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Matias lo guardò sbalordito, aprì la bocca come se gli fosse cascata la mandibola, provò a emettere un suono, ma non ci riusciva, la domanda che aveva fatto in precedenza gli si era ritorta contro.
Lucas lo osservava serio, stavolta non rideva, non aveva il solito sorriso maligno, voleva sapere, bramava una risposta.
Il cuore di Matias accelerò i battiti, stava iniziando a sudare, sentiva caldo, era in trappola. Aveva perso.
Rimasero più di un minuto in silenzio a studiarsi, poi il più giovane aprì la bocca e disse, con voce calma e controllata:
- Allora? -
Non gli chiese di rispondere, non gli chiese di spogliarsi, attendeva solo che Matias decidesse cosa fare.
Matias si scosse dallo shock, pensò velocemente a cosa fare. Lo amava? Forse si, o forse era troppo presto? Lo conosceva così bene da poter dire di amarlo? Cosa provava veramente per Lucas?
Si lo amo pensò, ma non disse niente. Si alzò dal divano, si girò di spalle e lentamente si tirò giù gli slip, mostrando il culo a Lucas. Alzò prima una gamba e poi l'altra facendo passare sotto i piedi le sue mutande.
Prese un respiro e si girò, mostrandosi nudo davanti al libero. Alzò la testa china e lo guardò. Lucas stava studiando ogni centimetro del suo corpo fino a che il suo sguardo non si fermò proprio lì. Matias non si coprì, e rimase immobile a farsi studiare come se fosse una cavia da laboratorio.
- Wow. - disse a bassa voce Lucas. - Sei... Sei perfetto... Sei... Sei bellissimo... Sei... Sei enorme... -
Quest'ultimo commento, riferito al suo pene lo fece sorridere, ma cercò di nasconderlo.
I loro occhi si scontrarono, Matias si mise seduto sul divano si avvicinò a Lucas e disse:
- Si!
- Si cosa? -
- Si... Ti amo anch'io! - disse l'arbitro.
Il giovane aggrottò la fronte. Non capiva perché Matias si fosse spogliato e avesse comunque risposto alla sua domanda.
- Ma... Ma perché allora ti sei spogliato? -
- Perché era giusto così! E perché ho una voglia di fare l'amore con te che nemmeno ti immagini. -
- An... Anch'io. - Rispose Lucas balbettando.
Senza neanche pensarci si avvicinarono e si scontrarono con i loro toraci, le loro bocche si unirono, mentre le mani scivolavano sui loro corpi caldi. Il bacio da dolce e lento, divenne umido e passionale quando entrambi aprirono la bocca per far scivolare fuori le loro lingue che iniziarono a vorticare insieme.
Fu un bacio lungo, interminabile, nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro, sembrava che le loro lingue fossero nate per stare insieme.
Continuarono a baciarsi per diversi minuti, Matias con una mano teneva la testa del più piccolo mentre con l'altra sfiorava delicatamente il fianco, accarezzando la pelle liscia di Lucas, che invece aveva entrambe le mani intorno alla vita del più grande, appena sopra il sedere. Le loro lingue danzavano a un ritmo forsennato fino a che non si staccarono e si guardarono negli occhi. C'era voglia, passione e desiderio nei loro sguardi.
- Dav... Davvero vuoi fare l'amore con me? - disse Lucas che in quel momento sembrava solo un ragazzino insicuro.
- È la cosa che più desidero al mondo. - rispose Matias.
- E... E davvero mi ami? -
L'arbitro lo guardò a fondo, quasi volesse entrare nell'anima del più piccolo.
- Si! Ti amo! Ti amo veramente! -
Lucas si fiondò nuovamente sulle labbra del più grande, gli occhi lucidi per l'emozione. Ripresero a baciarsi sdraiandosi sul divano. Continuarono ancora, assaggiandosi e assaporandosi senza sosta fino a che Lucas non si staccò nuovamente.
- C'è... C'è qualcosa che non va? - disse subito preoccupato Matias.
- No... No... È che... - divenne rosso in volto.
- È che...? -
- È che c'è un qualcosa che mi punta nello stomaco. - disse infine distogliendo lo sguardo. -
Matias ridacchiò e rispose:
- È che starti vicino mi fa uno strano effetto. -
- Po... Posso vederlo? -
- C'è bisogno di chiederlo. - disse sorridendo l'arbitro.
Lucas sollevò il suo corpo e abbassò lo sguardo fino a che non lo vide. Spalancò la bocca stupito.
- È enorme. - infine disse.
- Sembra quasi che hai visto un mostro. - lo prese in giro Matias.
- Se tutti i mostri fossero così, i bambini non dovrebbero avere paura, quando le mamme gli raccontano le favole. -
Scoppiarono a ridere entrambi e si diedero un bacio a stampo.
- Posso... Posso toccarlo? -
- No. - rispose Matias facendosi serio.
Lucas abbassò il capo deluso. L'arbitro prese il mento del giovane sulla sua mano e lo sollevò.
- Stavo solo scherzando. -
- Sei uno stronzo. - disse Lucas dandogli un pugno sul petto. - Pensavo avessi cambiato idea. -
- Non ho cambiato idea, ma prima alzati, devo fare una cosa. -
Lucas si alzò incerto e dubbioso. Rimase in piedi davanti a Matias che si sollevò e da sdraiato si mise seduto rimanendo con il viso proprio davanti al pacco gonfio di Lucas. Lo guardò e lo studiò con desiderio, portò le mani sui fianchi esili del giovane, prese gli slip ai lati del corpo e li tirò giù lentamente, fissando l'erezione del ragazzino. Aveva un bel cazzo, abbastanza lungo, ma più sottile del suo. Portò il suo sguardo a vagare su tutto il corpo del libero, osservò ogni lembo di pelle.
