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Il sole era già alto in cielo quando Manuele aprì gli occhi. Aveva dormito fino a tardi. O meglio non aveva dormito. Era rimasto tutta la notte a pensare a quello che era successo, a quello che aveva fatto. Poi era crollato sfinito. Non si ricordava nemmeno quando si fosse addormentato.
Si alzò con un principio di mal di testa e barcollò fino al bagno. Svuotò la vescica, poi si tolse le mutande per entrare nella doccia. Restò un attimo a guardarsi davanti allo specchio. I capelli, castani e lisci, erano un groviglio disordinato; gli occhi spenti e circondati da pesanti occhiaie. È questo l'effetto che fa lasciare un ragazzo, pensò. Si sentiva lo stomaco in subbuglio e il mal di testa gli faceva pulsare le tempie. Sembrava un tossico in crisi d'astinenza e la sua astinenza era Andrea. Pian piano stava entrando nella sua testa, l'idea di aver fatto una puttanata. Aveva completamente sbagliato il piano che aveva fatto con Lucas. Ma cosa gli era preso? Per quale motivo aveva lasciato Andrea, quando l'idea che aveva avuto con Lucas era quella di risolvere la situazione tutti e 4 insieme. Si era fatto fregare dal suo impulso, dalle sue insicurezze. L'idea che non potesse mantenere una relazione a distanza, che non avrebbe retto alla lontananza dal suo ragazzo. Ma non ci aveva nemmeno provato. Era stato un codardo, e se ne stava rendendo conto solo ora.
Si butto sotto la doccia, magari l'acqua gelata gli avrebbe schiarito le idee.
Restò sotto il getto della doccia fino a che non sentì la madre chiamarlo.
- Che c'è mamma? - urlò dal bagno.
- Muoviti! Dobbiamo uscire a fare un po' di acquisti per la partenza. -
- Ok! - rispose, senza entusiasmo, il giovane.
Ci mancava proprio lo shopping prima della partenza, pensò. Non aveva voglia, soprattutto perché l'idea di partire lo faceva stare male. Aveva combinato un casino, e non aveva nemmeno il tempo di rimediare. E poi, voleva rimediare? Oppure si era già rassegnato a restare senza Andrea? A cambiare radicalmente la sua vita?
Avrebbe parlato con Lucas, si disse, lui gli avrebbe dato il consiglio giusto. E poi voleva sapere come era andato il suo incontro con Matias.
Uscì dalla doccia, e ancora bagnato prese in mano il cellulare per mandargli un messaggio.
12:34 "Ciao Luc, ci vediamo stasera, ho bisogno di parlarti. Come è andata con Mat, ieri sera?"
Lucas rispose dopo pochi minuti.
12:38 "Non ho molta voglia di uscire."
12:39 "Ti prego! Ho combinato un casino e ho bisogno di parlarti."
Non si era nemmeno accorto che Lucas non aveva risposto alla sua domanda su Matias.
12:40 "Ok! Ci vediamo alle 21 in spiaggia."
Manuele lanciò il cellulare sul letto. Sarebbe uscito con la madre, poi avrebbe parlato con Lucas. Lui avrebbe saputo cosa fare, gli avrebbe fatto fare la scelta giusta.

Non era proprio dell'umore adatto per uscire, ma non poteva dire di no al suo miglior amico.
Aveva pianto tutta la notte, consapevole che la sua storia con Matias era definitivamente naufragata.
Ora voleva stare solo sul letto, a piangere ed elaborare il lutto. Il suo castello si era sgretolato, come se fosse stato di sabbia. Un'onda un po' più forte, e puff, il castello che aveva costruito con tanto amore era scomparso. Eppure sembrava così solido. Certo c'erano state delle turbolenze, ma le mura avevano sempre retto, agli attacchi esterni e interni.
Ma l'attacco di Emma era stai troppo forte, troppo deciso, come un esercito di diecimila uomini che attacca un avamposto protetto da mura troppo sottili.
La odiava! E odiava ancor di più Matias, per essersi arreso subito, per non aver dato la vita per salvare il loro castello.
Voleva solo dormire, e non pensare a niente. Ma sarebbe uscito con Manuele, voleva sapere se il suo castello, aveva retto all'onda d'urto della cavalleria.

