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Lucas si alzò dal letto completamente nudo per andare a bere un goccio d'acqua. Era mattina presto e il libero aveva dormito a casa del suo ragazzo. Ormai era diventata una consuetudine e il giovane girava in casa come se anche lui abitasse lì.
Raggiunse la cucina e aprì il frigorifero per prendere una bottiglia fresca. Fuori, nonostante fossero solo le otto e mezza era già caldo.
Diede un lungo sorso, attaccandosi direttamente alla bottiglia, quando sentì un rumore.
Ecco che si è svegliato il mio amore, pensò. Si diresse verso il salotto, pronto ad abbracciarlo e magari fare il primo round della giornata, quando si trovò davanti agli occhi Emma che lo fissava.
Rimase un attimo bloccato, poi si rese conto di essere nudo davanti ai suoi occhi. Lo stava studiando.
Diventò subito rosso e andò a coprire con le mani le sue parti intime.
- Tranquillo, puoi anche girare con il serpente in vista, non sei materiale che mi interessa. -
Lucas ancora imbarazzato provò a balbettare qualcosa:
- Cos... Cosa ci fai qui? -
Lei aggrottò la fronte, come se gli avesse chiesto la teoria della relatività.
- Cosa vuoi che ci faccia? Sono venuta a prendere alcune mie cose. -
- Mat... Matias lo sa? -
- Cucciolotto. - disse lei ironica - Fino a poco fa, questa era anche casa mia, per la precisione anche l'uomo che ora ti sta aspettando, probabilmente nudo sul letto, era mio, quindi non ho bisogno di avvisare nessuno. -
- Cre... Credo di sì, invece. Questa non è più casa tua. -
- Già! È ora vorresti aggiungere che anche Matias non è più mio? -
- E... Esatto! -
Emma rise malignamente.
- E credi che adesso sia tuo? Pensi che non ti getterà via non appena si sarà stufato di scopare il tuo culetto sodo? - disse squadrandolo e spostando la testa lateralmente per osservare le natiche del giovane.
Matias arrossì nuovamente e provò a replicare.
- No... Non farebbe mai una cosa del genere, lui mi ama. -
- Ahahah. - rise Emma. - Tesoro, ascoltami bene! Lui ama il tuo culo, la possibilità di scoparti senza sosta, quando e come vuole! Sei solo una bambola tra le sue mani! Gli si è fottuto il cervello, ma appena tornerà in sé, non sarai stato altro che una parentesi disgustosa della sua vita. -
- Emma smettila! -
La voce di Matias dura e dal tono alto, risuonò nella stanza. L'arbitro comparve subito dopo sulla soglia del salotto. - Prendi tutto quello che ti è rimasto, lascia le chiavi dell'appartamento sul tavolino e vattene! Per sempre! -
Lei lo guardò con aria di sfida, sbuffò annoiata, alzando gli occhi al cielo e replicò:
- Contento tu! -
- Già contento io, ora se non ti spiace vorrei che te ne andassi. -
Matias raggiunse Lucas e lo abbraccio, coprendolo con il suo corpo e stampandogli un bacio sulla fronte. Il giovane si aggrappò alle sue spalle, come fosse un salvagente.
Rimasero lì, a osservare Emma che prendeva le sue ultime cose, appoggiava la chiave sul tavolo e se ne andava.
- Buona giornata. - disse la ragazza ironicamente.
- Addio! - rispose Matias con volto scuro.
Non appena sentirono la porta di casa chiudersi, tirarono entrambi un sospiro di sollievo.
- Scusami amore, non pensavo si sarebbe più presentata. - disse Matias.
- Nessun problema amore, l'importante è che se ne sia andata. -
- Ti ha spaventato? -
- No... No... È tutto ok. -
- Ok! Non dar retta alle sue parole, sono solo frasi dette da una persona invidiosa della nostra storia. -
- Lo so amore, ma se me ne dai una prova concreta lo preferisco. - rispose il libero maliziosamente, facendogli l'occhiolino.
- Sarò ben felice di dimostrartelo. - replicò l'arbitro, con l'erezione che già cominciava a premere tra le mutande.

Passarono la mattina a fare l'amore, pranzarono distesi sul divano, scambiandosi baci e tenerezze per tutta la mattina.
- Devo andare al lavoro. - disse Matias. - Oggi faccio solo il pomeriggio. Ci vediamo stasera? -
- Ok. - rispose il più piccolo.
- Che programmi hai? Se vuoi puoi restare qui. "mi casa es tu casa" - disse l'arbitro.
Lucas ridacchiò allo spagnolo improvvisato del suo ragazzo.
- No, Vado al mare con Andrea e Manu. -
- Ottimo, allora appena finisco vi raggiungo lì. -
- Non ti preoccupare, non resto molto, torno a casa che non vedo i miei da due giorni, ceno con loro e poi vengo da te. -
- Va bene. Non vedo l'ora! -
Si chinò e baciò il suo ragazzo dolcemente, sulle labbra.

