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Si era fatto fare un pompino da un ragazzo. Non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era successo quella sera.
Era una notte calda e primaverile e Matias si trovava sul dondolo del terrazzo a fumare una sigaretta. Emma era in camera che dormiva, l'aveva trovata già a letto quando era rientrato in casa.
Gli era piaciuto? Sì molto, pensò.
Non aveva provato le stesse sensazioni di quando aveva baciato Lucas, ma era stato piacevole baciare Andrea, e anche quello che era successo dopo non gli era per niente dispiaciuto.
Stava diventando gay? O lo stava scoprendo solo ora? O era solo una fase passeggera acuita anche dalla crisi che aveva con Emma?
Decise di non farsi troppe domande e di vedere come andava la sua "omosessualità". Sicuramente era solo una fase della vita, un momento passeggero di sperimentazione, un po' quello che molti adolescenti affrontano dai 15 a 18-19 anni quando passano i pomeriggi a masturbarsi insieme davanti ai porno e magari fanno qualche giochetto tra di loro. Matias non l'aveva mai fatto, quindi la sua fase di sperimentazione doveva essere quella, riflettè. Forse proprio per quello aveva perso un po' la testa per Lucas, proprio perché quella fase si associa all'adolescenza. Altrimenti che altra spiegazione ci poteva essere? Stava diventando pedofilo? Assolutamente no, di questo era certo. Lucas era un bel ragazzo, proprio il tipo di ragazzo che avrebbe avuto come modello, se avesse avuto un canone di bellezza maschile. Più piccolo di statura, non troppo fisicato, magro e con un bel culo tonico e sodo.
Ma lui non aveva mai avuto attenzioni per il sesso maschile, certo se camminava per strada notava i bei ragazzi, ma chi non lo fa?
Spense la sigaretta e andò a letto. Non voleva proprio ora pensare a Lucas, era riuscito a farlo scomparire dalla sua mente per qualche ora e voleva continuare così.
Appena entrò nel letto Emma si avvicinò a lui e iniziò a fare le fusa. Matias la respinse gentilmente, non aveva proprio voglia di fare l'amore.
Lei si risvegliò e gli disse:
- Amore non ti va di fare l'amore con me? -
- Scusa tesoro, ma sono stanco, fare allenamento dopo tanto tempo mi ha distrutto. -
- Ok amore, ti va se gioco un po' con il mio amichetto? -
Matias non aveva voglia neanche di quello, ma annuì per non destare sospetti.
Lei scese sotto le coperte, prese in mano il suo cazzo moscio e iniziò a masturbarlo. Appena iniziò a indurirsi lo prese in bocca e cominciò a lavorarlo con la lingua. Matias rimase immobile mentre lei succhiava e leccava la punta. È più bravo Andrea, pensò e solo l'immagine di lui che succhiava il suo pene guardandolo, glielo fece diventare più duro. Iniziò a muovere il bacino verso la bocca di Emma spingendo fino quasi a soffocarla.
- Sto per venire! -
Lei si staccò dal cazzo e continuò a masturbarlo fino a che non venne sul suo stomaco con lunghi schizzi.
Si alzò e andò in bagno a ripulirsi. Farlo con Andrea era stato molto più eccitante e venirgli in faccia e in bocca era stato estremamente piacevole, una cosa che Emma non aveva mai fatto. Il solo pensiero la disgustava.
Tornò in camera e si rimise a letto.
- Ti è piaciuto amore? - disse Emma.
- Si amore è stato bellissimo. - mentì.
- Ora dormiamo che domani lavoro. -
Devo tornare a fare allenamento la prossima settimana, pensò mentre si addormentava.

Si svegliò di buon umore. Era da tanto che non gli capitava. Emma era già uscita e questo migliorò ancor di più il suo stato d'animo.
Si fece una doccia veloce e andò al lavoro.
La mattinata era tranquilla, il direttore non c'era e la sua giornata non poteva che essere ottima. Servì i clienti con una gentilezza che non aveva da settimane e quando sentì un bip con vibrazione nella tasca dei pantaloni pensò subito a una designazione per una partita.
Prese il cellulare in mano e guardo le notifiche.
Non era una mail, ma un messaggio di Andrea:
"Ciao, scusa se ti disturbo, volevo solo ringraziarti a nome di tutti, per la bella serata di ieri, fare allenamento insieme e poi stare in tua compagnia, ci sei mancato molto in squadra, quando vuoi rifare un salto noi siamo molto felici".
Non c'era nessun riferimento a quello che era successo quando erano rimasti soli, il messaggio era addirittura scritto a nome della squadra. A quanto pareva Andrea non voleva scoprirsi e non voleva farlo scoprire, così anche Matias rispose in codice:
"Ciao grazie mille anche a voi per la bellissima serata, fare allenamento dopo tanto ci voleva proprio, ma la parte migliore della serata è stata quando siamo usciti nel parcheggio del palazzetto a far baldoria. Quando volete rifarlo fatemi sapere ;-) "
Non fece in tempo a rimettere a posto il cellulare che gli vibrò in mano due volte.
La prima notifica era la risposta di Andrea:
"Molto volentieri :-p "
L'altra invece era una mail, una designazione per una partita. Lesse la mail, era stato designato per una prima divisione maschile, quella sera stessa, ancora una partita dei Tiger. Accettò la partita senza pensarci e riprese a lavorare.

Chiuso il negozio Matias andò al palazzetto pronto per la partita da arbitrare. Entrò dentro e i suoi occhi si scontrarono subito con quelli di Lucas. Si guardarono per un istante e il giovane libero gli fece un sorriso. In quel momento si ricordò tutto quello che aveva cercato di rimuovere, il flirtare di lui, la serata passata a parlare, la lite e soprattutto il bacio. Pensava che l'essersi divertito con Andrea fosse servito a sotterrare tutto e invece, appena l'aveva visto, tutte le sensazioni che aveva provato erano tornate prepotentemente a galla. Si stava sentendo male, iniziò ad agitarsi e a farsi prendere dal panico. Non c'era niente da fare, quel ragazzo gli rivoltava lo stomaco ogni volta.
Entrò di corsa nello spogliatoio e si chiuse dentro. Era in panico, aveva lo stomaco attorcigliato e avrebbe voluto tornare a casa, ma non poteva, ormai aveva accettato la partita e doveva arbitrare.

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