Una secchiata di acqua gelida lo colpì in pieno volto. La stanza girava come una trottola, lo stomaco si era attorcigliato e Matias sentiva una strana sensazione alla bocca dello stomaco: vomito! Doveva vomitare!
Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
- Co... Come scusa... -
- Si hai sentito bene. - disse Emma con aria di sfida.
- Sono incinta e non ti permetterò di lasciare me e il nostro bambino per correre dietro i pantaloncino di un ragazzino. Siamo una famiglia, diventeremo una famiglia e sistemeremo tutto quanto insieme. Farò finta che non sia successo niente, ma non mi lascerai, o te la farò pagare, ve la farò pagare. -
- È una minaccia? -
- No! È una promessa! -
Matias si alzò dal divano, il cuore martellava, avrebbe voluto spaccare qualcosa, doveva calmarsi. Andò nel guardaroba, sfilò dalla tasca il pacchetto di sigarette e se ne accese una.
Appena la nicotina entrò in circolo riprese a respirare regolarmente. Non riusciva a pensare lucidamente, la notizia che gli aveva dato Emma era troppo grossa per essere assorbita così velocemente. Era stato uno stupido quelle volte che aveva fatto sesso con lei e non si era premurato di evitare "incidenti". Ma ora il guaio era fatto. Non poteva più tornare indietro.
Certo sarebbe diventato padre e la cosa l'avrebbe anche reso felice, ma l'idea di dover passare tutta la vita con Emma lo faceva rabbrividire.
- Il fatto che sei incinta, non significa niente. Chiaramente mi prenderò cura del bimbo, ma non vuol dire che dobbiamo per forza restare insieme. -
- Ah no? - rispose Emma sarcastica. - e credi che sia un bene per il bambino avere i genitori separati fin dalla nascita? Non credi che anche lui meriti una famiglia felice, che si prenda cura di lui e lo ami? -
- Certo che lo merita, che discorsi sono? -
- E come pensi di renderlo felice, se scappi via come un coniglio? -
Quella frase colpì Matias. Già come poteva scappare lasciando il bambino, così come aveva fatto suo padre con sua madre. Lei l'aveva cresciuto da sola, era questo il destino che avrebbe avuto suo figlio? Certo lui non sarebbe scappato, avrebbe potuto vederlo e stare con lui, ma era la stessa cosa? No pensò, non era uguale ad avere un padre in casa, sempre presente.
Sospirò e disse:
- Hai ragione. Devo almeno provarci. Dobbiamo provarci. -
Emma battè le mani come una bambina piccola e corse in contro a Matias.
- Grazie amore, vedrai che non te ne pentirai, saremo felicissimi insieme. -
L'abbraccio e lui, dopo un attimo di esitazione le appoggiò il braccio intorno alla vita, accarezzandogli la schiena.Cenarono e guardarono insieme un po' di TV. Matias era distratto, con mille pensieri per la testa.
Finito il film Emma si alzò dal divano.
- Tesoro vado a letto, io e il nostro bambino abbiamo bisogno di riposo. -
Si chinò e lo baciò sulle labbra.
Matias le diede la buonanotte e aspettò pazientemente che Emma si chiudesse in camera. Restò per qualche minuto sul divano, per essere sicuro che lei si addormentasse, poi prese il pacchetto di sigarette e andò in terrazzo.
Si buttò sul dondolo e se ne accese una. Mille pensieri ronzavano nella testa, la sua vita era cambiata in due giorni.
Dalla possibilità che si voleva dare con Lucas era arrivato alla conclusione che rimanere con Emma era la scelta giusta, soprattutto con l'arrivo di un bambino. Sarebbe diventato padre, cosa c'era di più bello al mondo. Eppure non riusciva a essere felice, quella che doveva essere la notizia più eccitante del mondo era diventata una croce da portare. Ma ce l'avrebbe fatta, lo doveva al bambino che sarebbe nato.
Mentre si godeva il venticello serale sentì vibrare il cellulare. Lo prese in mano e guardò la notifica. Era Andrea.
23:32 "Ciao, allora come è andata con Emma? L'hai già cacciata di casa?"
Rimase a riflettere per un po', poi gli rispose.
23:35 "Ciao Andy, abbiamo parlato e alla fine ho deciso di rimanere con lei."
23:36 "Cosa? Sei impazzito? Ti è entrata acqua nel cervello? Hai preso una botta in testa nell'incidente e non me ne sono accorto?"
23:37 "No sto benissimo, tranquillo, ma è meglio così, è la scelta giusta."
23:38 "Scelta giusta? Ok resta lì, ho appena chiamato l'ambulanza, saranno da te in pochi minuti."
23:39 "Spiritoso! Fidati è la scelta giusta."
23:40 "E Lucas? A lui non pensi?"
Se ci pensava? Era un pensiero fisso, una lama che entrava lentamente nel suo cuore.
