato solo un brutto sogno, pensò, Lucas era lì, con lui, avevano fatto l'amore e poi si erano addormentati abbracciati.
Tornò in camera, Lucas era a pancia all'aria, il respiro pesante e il torace che saliva e scendeva regolarmente. Non si era accorto che l'arbitro si fosse alzato, anche lui stanco dopo tante notti passate insonni.
Matias salì sul letto, osservò il suo amore, i lineamenti delicati, i capelli leggermente sparsi sul cuscino. Sorrise e si chinò a baciargli il petto.
Lucas non reagì, così Matias spostò  il lenzuolo per vederlo nudo. Rimase a fissarlo incantato, poi si avvicinò e prese il pene moscio di Lucas in mano.
Non voleva svegliarlo, iniziò piano piano a masturbarlo, sentendo il cazzo del libero che si faceva sempre più duro nella sua mano. Ogni tanto girava la testa per vedere se si svegliava, ma Lucas non dava segni di vita, se non per il respiro che faceva alzare e abbassare il suo stomaco.
Continuò a masturbarlo, mentre con l'altra mano iniziò a segarsi a sua volta. Era eccitante, sembrava stesse facendo qualcosa di proibito e la cosa lo divertiva molto. Avvicinò il viso all'erezione del più piccolo e iniziò a leccare la cappella lentamente, con movimenti circolari della lingua. Lo prese in bocca, facendo sempre attenzione a non svegliare il ragazzo che dormiva beato. Era sempre più eccitato, mentre sentiva il sapore del liquido pre spermatico di Lucas, sulla sua lingua.
Si fermò un secondo, per essere sicuro di non svegliarlo, poi si infilò due dita in bocca, le bagnò bene e se le passò sull'apertura del suo sedere.
Si alzò e si mise a cavalcioni sul corpo magro di Lucas e strofinò la punta del cazzo del libero sulla sua apertura. Era la prima volta che faceva una cosa del genere e un misto di paura ed eccitazione lo pervase. Accostò la cappella del ragazzo alla sua apertura, poi lentamente si calò sul cazzo bello duro che aveva precedentemente bagnato con la bocca.
La prima sensazione che provò fu quella di qualcosa che stesse stracciando i suoi tessuti. Trattenne a stento un grugnito e scese fino in fondo.
Fece dei respiri profondi, cercando di non urlare o emettere suoni, non voleva svegliarlo, si vergognava, era la prima volta che prendeva un cazzo nel culo ed era terrorizzato di perdere tutta la sua virilità. Ma d'altra parte, voleva provare questa nuova sensazione.
Restò immobile per diversi secondi, per far adattare la sua apertura, poi iniziò a muoversi lentamente su e giù, facendo bene attenzione a non pesare sul bacino del libero, per non rischiare di svegliarlo.
Ben presto passò dal dolore al godimento e accelerò i movimenti. Chiuse gli occhi, beandosi della sensazione che provava, iniziò a masturbare il suo cazzo, che era diventato duro come la pietra.
Era una sensazione bellissima, non poteva credere fosse così stupendo. Pensò alla frase che una volta gli aveva detto Andrea: "La figa piace a tanti, il cazzo piace a tutti" e si trovò a sorridere come un bambino al quale hanno regalato il dono più desiderato.
Riaprì gli occhi e trovò Lucas che lo fissava trattenendo a stento le risate.
Matias diventò subito rosso, colto con le mani nella marmellata; Lucas lo prese per i fianchi e alzò il bacino per andare in contro al movimento opposto dell'arbitro.
- Ora potrei chiederti che cosa ci fai con il mio cazzo dentro il tuo culo. - disse divertito. - Ma la mia curiosità più grande è quella di sapere perché mentre ti scopavi, stavi ridendo. -
Matias diventò ancora più rosso, non sapeva cosa rispondere, così per uscire dall'imbarazzo rispose:
- Dio, scopami e non fare domande inutili. -
Lucas iniziò a muoversi, venendo incontro ai movimenti di Matias; tolse la mano dell'arbitro dal suo cazzo e la sostituì con la sua. La stanza si riempì di ansimi, a ogni affondo Matias gemeva sempre di più fino a che non arrivò al limite.
- Sto... Sto per venire! -
Lucas accelerò i colpi e la masturbazione, fino a che Matias non sborrò con schizzi lunghi e potenti, andando a colpire il viso e il petto di Lucas. Il libero con una mano prese il liquido tra le dita e se lo portò alla bocca, leccando avidamente il seme del ragazzo più grande. Assestò altri colpi e poi venne dentro Matias, riempiendolo del suo sperma.

Erano abbracciati, la testa di Lucas appoggiata sul petto di Matias, che lo accarezzava nei capelli.
- Adesso mi dici perché stavi ridendo? - chiese il più piccolo.
- Una cazzata! Pensavo a una battuta di Andrea, che mi diceva sempre "La figa piace a tanti... -
- ...Il cazzo piace a tutti". - terminò la frase Lucas ridacchiando.
- Come dargli torto. E perché se volevi provare a prenderlo non mi hai svegliato? -
- Ecco... Io... Insomma... Ero curioso di provare, ma non sapevo come chiedertelo... E poi... Mi vergognavo! -
- E di cosa scusa? -
- Beh, ecco... Pensavo che se te l'avessi chiesto, avresti pensato che non ero più il ragazzo virile che volevi. -
- E pensi che il fatto di prenderlo in culo ti renda meno virile? -
- Beh, no... Si... Un po' insomma. -
Lucas alzò la testa e lo guardò negli occhi; sorrise e rispose:
- Quello che ti rende virile si miei occhi non è il fatto che sei attivo o passivo; è tutto quello che fai, abbracciarmi mentre dormiamo, proteggermi da chi mi importuna, fare di tutto per riconquistarmi, questo ti rende virile. -
Matias chiuse gli occhi, riflettendo sulle parole che aveva appena ascoltato. Allungò la testa e baciò delicatamente sulle labbra Lucas.
- Ti amo! - disse in un sussurro.
- Ti amo anch'io. - rispose il più piccolo, tornando ad appoggiare la testa sul suo petto, mettendosi a dormire.

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