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Quando Matias entrò in soggiorno, li trovò ancora abbracciati che dormivano sul divano. Cercò di fare piano e si diresse in cucina per prepararsi la colazione. Il suo umore era a terra, ma vedere i due ragazzi che dormivano insieme lo fecero sorridere, almeno loro potevano provare a stare insieme e a essere felici.
Aprì il frigo e tirò fuori una bottiglia di latte, controllò la scadenza e la svuotò nel lavello. Nelle ultime due settimane, non aveva fatto altro che mangiare schifezze, senza fare spesa e ora che aveva fame non c'era niente da mangiare in casa.
Si mise un paio di pantaloncini e una maglietta e uscì di casa per andare a prendere la colazione al bar.
Tornò dopo dieci minuti e trovò Andrea seduto sul divano, mentre di Manuele non c'era traccia.
- Buongiorno. - disse Matias
- Buongiorno. - rispose l'amico. - Come stai? -
- Un po' meglio. Ho portato la colazione. Manuele è andato via? -
- No, è in bagno, si sta facendo la doccia. -
- E come mai non sei con lui? - chiese sorridendo l'arbitro? -
Andrea si grattò il dietro della testa e imbarazzato rispose:
- Ecco, è che non mi andava. O meglio, mi andava, ma con lui... Non so, non mi va di correre. -
- Wow! Non è che ti stai innamorando? -
Andrea divenne rosso in volto.
- Ma no, ma come ti viene in mente! -
Matias ridacchiò e l'altro lo guardò con in maniera truce.
- Piuttosto, tu cosa intende fare? - chiese Andrea, facendo subito spegnere il sorriso a Matias.
- Che vuoi che faccia? Niente! Ormai non posso più fare niente. Mi ha dimenticato, e lo stesso dovrò fare io. -
- Secondo me non ti ha dimenticato, credo che la sua sia solo una ripicca. -
- Sarà quello che vuole, di sicuro non intendo continuare così. Ci ho sperato, ci sono stato male, ci sto ancora male, ma voglio reagire, devo tornare a vivere. -
- Giusto amico, ora dobbiamo solo trovarti un nuovo ragazzo. -
- Mmmm... Sarà difficile! -
- Ma che difficile! Basta che ti spogli nudo e avrai la fila davanti la porta di casa. -
- Te l'ho mai detto che sei un idiota? -
- Si diverse volte, e mi ami proprio per questo. - rispose Andrea sorridente, mentre con le mani apriva il sacchetto dove si trovavano i cornetti della colazione.
Iniziarono a mangiare e poco dopo li raggiunse Manuele, ancora nudo, con un solo asciugamano a coprirgli le parti intime.
Entrambi i ragazzi, quasi si strozzarono, quando il giovane entrò in cucina. Rimasero a fissarlo imbambolati, gocce d'acqua scivolavano sul suo corpo scolpito, Manuele notò gli sguardi su di lui e disse imbarazzato:
- Bu... Buongiorno! -
- Buongiorno. - rispose Matias deglutendo. - Io... Io... Avrei dormito con te, nudo? -
- Ehm... Si... - rispose Manuele.
- E non abbiamo fatto niente? -
- Ehm... No! -
- Che cazzo di idiota che sono! -
Manuele ridacchiò, Matias lo seguì a ruota, mentre Andrea lo fulminò con lo sguardo.
- Ehi! Lascia in pace il mio ragazzo! -
I due si girarono subito verso di lui, con facce sconvolte.
- Scusa? - disse stupito Matias. - Puoi ripetere quello che hai detto? -
- Ehm... Io volevo dire... Mmm... Passaparola... Anzi chiedo l'aiuto del pubblico, utilizzo il 50/50 e faccio la telefonata a casa. -
I tre si guardarono e scoppiarono insieme a ridere. Andrea tirò mentalmente un sospiro di sollievo, aveva appena rimediato a una situazione piuttosto imbarazzante, con una battuta.
Gli altri due decisero di far finta di niente, Manuele si mise seduto su uno sgabello e tutti e tre continuarono a fare colazione.

