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Arrivato a casa appoggiò la borsa sul pavimento e uscì in terrazzo per fumare. Durante il tragitto in macchina aveva sentito vibrare più volte il cellulare. Lo prese in mano e lesse i messaggi. Era sicuro fossero di Lucas e infatti non si sbagliava.
00:12 "Grazie mille per stasera."
00:13 "So che l'hai fatto perché ti facevo pena, ma per me è stato bellissimo."
00:14 "Sogno ancora un giorno in cui potremo stare insieme e conoscerci anche se adesso sembra tutto così impossibile."
00:15 "Non avercela con i miei compagni, sono bravi ragazzi."
Leggendo quelle parole Matias andò su tutte le furie e decise di rispondere.
00:34 "Sono bravi ragazzi? Hanno tentato di abusare di te e tu li difendi anche? Non capisco se sei un cretino o se sono più cretino io che ancora ti sto dietro."
Inviò il messaggio e mise il cellulare in modalità aereo. Non voleva leggere eventuali risposte, era troppo incazzato per intavolare una discussione. Finì la sigaretta e andò a dormire.

Il mattino seguente si svegliò di pessimo umore. Era diventata ormai una costante, da quando aveva incontrato Lucas passava la maggior parte del tempo arrabbiato e frustrato. Anche i tentativi di allontanarsi erano miseramente falliti, ogni volta che credeva di esserci riuscito succedeva qualcosa che li faceva riavvicinare.
Tenne il cellulare spento tutta la mattina, non voleva ricevere messaggi che magari lo avrebbero fatto alterare.
Cercò di liberare la mente, lavorando come un pazzo. Si mise a pulire tutti gli scaffali del negozio, ordinava e sistemava il suo reparto come se dovesse arrivare da un momento all'altro a comprare la regina Elisabetta. Persino i colleghi non riuscivano a capire da dove arrivasse tutta quella energia. Servì i clienti con la massima cortesia, anche se avrebbe tanto voluto mandare tutti a quel paese.
Decise di accendere il cellulare solo nel pomeriggio. Come immaginava arrivarono diverse notifiche. C'erano diversi messaggi, Emma, Andrea e Lucas.
Lesse il messaggio di Emma e gli rispose che sarebbe uscito dal negozio alle 19:30. Poi scrisse ad Andrea che gli chiedeva quando si sarebbero rivisti, dicendogli che se riusciva sarebbe andato all'allenamento l'indomani. Infine cancellò i messaggi di Lucas senza neanche leggere quello che c'era scritto. Era ancora arrabbiato con lui per il messaggio della sera precedente e non voleva alimentare con altra legna, il fuoco che ardeva dentro di lui.

- Guarda chi c'è. - sentì dire alle sue spalle.
- Il salvatore delle principesse in difficoltà. - e poi una risata ironica con due voci diverse.
Si girò e si trovò davanti Nicolas e Denis che lo osservavano maliziosamente.
- Cosa volete? -
- Noi?... Niente, sei tu che vuoi qualcosa o meglio qualcuno, e siamo venuti a dirti che non l'avrai mai. - disse Denis.
- Io non voglio nessuno, adesso voglio solo che ve ne andiate. -
- Non stare a raccontarci cazzate, abbiamo visto come guardi Lucas. Lascialo stare, lui ci appartiene non ha proprio tempo da perdere con un vecchio come te. - intervenne Nicolas.
- Non ho intenzione di stare a parlare con voi su cosa voglia o non voglia Lucas, lasciatelo stare o ve ne pentirete. Ora andatevene che devo lavorare. -
- Che paura. - dissero in coro. - Ciao nonno. - Disse Denis.
I due si misero a ridere e se ne andarono , Matias con un gesto di stizza scaraventò tutti i cd che si trovavano sullo scaffale per terra. Iniziò a fare respiri lunghi e profondi per cercare di calmarsi, doveva evitare di farsi vedere così dal suo direttore.
Quando riuscì a regolarizzare il respiro, raccolse i cd da terra e li rimise a posto. I due compagni di Lucas lo avevano fatto innervosire. Doveva sfogarsi così andò in magazzino e tirò fuori dalla tasca il cellulare. Mandò un messaggio ad Andrea.
18:22 "Ciao, c'è allenamento anche stasera?"
Il compagno gli rispose subito.
18:23 "No, stasera niente allenamento perché?"
18:24 "Avevo bisogno di sfogarmi un po' è una bella sudata era quello che ci voleva."
18:25 "Sei vuoi farti una bella sudata, puoi venire a casa mia ;-)"
18:26 "Ma i tuoi non ci sono mai?"
18:27 "Lavorano fuori e spesso sono solo. Che fai, vieni?"
18:28 "Appena chiude il negozio sono da te."
18:29 "Ottimo, non vedo l'ora."
Mandò un messaggio a Emma dicendole che sarebbe andato a fare allenamento, poi tornò in negozio per terminare il turno.