Lucas rientrò in casa per l'ora di cena. Appoggiò lo zaino del mare vicino l'ingresso e urlò:
- Ciao mamma! -
Non sentendo risposta, si spostò in cucina, trovandola intenta a preparare la cena.
- Che buon profumino, che si mangia di buono? - disse allegro.
La madre alzò un sopracciglio, continuando a tagliare le zucchine.
- Dove sei stato questi due giorni? Non ti sei fatto vivo per niente! - disse serafica.
- Ho dormito da Matias. - rispose Lucas, aggrottando la fronte. Non riusciva a capire il motivo di quella domanda. In fondo lo sapeva che ultimamente dormiva dal suo ragazzo.
Ne avevano parlato e dopo quella volta che avevano discusso sulla sua omosessualità, il ragazzo aveva raccontato alla mamma di essersi fidanzato con un certo Matias e lei era sembrata molto contenta e felice per lui.
- Quando potrò conoscere questo Matias? Passi troppo tempo con lui e io non so nemmeno come è fatto, che tipo di persona è! -
- Oh, mamma, lui è un tipo a posto. -
- Sarà a posto per te, ma io non lo conosco, quindi non posso giudicare. -
- Va bene te lo farò conoscere. - rispose Lucas dubbioso. - Lo inviterò a cena uno dei prossimi giorni. -
La mamma appoggiò il coltello sul tagliere e alzò la testa per fissare il figlio.
- Sai una cosa? - disse. - Non penso sia importante conoscerlo o meno, perché da stasera, la vostra storia o qualunque cosa sia, finisce qui. -
Lucas sgranò gli occhi e aprì la bocca, come se la mascella fosse cascata da sola.
- Co... Come scusa? -
- Ho detto che la vostra storia finisce qui! Oggi! In questo preciso istante! Non ti è più permesso stare con lui, dormire da lui, e fare qualunque cosa facciate. Mi vengo solo i brividi a immaginare cosa possiate fare insieme. -
- Ma... Perché dici questo mamma? Cos... Cosa è successo? -
La madre alzò gli occhi al cielo.
- Cosa è successo? - rise amaramente. - È successo che dovevo stare più attenta a quello che fa mio figlio, ma nulla è perduto e sono ancora in tempo per recuperare. Quindi... - Fece un lungo respiro e riprese. - Da ora in avanti dormi a casa e ti è proibito continuare a frequentare il tuo ragazzo o qualunque cosa sia. Questo è tutto. -
- Ma... Ma perché? - chiese ostinato Lucas.
La madre sbottò:
- Perché ha 26 anni! - urlò esasperata. - E tu sei un minorenne! Non esiste proprio una cosa del genere. Non oso immagina cosa abbia fatto per circuirti in quel modo. -
Lucas era shoccato, non riusciva a capire questo repentino cambio di posizione della madre.
- Ma eri contenta che mi fossi fidanzato! Ora perché non va più bene? -
- Ero contenta prima di scoprire l'età del tuo ragazzo. Ora non lo sono più. -
- Come l'hai scoperto? - disse Lucas tremando e chiudendo le mani in due pugni.
- Non è importante. - rispose la madre voltandosi mentre si asciugava le mani su uno straccio da cucina. - Ma già il fatto che mi parli di scoperta, fa capire quanto volevi tenere nascosta la cosa. La vostra storia finisce qui, sono stata chiara? -
- Come l'hai scoperto? - Richiese nuovamente Lucas.
- Pensi che sia questo che conta? Non è importante come l'ho saputo, ma se proprio vuoi saperlo, è stata la sua ragazza a dirmelo. Si è presentata oggi, davanti alla porta di casa nostra, e mi ha raccontato tutto. -
- Non. È. La. Sua. Ragazza! - disse Lucas sempre più alterato.
- Chiunque sia non importa, mi ha aperto gli occhi. -
- Non puoi impedirmi di vederlo. - disse Lucas, la voce incrinata e gli occhi che cominciavano a riempirsi di lacrime.
- Oh sì, invece! - replicò la madre. - Lo sto appunto facendo. -
- Io faccio quello che vogl... -
- Tu fai quello che dico io! - urlò la madre esasperata. - Sei minorenne, Cristo Santo! -
- Mi mancano solo pochi mesi prima di compiere gli anni, e non puoi fare niente affinché questo non avvenga. -
- Ohohoh. - rise ironicamente la madre. - Fino ad allora farai quello che dico io, poi vedremo se tra qualche mese quel pederasta sarà ancora interessato a te. Probabilmente ti dimenticherà appena girato l'angolo, dovrei chiamare la polizia e avvisarli che c'è un pedofilo in giro. -
- Non puoi farlo. - rispose Lucas ora dubbioso. Intanto calde lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance.
- Non costringermi a farlo allora. Non hai più la facoltà di decidere. Da oggi riprendo in mano io, le redini della tua vita. -
- Non appena compirò 18 anni tornerò da lui! Se necessario andrò via di casa! Non potrai fare niente per impedirmelo. -
- Questo lo vedremo! - chiuse il discorso sua madre.
- Ora vai a mettere le tue cose a posto! Tra un quarto d'ora si cena. -
- Non ho fame! - rispose Lucas correndo in camera sua, con le lacrime che scorrevano senza sosta.

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