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Finito il secondo round di sesso rimasero entrambi in silenzio a fissare il soffitto, Andrea con la testa appoggiata sul petto di Matias che intanto gli accarezzava i capelli.
- Dicevi sul serio quando mi chiedevi di noi due insieme? -
- Si, perché no? -
- Cos'altro è successo? -
L'arbitro alzò la testa e lo fissò.
- Che intendi dire? -
- Andiamo Matias non prendiamo in giro, vieni qui all'improvviso, mi scopi con una foga che non ti avevo mai visto e addirittura mi chiedi se penso a noi come coppia? Cosa è successo con Lucas?
- È così semplice smascherarmi? -
- Diciamo che sei come un libro aperto. -
Matias sorrise.
- Allora da dove posso cominciare? -
- Direi dall'inizio. - rispose il giovane.
Matias gli raccontò tutto quello che era successo nei giorni precedenti, dal fatto di ritrovarsi Lucas sotto casa tutte le sere, al tentativo di molestie dei suoi compagni di squadra con annesso messaggio di giustificazione del libero, fino all'incontro, quel pomeriggio, con i due compagni di squadra di Lucas.
- Sei geloso! -
- Chi io? Ma come ti viene in mente? -
- Si sei geloso e rosichi del fatto che loro lo toccano quando vogliono mentre tu non hai fatto mai niente con lui. -
- Ma loro hanno tentato di stuprarlo, come si fa a difendere chi tenta di abusare di te? -
- Sei sicuro che sia andata come mi stai raccontando? -
- Certo! Lucas mi ha anche ringraziato per averlo salvato. -
- Ok ma magari era perché non aveva voglia, non sai quante volte possono aver fatto sesso insieme. Magari quella volta che si è fatto vedere da te non era la prima volta. -
- Dici che sono compagni di sesso? -
- Non lo so, ma può essere. -
- Se è così non voglio avere niente a che fare con uno che scopa con chi gli capita. -
- Disse colui che aveva appena scopato con un suo ex compagno di squadra. -
- Ma che c'entra? Con te è diverso. -
- Ah sì? A me non sembra! Alla fine anche tu scopi con me, e non mi è mai parso che l'intenzione fosse quella di fidanzarti. -
- Si, ma... -
- Niente ma! È la stessa situazione. Alla fine quando vuoi sfogarti mi chiami, anche lui ha dei bisogni sessuali da esaudire, non ci vedo niente di strano. -
- Sarà, ma la cosa mi fa incazzare comunque. -
- È perché ci tieni a lui più di quello che vuoi ammettere. -
- Certo che ci tengo, ma mi sembra come quelle ragazze che fanno le civette, te la fanno annusare e poi non te la danno. -
- Hai mai pensato al fatto che potrebbe esserci un motivo reale se ti dice che non può stare con te? -
- E che motivo potrebbe esserci? -
- Non lo so, questo devi scoprirlo da solo. -
- Mah, secondo me non sa cosa vuole. Non lo so io a 26 anni, figurati lui che ne ha 17. -
- Secondo me invece ha le idee chiarissime, forse non vuole rovinare la vita che hai con Emma, o forse ha veramente un motivo valido per non stare con te. Ti vuole, ma ha paura di qualcosa. -
- E di cosa? -
- Del tuo cazzo enorme. - e scoppiò a ridere.
- Fanculo, pezzo di un imbecille, e io che ti ascolto anche. - sorrise e scoppiò a ridere anche lui.
- Ora devo andare, Emma mi aspetta a casa. -
- Si lo so, vai ci sentiamo nei prossimi giorni. -
Si diedero un leggero bacio stampo poi Matias si rivestì e se ne andò.

Rientrato in casa, uscì come di consueto in terrazzo. Si affacciò e non vide Lucas come nei giorni precedenti. Probabilmente non riusciva ancora a camminare bene pensò. Si accese una sigaretta e si mise a riflettere sulle parole di Andrea. Forse non poteva veramente stare con lui, forse c'era un motivo. Ma quale? Come faceva a scoprire una cosa che stava nella testa di Lucas? Quali motivi spingono una persona a flirtare con te, a provarci spudoratamente tanto da baciarti, da farti commenti allusivi e hot e poi ritirarsi mestamente, addirittura facendo in modo di farsi vedere scopare dalla persona che in teoria vorresti conquistare?
Matias era confuso e proprio non riusciva a capire.
Perché non riesco a dimenticarti, disse a bassa voce tra un tiro e l'altro di sigaretta.
Nella sua testa c'era solo confusione, voleva Lucas, questo l'aveva capito, ma anche lui non aveva insistito, bloccato dall'età del libero, dai doveri di padre che sarebbero giunti a breve, forse bloccato anche da Andrea; si trovava bene con lui, trovava quella spensieratezza che non aveva a casa o al lavoro. E se fosse stato Andrea la persona giusta per lui? Troppe domande ancora senza risposta.
Spense la sigaretta e andò in camera da letto. Entrò in bagno e si fece una doccia, poi entrò sotto le coperte dove Emma si trovava a dormire con il respiro pesante. Si avvicinò a lei e mise la mano sulla sua pancia. Lì dentro c'era suo figlio, un sorriso spontaneo comparve sul suo viso, almeno di quello era felice.

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