Finito di lavorare uscì dal negozio e si accese la consueta sigaretta. Notò sul cellulare altri messaggi di Lucas e anche stavolta lì cancellò senza leggerli.
Finì di fumare, prese la macchina e in breve tempo raggiunse casa di Andrea. Citofonò e salì le scale di corsa. Trovò Andrea ad aspettarlo sulla porta con solo un perizoma addosso. Evidentemente anche lui non voleva perdere tempo. Chiuse la porta, si avvicinò a lui e gli diede una sonora sculacciata.
- Ahi. - disse Andrea ridendo.
Matias lo prese sotto le gambe, lo sollevò di peso e lo portò in camera. Lo gettò nel letto, si sfilò la maglia, i pantaloni e le mutande e fu subito sopra di lui. Era già duro e non perse tempo. Con un gesto secco lo penetrò senza lubrificarlo.
- Ahhhh - urlò Andrea. - Avevi proprio voglia eh? - disse l'ex compagno, mentre il respiro iniziava ad accelerare. Matias non rispose e gli infilò la lingua in bocca mentre lo penetrava sempre più forte, sempre più veloce. Gli ansimi del giovane divennero veri e propri gemiti, Lucas lo stava prendendo quasi con violenza, ma a quanto pare la cosa doveva piacergli molto.
Il suo cazzo penetrava il buchetto dell'amico con vigore. Andrea iniziò a masturbarsi, mentre il loro sudore si mischiava.
Andrea venne sul suo stomaco mentre Lucas venne dentro di lui e poi si accasciò sul suo corpo.
- Wow! Che scopata! È stato magnifico. -
Lucas sorrise, quel ragazzo lo faceva divertire. Non si era neanche lamentato del dolore che gli aveva inflitto.
Rotolò su un fianco, lo guardò e disse:
- Ti ho fatto male? -
- Un po', ma poi il godimento ha preso il sopravvento. Fortuna che mi ero preparato mentre ti aspettavo con un po' di lubrificante, altrimenti ora sarei morto impalato. -
Matias scoppiò a ridere.
- Scusa, delle volte non riesco a controllarmi. -
- Se non ti controlli così a me fa piacere. - disse sorridendo e stampandogli un bacio sulle labbra.
- Certo dovresti andarci un po' più piano, con il cazzo che ti ritrovi rischi di mandare la gente all'ospedale.
Matias ridacchiò.
- Hai ragione, ci starò più attento la prossima volta. -
Andrea lo guardò sorridendo.
- Che c'è? - disse Lucas. - Perché sorridi? -
- Beh, hai appena detto la prossima volta, quindi sono contento perché vuol dire che lo rifaremo.
- Ne dubitavi? -
- Mmm si. Ogni volta penso sempre che possa essere l'ultima, e non so se sono pronto a rinunciare al tuo cazzone. -
Si guardarono e scoppiarono a ridere. Matias riusciva a dimenticare tutti i problemi ogni volta che stava con Andrea. Si fece un attimo serio e disse:
- Hai mai pensato a noi? -
- Oh sì, mi masturbo spesso pensando a te che mi scopi. -
- Non in quel senso scemo! Intendo a noi come possibile coppia. -
- Ah! Beh si mi è capitato di pensarci, poi ho riflettuto che la cosa non è possibile. Tu sei fidanzato con Emma, e in più pensi a Lucas, io c'entro poco in questo triangolo. -
- Potrebbe diventare un quadrilatero. E più avanti chissà. -
- Mmmm... Non lo so. Potrei pensarci. Ma solo se la prossima volta mi vieni in faccia. Sai che adoro il sapore di sperma, e se mi vieni dentro, perdo tutto il tuo gusto. -
- Sei un maiale. Ma penso di poterti accontentare. -
Si avvicinò al viso del giovane e lo baciò dolcemente. Piano piano il bacio divenne sempre più sporco, fino a che il cazzo di Matias non tornò duro. Si staccò dall'amico, lo guardò e disse:
- Pronto per il secondo round? - .

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