Lucas si svegliò tardi, fece colazione e si buttò sul divano a guardare un po' di tv. Era di pessimo umore. Se da una parte, il discorso fatto con la madre, la notte precedente, lo aveva tranquillizzato, dall'altra parte, era ancora scosso per quello che era successo alla festa. Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Matias disperato. Nella mente aveva solo dubbi: continuare a mantenere il punto, o credere alle parole di Andrea? Decise di rimandare ogni discorso al lunedì seguente, quando avrebbe rivisto Manuele a scuola e avrebbe provato un approccio con lui.
Sentì vibrare il cellulare nel divano e lo prese in mano.
12:35 "Buongiorno tesoro, usciamo nel pomeriggio?"
Era Nicolas, il suo nuovo ragazzo. Non aveva molta voglia di vederlo, ma se avesse rifiutato, avrebbe destato sospetti, quindi decise di rispondergli.
12:37 "Ok, dove andiamo?"
12:38 "Possiamo fare un salto al parco, poi magari andiamo a mangiare una pizza."
12:39 "Ok, a che ora ci vediamo?"
12:40 "Facciamo per le 16?"
12:41 "Ok, a dopo."
Chiuse il cellulare e lo lasciò sul divano, riprendendo a vedere la tv.

Si trovarono al parco all'orario prestabilito. Nicolas si avvicinò a lui, lo prese per i fianchi, fece scontrare i loro bacini, e si chinò a baciarlo sulle labbra. Lucas ricambiò il bacio, alzandosi sulle punte dei piedi.
Iniziarono a camminare fino a che non trovarono una panchina e si misero a sedere sullo schienale. Il libero era silenzioso, non aveva molta voglia di parlare, e Nicolas lo notò:
- C'è qualcosa che non va? -
Lucas si riscosse dai suoi pensieri e lo guardò:
- No, niente, perché? -
- Perché non hai aperto bocca da quando ci siamo visti, qualcosa ti preoccupa? -
- No, solo non sono di molte parole oggi. -
- Stai pensando a quello che è successo ieri notte? - chiese diretto il compagno di squadra.
- No... Cioè... Si! - ammise Lucas. - Insomma, mi è dispiaciuta tutta la situazione che si è venuta a creare. -
- Ma cosa te ne frega! Se quell'idiota vuole piangere, lascialo fare. -
- Non è così semplice... -
- Pensi ancora a lui? -
- No... - rispose subito Matias, convinto, temendo di far arrabbiare Nicolas. Poi ammise: - Forse... Un po'. -
- Ma ora stai con me, te ne devi fregare di lui. -
- Non è così semplice. Insomma... Alla fine mi ero innamorato di lui, non è così facile dimenticare subito una persona. Vorrei che almeno potessimo tornare amici. -
Nicolas si alzò dalla panchina e si mise in mezzo alle gambe del libero.
- Non mi piace l'idea di vederti di nuovo amico di quello, deve starti alla larga, e anche tu devi stargli lontano. - disse minaccioso.
- Lo so, ma vorrei almeno riuscire a ricucire lo strappo con Manuele, ieri sembrava incazzatissimo. -
- Lascialo perdere quello lì, è una femminuccia. -
- Era il mio miglior amico, fino a pochi giorni fa... - rispose piccato Lucas.
- Si, ma ti ha tradito, se non ricordo male. -
- Anche se fosse, comunque mi manca. -
- Ora ci sono io, e se vuoi un amico puoi sempre parlare con Denis. -
- Già! - rispose amaramente il libero.
Nicolas prese il volto di Lucas con le mani e lo baciò possessivamente.
- Ora sei mio, non lo dimenticare! -
- No... No... - rispose quasi spaventato Lucas.
Ma nella testa non c'erano pensieri che per Matias e Manuele. Voleva almeno risolvere la situazione con lui. Decise che il giorno seguente, a scuola, gli avrebbe parlato.

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