- Sei bellissimo. -
Lucas arrossì.
- Gra...grazie. - rispose imbarazzato.
Si alzò e lo prese per mano.
- Vieni. -
Lucas lo seguì senza parlare, fino a che non entrarono in camera da letto. Matias si girò verso di lui, lo guardò e gli diede un bacio dolce e lento. Lucas stava in punta di piedi per arrivare alla bocca del più grande.
Lui lo fece roteare e con una leggera spinta lo fece sdraiare sul letto.
- Cos... Cosa fai? - disse titubante il giovane.
- Rispondo a una tua domanda. -
Matias si inginocchiò davanti a lui, gli prese il cazzo in mano e iniziò lentamente a masturbarlo. Poi senza preavviso avvicinò il viso all'asta dura del più piccolo. Iniziò a dare piccoli baci all'inguine facendolo gemere e infine lo prese in bocca. Iniziò a succhiare e leccare lentamente, come fosse un gelato che non finiva mai.
Lucas iniziò a muoversi e a emettere piccoli gemiti di piacere, mentre Matias passava con la lingua su tutta la lunghezza, arrivando a leccare anche le palle. Le prese in bocca e iniziò a succhiare anche quelle, mentre il più giovane veniva scosso da brividi di piacere. Tornò a prendersi cura dell'asta dura, inglobandola completamente in bocca. Succhiava e con la lingua dava piccoli colpi al frenulo aumentando il piacere del libero che ormai gemeva senza sosta.
Ridiscese leccando con la lingua, prese il bacino di Lucas, lo sollevò e iniziò a inumidire con la lingua il buchetto, dando, di tanto in tanto, piccoli morsi alle natiche del giovane.
- Ti piace? - disse.
- Oh...mio... Dio... - rispose Lucas, facendo respiri profondi. - Sto impazzendo. -
- Ti... Ti va di farlo? -
- C'è da chiederlo? Aspetto questo momento da mesi, prendimi ti prego, non ce la faccio più. -
Il più grande si alzò, si avvicinò al comodino e prese un preservativo.
Lucas lo guardò e disse:
- Non ce bisogno, voglio sentire la tua pelle dentro di me. -
- Ma non hai paura delle malattie? -
- Mi fido. - rispose guardandolo con occhi sicuri.
Matias riappoggiò il preservativo sul comodino e si avvicinò a Lucas ancora disteso sul letto. Portò la punta del suo pene davanti all'apertura del libero.
- Sei pronto? Sto per entrare, se ti faccio male... -
- Oh mio Dio, ti vuoi muovere! Scopami, non ce la faccio più! -
Matias ridacchiò alle parole decise di Lucas e lentamente iniziò a penetrarlo.
- Ahhhh, si, spingilo tutto in fondo. -
Lucas iniziò a fare respiri profondi per resistere al dolore che il cazzo di Matias gli stava procurando. Lo stava aprendo come mai avevano fatto. Era la prima volta che prendeva un calibro così grosso.
Matias attese un attimo per far abituare il giovane all'intrusione. Iniziò piano piano a muoversi, spingendo lentamente, poi quando si accorse che i respiri di Lucas si regolarizzavano, aumentò la velocità delle spinte.
- Dio mio. - disse, tra un gemito e l'altro, il libero. - Continua ti prego, non smettere. -
Matias mugolava di piacere e affondava nel buchetto di Lucas sempre più forte e deciso. Si abbassò verso di lui e continuarono a gemere uno nella bocca dell'altro, mentre si baciavano.
A un certo punto, Lucas prese l'iniziativa. Spinse Matias nel petto e lo fece staccare dal bacio.
- Che succede... Qualcosa non va? - lo guardò perplesso.
- Sdraiati, voglio salirti sopra. -
Matias si spostò e si buttò di schiena nel letto, Lucas si mise a cavalcioni su di lui e si calò sul cazzo duro dell'arbitro, emettendo un gemito di piacere. Iniziò a cavalcare l'asta prima lentamente, poi sempre più velocemente, alternando colpi secchi del suo sedere a movimenti di bacino, fino a che non trovò il suo punto di maggiore godimento.
- Mmmmm, ti prego continua, è fantastico. -
Matias, accortosi di aver trovato il punto giusto, iniziò a muovere il bacino verso l'alto, scontrandosi con Lucas che invece spingeva il suo sedere verso il basso.
I versi del giovane divennero sempre più forti, accelerò ancora i suoi movimenti fino a che disse:
- Sto... Sto per venire. -
Fece in tempo a finire la frase che il suo pene duro schizzò, andando a sporcare il petto e il volto di Matias.
Il più grande a quella visione si eccitò ancora di più.
- Sto... Sto per venire anche io. - la faccia contratta dall'eccitazione.
Lucas, si alzò dal cazzo di Matias, si mise di fianco a lui e glielo prese in mano masturbandolo velocemente fino a che il più grande non venne nella sua faccia e nella sua bocca.
Lucas leccò e pulì bene il cazzo del più grande, era la prima volta che lo metteva in bocca e aveva un sapore buonissimo.
Si accasciò con il viso sul petto dell'arbitro, alzò lo sguardo su di lui e lo baciò.
I loro respiri rallentarono, si guardarono fino a che Lucas non disse:
- È stato fantastico... Ti amo! -
- Ti amo anche io. - rispose Matias e insieme chiusero gli occhi e si addormentarono abbracciati.

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