Si trovarono al mare, la giornata era calda e ideale per fare il bagno e poltrire un po' sull'asciugamano, prendendo il sole.
Avevano parlato poco, fino a quel momento, Andrea aveva provato a instaurare una conversazione, ma Manuele era troppo teso, per riuscire a parlare. Voleva chiedergli di accompagnarlo al ballo di fine anno, ed era terrorizzato all'idea che il più grande potesse dirgli di no.
Si tolsero i pantaloncini e rimasero in costume. Manuele indossava uno slip azzurro, mentre Andrea un pantaloncino aderente, giallo fluorescente.
Non appena lo vide, Manuele sgranò gli occhi:
- Ma che razza di costume hai? Ti paga l'ANAS per fargli pubblicità? -
- Perché? Cos'ha il mio costume che non va? - rispose il più grande girandosi, per guardarsi le chiappe, come se avesse qualcosa addosso.
- È piuttosto appariscente. - replicò Manuele.
- Questo colore fa risaltare l'abbronzatura. - disse sorridendo Andrea.
- Sarà, ma così ti notano tutti. -
- E allora? Che c'è di male? -
- Niente! - bofonchiò infastidito Manuele.
Ora oltre a essere nervoso era anche irritato. L'idea che qualcuno potesse guardare il suo "amico", con occhi maliziosi, lo disturbava.
- Qualcosa non va? - Chiese Andrea.
- No!.. No!... Niente! - rispose in fretta Manuele cercando di dissimulare il fastidio.
- Andiamo a fare il bagno? - chiese il più grande.
- Ok. - disse Manuele non troppo convinto.
Si avviarono verso il mare, Andrea davanti e Manuele pochi passi più indietro. Gli osservava il culo tondo, che sculettava un po', a causa dei passi irregolari che il più grande faceva sulla sabbia. Scosse la testa, no, proprio non gli andava giù, che Andrea avesse messo quel costume.
Si avvicinarono all'acqua, bagnando i piedi e piano piano si avviarono verso l'acqua più alta.
Appena l'acqua raggiunse metà della coscia, Manuele si bloccò; e se il costume da bagnato avesse fatto trasparire il contenuto interno? L'idea lo mandò in confusione e prima che Andrea facesse un altro passo disse:
- Non mi va di fare il bagno, torniamo indietro. -
Andrea si girò sorpreso.
- Ma che ti prende? È caldo, l'acqua è a una temperatura ideale, forza! Andiamo! -
Si girò, saltò e si immerse con un tuffo di testa nell'acqua. Riemerse e si girò in direzione di Manuele che era ancora in piedi, terrorizzato e infastidito.
- Forza! Buttati! - disse il più grande che, in ginocchio, teneva solo la testa fuori dall'acqua.
Alzò le braccia e iniziò a schizzarlo per farlo tuffare.
- Fermati! Basta, ti prego! Mi butto! Mi butto! -
Fece un salto e si immerse anche lui, uscendo dall'acqua pochi istanti dopo.
- Visto! Non si sta poi così male! - disse sorridente il più grande.
- Già! - rispose sinteticamente Manuele, con un broncio ben visibile sul volto.
Andrea si avvicinò a lui e con le gambe lo arpionò, andando ad incastrarle intorno alla vita del più piccolo. Manuele cadde all'indietro e mise la testa sott'acqua. Poi riemerse, passandosi la mano sulla faccia, per togliere l'acqua davanti agli occhi.
Andrea si avvicinò ancora di più, restando a guardarlo con gli occhi bagnati, che luccicavano a causa del sole e dell'acqua di mare.
- Mi dici cos'hai? - chiese, facendosi serio.
- Io? Assolutamente niente! - rispose Manuele, continuando a distogliere lo sguardo.
Andrea aggrottò la fronte.
- Non mi prendere in giro, c'è qualcosa che non va, e fino a che non me lo dici, non ci muoviamo da qui, a costo di diventare dei pesci con le branchie. -
- Niente, veramente, non ho niente. -
- Andiamo! Non prendermi in giro; è da quando ci siamo visti che parli a monosillabi e sei nervoso e irritabile. Hai le mestruazioni? - ridacchiò, ritenendo la battuta divertente.
- Non ci trovo niente da ridere. - rispose il giovane scocciato.
Andrea si avvicinò ulteriormente, mise le mani, che si trovavano sott'acqua, sui fianchi del ragazzo, si fece improvvisamente serio e disse:
- Ascolta! C'è qualcosa che non va! Lo sento e probabilmente è a causa mia, quindi dimmi che cos'hai e proviamo a risolvere la situazione.
Manuele alzò gli occhi al cielo, sbuffò e disse tutto d'un fiato:
- Non mi piace il tuo costume. Lo trovo pacchiano e appariscente. Se volevi venire al mare per farti vedere il culo e il pacco, potevi dirlo e non sarei venuto! -
Il più grande sorrise e poi scoppiò in una sonora risata. Manuele lo guardò perplesso e chiese:
- Lo trovi divertente? -
- Oh, si! - rispose Andrea ricomponendosi. - sei uno stupido! -
- Ora offendi anche? - replicò piccato il giovane.
- Vuoi farmi finire di parlare? Si, ti offendo, perché sei uno stupido. Non hai capito che ho messo questo costume solo per te? Perché volevo che fossi tu a guardarmi? Non me ne frega niente degli altri, volevo che fossi tu a guardarmi, e che magari apprezzassi le mie dotazioni. -
- Oh... - bofonchiò Manuele.
