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Andrea sgranò gli occhi e si passò una mano tra i capelli. L'ultima frase del libero lo aveva completamente shoccato.
- Stai... Stai scherzando? -
- Ti sembra che stia scherzando? -
- No, ma... Sei ubriaco, e non sono sicuro di aver sentito bene. -
- Hai sentito benissimo, ti presento il mio ragazzo, si chiama Nicolas. - disse Lucas curvando le labbra in un ghigno.
- Cristo santo! Ti è entrata dell'acqua nel cervello? Come ti è venuto in mente di metterti con questo qui? -
- Chi cazzo sei tu, per dirmi cosa posso o non posso fare? -
Nicolas si alzò dal lettino.
- Luc, vado a prendere da bere, vuoi qualcosa? - disse Nicolas, guardando in cagnesco Andrea.
- Si amore, prendimi una vodka. -
Nicolas si allontanò, ancora infastidito dal fatto che Andrea li avesse interrotti.
Il più grande si mise seduto sul lettino, di fianco al libero. Lo guardò e disse:
- Perché l'hai fatto? -
- Che cosa? - rispose Lucas alzando gli occhi al cielo.
- Metterti con lui! Andiamo, non dirmi che l'hai fatto perché ne sei innamorato, perché è una cazzata. -
- Chiodo scaccia chiodo. - rispose il giovane.
- Oh, bel modo di ragionare! -
- Senti, non prendo consigli da te in fatto di relazioni, sarebbe come chiedere a una pornostar, consigli su come restare vergini. -
- Ahahah. - replicò Andrea - Pessima battuta! Andiamo non prendiamoci in giro, sappiamo benissimo entrambi che di quel tipo non te ne frega niente, ami ancora Mat, quindi lascia quell'energumeno e fai la cosa giusta. -
- E la cosa giusta sarebbe rimettersi con Mat? -
- Esatto! - rispose Andrea.
- Non lo farò mai! Mi ha tradito e non intendo perdonarlo. -
- Ascolta, so tutto quello che è successo e Mat non ti ha tradito, lo so io e lo devi aver capito anche tu ormai, non lasciare che l'orgoglio ti impedisca di ragionare lucidamente. -
- Anche se avessi ragione, si è fatto vedere nudo dal mio miglior amico, ha dormito abbracciato a lui tutta la notte. -
- Ha sbagliato, ti ha chiesto mille volte scusa e inoltre è anche colpa tua! -
- Colpa mia? Cioè fammi capire, lui si avvinghia nudo ad altri ragazzi e la colpa è la mia? -
- Si! Se non avessi fatto di tutto per rovinare la serata, non sarebbe successo niente, ti sei comportato come un bambino, quale sei, e hai rovinato tutto. -
- Forse sono un bambino, ma lui non si è comportato da adulto. -
- Hai ragione, ma era ubriaco e molte volte si fanno cose che non si vogliono fare, quando non si è lucidi. Proprio quello che stai facendo tu in questo momento. Ti sei reso conto che i tuoi compagni di squadra avranno visto tutta la scena di te e quel tipo che stavate praticamente facendo sesso sul lettino? -
- Non me ne frega niente, sono stufo di dovermi giustificare su quello che faccio, la maggior parte di loro ha avuto anche esperienze bisex, quindi il problema non si pone. -
- Ok, ma a Matias non pensi? Se ti vedesse ne rimarrebbe distrutto. -
- Problemi suoi. - rispose Lucas deciso.
- Non raccontarmi stronzate! Sappiamo entrambi che lo ami ancora, non può essere tutto finito in un paio di settimane. -
- Non mi frega un cazzo! Prima o poi mi passerà, intanto mi diverto. -
- E divertirsi sarebbe farsi scopare da quello? -
- Anche! -
Andrea scosse la testa, si alzò dal lettino, vedendo Nicolas che stava tornando con i bicchieri pieni di vodka.
- Fai come vuoi, ma almeno non farti vedere da Matias, spezzeresti il suo cuore. -
- Ok! - rispose Lucas, stavolta lucidamente.

Andrea tornò al bar, dove Manuele stava intrattenendo Matias, ormai mezzo ubriaco.
- Ehi! - disse Andrea.
- Tutto ok? Rispose Matias. - Dove sei stato? -
- Mmmm... A fare un giro. -
- Hai visto Lucas? -
- Mmmm... N...no... Perché? -
- Voglio parlargli, vado a cercarlo. -
Andrea guardò preoccupato Manuele, che si allarmò subito, il più grande scosse la testa, facendogli capire che non era il caso farli incontrare.
