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Restarono al mare, prendendo il sole in silenzio, ognuno con i propri pensieri in testa, che molto probabilmente coincidevano.
Matias ripensò a tutto quello che era successo negli ultimi mesi. A quando aveva conosciuto Matias, per caso, durante una giornata di shopping con la madre; gli era rimasto subito nella testa quel ragazzo che gli aveva detto di fare l'arbitro; poi l'aveva rivisto, in palestra, e aveva provato l'impulso di andare a conoscerlo, entrare nel suo spogliatoio in maniera quasi sfacciata, flirtare con lui. Vederlo imbarazzato dalla sua audacia, lo aveva convinto ancora di più, di volerlo.
E poi ripensò agli errori commessi, alla volta che si era fatto scopare da Nicolas e Denis per le minacce di Emma; a quella volta che non si era fidato di lui e del suo amico nudi nello stesso letto. Ne avevamo passate tante insieme e non sarebbe stato di certo quello che era appena successo, che avrebbe chiuso la loro storia d'amore. Più passava il tempo a riflettere su quel lettino, più ne era convinto. Avrebbe lottato per il loro amore, avrebbero lottato insieme. E avrebbero superato anche quella prova.

Anche Manuele pensava alla sua storia con Andrea. Una storia nata per caso, in un momento in cui nessuno dei due cercava l'amore. Ma era successo. Lui e la sua timidezza avevano conquistato l'esuberante e libertino Andrea. Ora non riusciva a immaginarsi senza di lui. Ma come avrebbe retto il loro rapporto con la lontananza di un oceano a dividerli per almeno un anno? Andrea avrebbe resistito a un anno senza sesso? E se fosse andato con un altro? E se lui in America avesse conosciuto un altro ragazzo? Ora iniziava anche a dubitare di se stesso. Sarebbe riuscito a resistere anche lui, senza fare sesso? Si sarebbe masturbato a oltranza, in attesa di rivedere il suo ragazzo? Come sarebbe riuscito a sopportare la sua lontananza? Troppe domande senza risposta e lui aveva bisogno di certezze. Con il carattere che aveva, aveva solo bisogno di sicurezza. E Andrea sarebbe stato in grado di dargliele? Di rassicurarlo? Di farlo sentire protetto e amato anche a migliaia di chilometri di distanza? Dubbi, solo dubbi che affollavano la sua mente.