- E sinceramente se avessi saputo che avresti reagito così, probabilmente sarei venuto in perizoma. -
Il giovane lo guardò stralunato.
- Io ti dico che mi dà fastidio e tu mi dici che saresti venuto mezzo nudo? Lo fai apposta? -
- Ma vedi che continui a non capire? Credi che mi dispiaccia averti fatto arrabbiare? Assolutamente no! Anzi! Mi hai appena dimostrato di essere geloso, quindi io sono a posto così. - sorrise.
- Sei contento che io sia geloso? -
- Ovvio! -
Si avvicinò e gli stampò un dolce bacio sulle labbra.
- Sei bellissimo quando fai il broncio. - disse sorridente. - C'è dell'altro vero? Sputa il rospo! -
- Ecco... È che... È che... Uff... Insomma, se il costume bagnato poi diventa trasparente, ti vedono tutti! - incrociò le braccia al petto, come un bambino offeso.
Andrea si staccò da lui e si alzò in piedi, mostrando il costume, che anche da bagnato non faceva trasparire niente, a parte la bozza, piuttosto evidente che il più grande aveva tra le gambe.
Manuele sgranò gli occhi:
- Sei... Sei eccitato! - disse a abbassando la voce fino a un sussurro.
Andrea si rimise in ginocchio dentro l'acqua e sorridendo rispose.
- Quello è per colpa tua, mi fa uno strano effetto averti vicino. -
Manuele arrossì.
- Oh... - disse.
- Ora. - riprese Andrea. - C'è dell'altro che vuoi dirmi, oppure finalmente possiamo fare il bagno e divertirci un po'? -
- Ecco io... Si... C'è dell'altro... -
- Vai! Spara! -
- Mmm... Sabato... Si... sabato... -
- Sabato? Continua... - lo interruppe Andrea gesticolando con la mano, invitandolo ad andare avanti.
- Si... Sabato... Ecco... C'è il ballo di fine anno a scuola... E... Insomma... Volevo sapere... -
- Mi stai invitando al ballo scolastico di fine anno? -
- Ehm... Si? - rispose incerto Manuele, tanto che la risposta, sembrò più una domanda.
- E ci vuole così tanto a dirlo? -
Andrea lo guardò intensamente, sorrise, e riprese a parlare.
- Come tuo cavaliere? -
- Ehm... Si? - rispose dubbioso il più giovane.
- Ok! - disse Andrea.
- Ok? - richiese Manuele non sicuro di aver sentito bene.
- Si, ok! - replicò il più grande. - Ma a una condizione. - continuò, alzando il dito in aria.
- O...Ok! A quale condizione? -
- Che la smetti di essere noioso oggi e vieni qui a darmi un bacio subito! -
- Tutto qui? -
- Si, tutto qui! - rispose sorridente il più grande.
Manuele si gettò tra le sue braccia e attaccò le sue labbra a quelle del più grande, il cuore che batteva forte per la felicità. Andrea non resse il peso del più giovane e cadde all'indietro, finendo con il sedere sulla sabbia sotto l'acqua e finendo per immergersi con la faccia. Risalì e ridacchiando disse:
- Quanto entusiasmo! -
Manuele arrossì e sorrise. Si avvicinò a lui cautamente e lo baciò nuovamente, questa volta con meno impeto e più dolcezza. Le loro labbra si unirono e le loro lingue iniziarono a stuzzicarsi, mischiando le loro salive che si unirono al sapore salato del mare. Fu un bacio intenso, pieno di parole non dette.
Si staccarono e si guardarono negli occhi.
- C'è anche un'altra cosa che dovrei chiederti. - disse Manuele.
- Dimmi. - rispose dolcemente Andrea.
- Dopo il ballo... Ti andrebbe di dormire con me? -
- Oh... Ok. - rispose il più grande. - Intendi... Dormire dormire? -
Manuele arrossì violentemente e distolse lo sguardo.
- Beh, si... Dormire e... -
- Ok, ok. - rispose velocemente Andrea, già eccitato all'idea. - Prendiamo una camera d'albergo? -
- Veramente... Ho già chiesto a Matias se ci ospita. - rispose imbarazzato il più piccolo.
- Oh! - disse Andrea aggrottando la fronte. - Va bene! -
Manuele sorrise e si immerse nell'acqua. Riemerse e disse:
- Torniamo in spiaggia? -
- Uhm... Ok... Tu intanto vai, io ti raggiungo. -
- Perché? - chiese il ragazzo, inclinando la testa verso la spalla. -
- Non ti preoccupare arrivo, tu vai! -
- Dai, dimmi il perché! -
Andrea sbuffò, alzò gli occhi al cielo e disse:
- Perché ho il cazzo duro per colpa tua, contento? -
Manuele arrossì e sorrise.
- Ok, ti aspetto agli asciugamani. -
Si alzò, si girò e iniziò a camminare verso la riva. Andrea non poteva vedere il sorriso aperto che aveva fatto capolino sul volto del giovane ragazzo.
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Seventeen
RomanceMatias ha 26 anni, fa un lavoro che non ama e vive con la sua ragazza da 6 anni. I due sono in crisi e gli unici momenti di serenità sono quando va ad arbitrare le partite di pallavolo, sport che ama. Tutto cambia quando nel negozio dove lavora ent...