23:41 "Ormai è un capitolo chiuso."
23:42 "Raccontala a qualcun altro, ho visto ieri in che condizioni eri."
23:43 "Ormai è tutto passato."
23:44 "Aspetta un attimo..."
23:45 "..."
23:46 "..."
23:47 "..."
23:48 "Eccomi scusa, sono andato ad aprire la finestra per far uscire la cazzata ;-) "
23:49 "Sei un imbecille. E io che aspettavo perché pensavo avessi da fare seriamente."
23:50 "Infatti ero serissimo. Forse puoi prendere in giro Emma, puoi pure prendere in giro te stesso, convincendoti che non sei più interessato a lui, ma di sicuro non prendi in giro me."
23:51 "Si, ma sono successe delle cose che hanno cambiato tutto."
23:52 "Cioè? Spiegati."
23:53 "Emma è incinta."
23:54 "Cazzo!!!"
23:55 "Eh già! È quello che ho pensato anche io quando me l'ha detto."
23:56 "No, ma io intendevo cazzo, hai bisogno di cazzo."
23:57 "La finisci di fare l'idiota?"
23:58 "Guarda che sono serissimo, anzi la mia esclamazione può avere anche una doppia valenza."
23:59 "Cioè? Ora ho paura a chiedertelo, mi stai per dire un'altra stronzata."
00:00 "Cazzo inteso come cazzo te ne frega?"
00:01 "Ma ci stai con la testa? Non posso far crescere mio figlio senza un padre."
00:02 "Ma chi dice che deve crescere senza un padre, puoi comunque essere presente e crescerlo senza dover stare per forza con la madre."
00:03 "Io so cosa vuol dire crescere senza un padre e credimi, non è bello."
00:04 "Ma lui mica cresce senza un padre, tu ci sarai, ma mica devi per forza stare con la madre."
00:05 "Sarà, ma al momento mi sento di fare così, devo dare una possibilità a me e Emma."
00:06 "Secondo me ti farai solo del male, non è la persona giusta per te."
00:07 "E chi sarebbe la persona giusta per me?"
00:08 "Ovvio no? Lucas! O chiunque altro, basta che abbia un cazzo tra le gambe."
00:09 "Cretino. O poi preferisco i culi."
00:10 "Non solo quelli visto il pompino che mi hai fatto ieri sera ;-)"
00:11 "Ma si riesce a fare un discorso serio con te?"
00:12 "Guarda che io sono serissimo, sei tu che non mi prendi seriamente. A proposito quando ci rivediamo? Ho voglia di sentirti dentro :-)"
00:13 "Ma pensi solo a quello?"
00:14 "No, ma ora si :-)"
00:15 "Sei un maiale."
00:16 "Scusa, non mi ero accorto di stare parlando con Madre Teresa."
00:17 "Non sono madre Teresa, ma non penso sempre e solo al sesso."
00:18 "Quindi?"
00:19 "Quindi cosa?"
00:20 "Quindi ci rivediamo o no?"
00:21 "Si, si, ci rivediamo."
00:22 "Wow, che bello. Mi è diventato duro al solo pensiero."
00:23 "Pure a me :-("
00:24 ":-) :-) :-)"
00:25 "Scemo ora vado a letto. Buonanotte."
00:26 "Buonanotte pisellone ;-)"
Appoggiò il cellulare sopra il tavolo del terrazzo e sorrise. Almeno parlare un po' con Andrea lo aveva fatto rilassare. Era un tipo divertente e con lui il tempo passava veloce. Gli faceva dimenticare tutti i problemi che aveva vissuto in quei giorni. Gli piaceva la sua spensieratezza, ma sapeva che poteva essere serio nei momenti importanti.
Il cellulare vibrò sopra il tavolino e Matias lo prese distrattamente. Sarà di nuovo quello scemo di Andrea pensò.
Invece era un messaggio di Lucas.
00:35 "So che ti ho fatto del male, spero solo potrai perdonarmi un giorno."
Matias sospirò, era vero gli aveva fatto del male. Avrebbe potuto perdonarlo? Non in quel momento. Magari dopo un po' avrebbe potuto lasciar correre, ma in quel momento soffriva troppo e glielo fece sapere.
00:37 "Lasciami in pace, non credo avrò mai voglia di perdonarti."
00:38 "Lo so e me lo merito, non puoi capire. Forse un giorno riuscirò a trovare il coraggio per spiegarti tutto. Voglio solo che tu sappia che mi manchi terribilmente."
Anche a Matias, Lucas mancava da impazzire. Ma non gli rispose.
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Seventeen
RomanceMatias ha 26 anni, fa un lavoro che non ama e vive con la sua ragazza da 6 anni. I due sono in crisi e gli unici momenti di serenità sono quando va ad arbitrare le partite di pallavolo, sport che ama. Tutto cambia quando nel negozio dove lavora ent...