Rimasero al mare, fecero il bagno e pranzarono con dei panini presi al bar della spiaggia, parlando poco o niente. Nessuno dei due aveva voglia di fare conversazione.
Andrea arrivò alle sette e mezza. La spiaggia andava piano piano svuotandosi, qualche anziano che passeggiava sulla battigia, un paio di famiglie che richiamavano i bambini, mentre preparavano le borse per tornare a casa.
Il giovane lì salutò allegro come sempre. Era contento di vedere il suo ragazzo e quando gli fu vicino gli stampò un dolce e veloce bacio sulle labbra.
- Ciao amore. - disse sorridente.
- Ciao. - rispose Manuele scontroso.
Andrea arcuò le sopracciglia e lo guardò curioso.
- Qualcosa non va? -
- No, no, tutto ok. -
- Cos'è quest'aria da funerale allora? Non mi dire che avete litigato nuovamente? -
- No, nessun litigio. - intervenne Lucas. - solo qualche pensiero. -
- Di che tipo? - chiese il più grande.
- Adesso te lo spiego. - disse serafico Manuele.
Guardò Lucas e i due si fecero un cenno d'intesa.
- Io vado. - disse il libero. - Faccio un salto da Matias, casomai ci vediamo stasera. -
I due amici lo salutarono, poi Andrea si mise seduto vicino al proprio ragazzo, appoggiò una mano sul ginocchio del giovane e disse:
- Allora, vuoi dirmi che succede? -
Manuele restò in silenzio per qualche secondo, fece un respiro profondo, e senza guardarlo negli occhi, ma osservando il mare in lontananza disse:
- Parto! -
Andrea alzò un sopracciglio.
- Parti? Che vuol dire che parti? Dove vai? I tuoi ti portano in vacanza? -
Manuele iniziò a giocherellare con i piedi sulla sabbia, li copriva e li scopriva, indeciso su cosa dire.
- Allora? - chiese Andrea. - Vuoi parlare? -
- È che... Non è facile... -
- Amore, ti prego parlami! Non puoi dirmi solo "Parto" e non spiegarmi. -
- Hai ragione. - rispose il più piccolo. - Ecco... Io... Insomma parto per gli Stati Uniti. -
- Wow... Bello! - disse Andrea. - E quando parti? -
- La prossima settimana. -
- Cavoli, presto! E l'hai saputo solo ora? Quanto tempo stai via? -
- Si l'ho saputo solo ieri. - disse in un sospiro Manuele.
- Ok... Ma non vedo il problema... - si bloccò e capì dove stava andando a parare il suo ragazzo.
- Amore hai paura che possa tradirti? Perché se è quello il problema, stai tranquillo, non ho nessuna intenzione di farlo. -
Manuele girò la testa e fissò intensamente Andrea, gli occhi acquosi, segno che stava per piangere.
Il ragazzo lo guardò preoccupato.
- Amore che c'è? Perché ora piangi? -
Le labbra di Manuele iniziarono a tremare. Una lacrima scese lungo la guancia, andando a cadere sulla sabbia.
- Io... Noi... Dobbiamo lasciarci! -
Il cuore di Andrea perse un battito.
- Co... Come scusa? - deglutì rumorosamente. - Pe... Perché dovremmo lasciarci? -
- Io... Io starò via un anno o forse più. - disse tutto d'un fiato Manuele.
- Un... Un anno? - replicò Andrea. Il suo torace saliva e scendeva al ritmo del suo respiro, che era diventato affannoso. - Che... Che significa? -
- Significa quello che ho detto. Mia madre mi ha iscritto in un liceo in America. Finirò gli studi là e poi probabilmente andrò al college. -
- Oh! - disse Andrea. - Perché l'ha deciso solo ora? -
- Perché la madre di Lucas ha scoperto di lui e Matias. -
- Come scoperto? Non sapeva che il figlio aveva un ragazzo? -
- Si! Solo che non sapeva avesse ventisei anni. Ora lo manda a studiare a Los Angeles per osteggiarli. -
- Cazzo! Ma... Ma tu cosa c'entri con loro? Noi cosa c'entriamo con loro? -
- La madre ha parlato con la mia, e insieme hanno deciso di mandarci via da qui, dicono che non è più un posto sicuro per noi. -
- Ma andiamo! Che cazzata è mai questa! Non mi dire che avete accettato senza dire niente? -
- La madre ha anche minacciato Lucas di denunciare Matias se avesse continuato a frequentarlo. -
- Ma non può farlo! - disse ad alta voce Andrea. - Insomma, è la sua vita! Potrà fare quello che gli pare, no? -
- Lei ha risposto dicendo che lui è minorenne e decide lei della sua vita finché non compirà gli anni. -
- Ok, ok... - disse il giovane. - Tanto Lucas compirà gli anni tra qualche mese, a quel punto potrà fare quel che vuole. Quindi non vedo il problema. -
- Ma proprio non capisci? Ci mandano negli Stati Uniti perché una volta là, non torneremo più indietro! - rispose esasperato Manuele.
- Ma voi siete adulti, sarete maggiorenni tra poco, se volete potete tornare! -
- Già! Ma con quali soldi? Dubito che i nostri genitori finanzieranno un nostro rientro per farli tornare insieme. -
- Ok, ci sta! Ma tutto questo cosa c'entra con noi? Noi non siamo loro, noi possiamo stare insieme, potrei venirti a trovare, in fondo un anno passa in fretta. -
- Un anno! - disse sconsolato Manuele. - Come faremo un anno lontani? -
- Come fanno in tanti, stringeremo i denti, ci sentiremo per telefono, ci vedremo su Skype, cose così, insomma. -
- Non... Non può funzionare. - rispose il più giovane. - Io... Io devo lasciarti andare. -
Ormai le lacrime scendevano senza sosta. Il giovane singhiozzò rumorosamente.
- Amore se hai paura che possa tradirti, non ci pensare lontanamente. So che ero uno facile una volta, ma ora voglio solo te, posso aspettare! -
- No che non puoi! E io non voglio! Devi farti una tua vita, con un ragazzo più bello e intelligente, non posso tenerti legato a me. -
- Ma non sei tu a tenermi legato! Sono io che voglio stare con te! Voglio solo te! Come posso fare per fartelo capire? -
- Io... Credimi... Lo apprezzo molto... Ma devo lasciarti andare... -
- No ti prego amore mio, non puoi lasciarmi, non dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme. -
- Io non vorrei credimi... - Si alzò in piedi. - Ma ti prego, non rendere le cose più difficili di così! È finita! Troverai un ragazzo migliore di me, ti innamorerai e starai bene con lui, io diventerò solo un ricordo sbiadito di un'estate. -
- Non... Non dire così... - rispose con il groppo in gola Andrea. - Ti... Ti prego... Non farlo. -
- Lo sto già facendo! Ricordati solo che ti amo, ti amerò per sempre! -
Si girò e corse via, con le lacrime che scorrevano sulle sue guance. Aveva lasciato l'amore della sua vita, si sentiva il petto esplodere, il respiro affannato e il cuore che si spezzava in due.
Andrea rimase fermo, seduto sul lettino, a guardare il suo ragazzo che fuggiva via, a guardare il suo amore che rompeva in mille pezzi il suo cuore.
Si mise le mani a coprire la faccia. Poi scoppiò in un pianto a dirotto.

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