Si trovarono al mare, sotto l'ombrellone che avevano preso per tutta l'estate. Ora sembrava tutto un ricordo così lontano, ed era passato soltanto un giorno.
Si salutarono e si misero seduti uno di fianco all'altro , sul lettino.
Lucas aprì lo zaino con cui si era presentato all'appuntamento. Tirò fuori due bottiglie di birra e ne passò una a Manuele.
Iniziarono a bere, in silenzio, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare.
Fu Lucas a rompere il ghiaccio.
- Allora, volevi parlarmi, dimmi tutto. -
Manuele si schiarì la voce in evidente imbarazzo.
- Si ecco... Ieri ho parlato con Andrea, ci siamo lasciati. -
- Cazzo! - rispose Lucas, bevendo poi un sorso della sua birra. - Allora è andata male anche a te! Ti ha lasciato pure lui. -
- Co...come? Mat... Mat ti ha lasciato? -
- Si! - rispose malinconico il libero. - Ha detto che ha ragione mia madre, che non doveva farsi trascinare in questa storia, che devo farmi la mia vita e altre cazzate del genere. -
Finì la sua birra e ne prese un'altra, dando un lungo sorso, prima di riprendere a parlare.
- A te che cazzata ha raccontato? Come si è giustificato per averti lasciato? -
Manuele diventò rosso in viso. Ringraziò il fatto che fosse sera, almeno Lucas non si sarebbe accorto. Diede un ultimo sorso alla sua birra e ne chiese un'altra all'amico, che gliela porse immediatamente.
- A me ha detto che... - restò in silenzio, sorseggiò la sua birra e riprese:
- Ecco... A me ha detto... - Sbuffò imbarazzato. - A me non ha detto niente! Sono stato io a lasciarlo! - disse tutto d'un fiato. Poi si riattaccò alla sua birra, dando una lunga sorsata.
- Cosa? - rispose sbalordito Lucas. - Ti è entrata l'acqua nel cervello? Cosa vuol dire che sei stato tu a lasciarlo? -
- Beh... Ecco... - Manuele diede un altro sorso alla sua birra, visibilmente in imbarazzo.
Lucas non attese le sue parole e riprese:
- Fammi ben capire; siamo stati un intero pomeriggio a parlare su come dovevamo affrontare le cose insieme, sul fatto di dover trovare una soluzione, e tu fai l'esatto opposto? Lasci il ragazzo che ami, senza invece trovare una soluzione. -
- Ma... -
- Ma cosa? Manu sei un idiota! Lasciatelo dire! - quasi urlò Lucas.
Manuele chinò la testa e iniziò a fissare la sabbia. Lucas si rese conto di essere stato un po' duro, girò la testa verso di lui, fece un sospiro e appoggiò il braccio sulle spalle dell'amico.
- Scusa! - sussurrò. - Non volevo essere così duro. Ma sono ancora sottosopra per Matias. -
L'amico alzò la testa e incrociò lo sguardo con Lucas.
- Fa niente. - rispose. - In fondo hai ragione. Sono stato un idiota. Ma mi sono fatto prendere dal panico, avevo paura mi lasciasse lui, così l'ho anticipato, pensavo fosse la mossa giusta. Mi sa tanto che ho fatto una cazzata. -
- Bella mossa. - rispose ironico Lucas. - Ora ci troviamo entrambi single, ma tu almeno potevi avere ancora un ragazzo. -
- Vorrà dire che faremo questa nuova avventura come un tempo. Io e te, soli contro il mondo. -
- Già! - rispose Lucas alzando leggermente le labbra in un sorriso amaro.
- Vedrai, andrà tutto bene. - disse poco convinto Manuele. - Troveremo nuovi amici, insieme, io e te, siamo una squadra fortissima. -
Lucas alzò la testa, guardò negli occhi l'amico e senza rendersene conto, complice l'alcol in circolo, lo baciò sulle labbra.

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