- Sei ubriaco, magari è meglio se ci parli un'altra volta. - disse Manuele cercando di convincere Matias a non muoversi.
- No! Voglio farlo ora! -
Scese dallo sgabello barcollando e provò a camminare per cercare il libero tra la folla.
- No Mat, fermati! Non sei in condizioni di parlarci. Potresti dire cose che non pensi. - disse Andrea.
Matias si girò e gli rispose farfugliando:
- Tranquillo, voglio solo dirgli che lo amo e voglio stare con lui. Non dirò niente di sbagliato, in fondo "in vino veritas", anche se non ho bevuto vino. - disse e si mise a ridacchia della sua pessima battuta.
Iniziò a cercare Lucas, seguito dai due ragazzi ora preoccupatissimi.
Superò le centinaia di persone accalcate in pista, girando la testa, di qua e di là, alla ricerca di Lucas. Arrivò in fondo alla pista e quasi cadde sulla spiaggia, non vedendo lo scalino della pedana di legno. Andrea e Manuele lo presero al volo, evitandogli un capitombolo. Matias ridacchiò, si girò verso di loro e disse:
- Ho anche gli angeli custodi, come sono fortunato. -
Rivolse lo sguardo davanti a sé e vide il gruppo di compagni di squadra del libero. Si avvicinò a passo incerto a loro, li raggiunse e chiese, con voce impastata dall'alcool:
- Scusate bravi uomini, avete visto Lucas? -
Manuele scosse la testa, cercando di far capire che non dovevano rispondere, Denis lo notò, e rispose sorridendo malignamente:
- Lo trovi là. - disse indicando una fila di lettini.
Manuele lo fulminò con lo sguardo e Denis gli sorrise in modo sprezzante.
Matias riprese a camminare verso la spiaggia, fino a che non vide un lettino con due persone sdraiate.
Si avvicinò per chiedere se avessero visto un ragazzo bassetto, e solo quando era a pochi centimetri da loro si accorse di chi fossero.
Lucas era sdraiato sopra il corpo di Nicolas, intento a baciargli il collo.
Il cuore di Matias si fermò. Rimase imbambolato a fissare la scena davanti a lui.
- Non... Non... - provò a parlare, ma un groppo in gola gli impediva di farlo. Andrea e Manuele si guardarono disperati, quello che volevano evitare si stava materializzando davanti ai loro occhi.
- Non... Non... Puoi... - Disse ancora Matias.
Gli occhi si gonfiarono e ben presto le lacrime iniziarono a scendere sulle sue guance.
- Non... Non... Puoi... - balbettò questa volta a voce più alta, facendosi accorgere da Lucas e Nicolas che girano la testa e si accorsero finalmente di Matias che li guardava piangendo.
Lucas si alzò immediatamente, staccandosi dal corpo di Nicolas, che invece sorrideva maliziosamente.
- Tu... Tu... Io ti amo. - disse Matias sempre più disperato. - Noi... Noi... Io... Voglio stare con te... Ti... Ti amo... Perdonami. -
Crollò in ginocchio sulla sabbia, iniziando a singhiozzare rumorosamente.
Lucas lo guardava colpevolmente, ben presto anche i suoi occhi si riempirono di lacrime, che cercò di ricacciare indietro.
Andrea si inginocchiò sulla sabbia accanto a Matias che lo abbracciò, aggrappandosi a lui, con tutta la disperazione che aveva in corpo. L'amico gli passò un braccio intorno al collo e iniziò ad accarezzargli la testa, mentre il corpo dell'arbitro era scosso da singhiozzi. Lo consolò teneramente, mentre Lucas osservava la scena imbambolato, con gli occhi gonfi e il cuore che si spezzava piano piano.
- Vieni. - disse Andrea. - Andiamo a casa, andiamo a casa. - ripete l'amico, dispiaciuto per la situazione.
Aiutò Matias a mettersi in piedi, gli mise un braccio intorno alla vita e si avviò verso la pista, per portarlo a casa.
Manuele guardò Lucas con disprezzo e gli disse:
- Noi abbiamo sbagliato, ma tu stasera hai superato te stesso. Mi domando solo ora, come potessi essere tuo amico. -
Si girò e se ne andò, raggiungendo velocemente Andrea e Matias, mentre una lacrima scivolava sulla guancia di Lucas.

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