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Arrivò in spiaggia prima di Manuele. Si tolse la maglia e i pantaloncini, rimanendo in slip. L'aria era fresca, un leggero venticello rendeva la giornata meno afosa dei giorni precedenti, insomma era il clima idea per stare al mare e divertirsi con gli amici. Ma non aveva proprio voglia di divertirsi: sentiva che gli stavano strappando via un pezzo del corpo, lui provava a tenerselo stretto, ma la forza oscura vinceva. Perché il male vinceva sempre sul bene, chi pensava il contrario non capiva niente. Solo nei libri che leggeva, le storie d'amore finivano con il lieto fine. La verità è che era disperato. A nulla erano serviti i giorni passati in casa a riflettere sul da farsi. Mentre lui pensava a una scappatoia da solo, sua madre aveva azzerato ogni possibilità di felicità.
Fissò il mare, seduto sul lettino. A cosa era servito lottare per l'amore se poi bastava un niente per annullarlo? Se l'avesse fatta finita? No, non era quella la soluzione. A cosa sarebbe servito? E poi non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo. Era un'idea stupida e si diede un pugno in testa, solo per averci pensato.
- Che fai ti prendi a pugni da solo? -
Lucas si girò verso il suono della voce, Manuele si stava avvicinando sulla sabbia, affondando ogni passo, risucchiando granelli di sabbia che poi riuscivano fuori dalle sue infradito.
- Sto impazzendo Manu. -
Il ragazzo si avvicinò e si mise seduto al suo fianco sul lettino a fissare il mare come l'amico.
- A chi lo dici! Mia madre non mi ha dato possibilità di scelta. Una volta avrei fatto i salti di gioia, ma ora c'è Andrea... Non so proprio come dirglielo. -
- Non gli hai ancora parlato? -
- No! Perché tu l'hai fatto con Matias? -
- Neanche io ho detto niente. -
- Hai idea di cosa intendesse dire mia madre, quando mi ha minacciato di pesanti ripercussioni? -
- Si! - Fece un respiro profondo e poi girò la testa per guardare negli occhi Manuele.
- Mia madre ha scoperto che Matias ha 26 anni. Mi ha minacciato che avrebbe avvisato la polizia, se non avessi fatto quello che voleva lei. -
- La polizia? Intendi dire che ti ha minacciato di denunciarlo per molestie? -
Lucas lasciò la frase dell'amico in sospeso nell'aria, poi rispose:
- Si! Ha detto che lo denuncerà se non partirò per gli Stati Uniti. -
- Cazzo! - Manuele diede un pugno sul palmo aperto dell'altra mano.
- E io non so come fare. - sospirò Lucas. - Quello che non capisco è perché abbiano messo in mezzo anche te. -
- Credo che tua madre abbia raccontato tutto alla mia, conoscendo mia mamma, si sarà di sicuro spaventata a morte perché uno stupratore di ragazzini sta uscendo con il miglior amico di suo figlio e avrà avvallato il progetto di tua madre. -
- Quello che mi fa incazzare è che neanche conosce Matias. Se lo conoscesse non farebbe tutto questo. -
- Hai provato a parlarle e a proporle di conoscerlo? -
- Se ci ho provato? Sono quattro giorni che ci litigo. Ma lei non si è smossa di una virgola e stamattina mi ha preparato una bella sorpresa. Se becco Emma, giuro che l'ammazzo! -
- Emma? Che c'entra lei? - chiese Manuele.
- È stata lei a raccontare tutto a mia madre. Si è presentata come la ragazza di Matias, preoccupata dei disturbi psicologici del fidanzato. Ti rendi conto? -
- Ci è andata giù pesante! -
- Già, credo di sì. Mia madre non mi ha detto quello che le ha raccontato la troia, ma credo che il sunto sia quello. -
Rimasero in silenzio, a fissare il mare, i bambini che piano piano raggiungevano il bagnasciuga e iniziavano i primi bagni della giornata.
- Cosa possiamo fare? - chiese Lucas.
- Credo che parlerò con Andrea. - rispose malinconicamente Manuele.
- Intendi lasciarlo? - domando stupito il libero.
- Che altro potrei fare? Andiamo non prendiamo in giro, quanto potrebbe durare la nostra storia stando lontani? Fino a poco fa scopava a più non posso con chiunque, un anno di lontananza non riuscirà a sopportarlo. -
- E intendi mollare così? -
- Liuc, non penserai mica che le nostre storie saranno "per sempre"? - mimò le virgolette con le dita. - Dai, siamo seri, ci lasceranno non appena saremo partiti, quindi tanto vale farlo prima noi. -
- Mai! - urlò Lucas, ora in piedi e con le lacrime agli occhi.
- Non so come tu possa essere così razionale, ma io non intendo lasciarlo, aspetterò un anno se necessario, e quando ritornerò, noi staremo di nuovo insieme! Andrò al liceo in America se mia madre mi obbliga, farò il mio ultimo anno lì, ma compirò 18 anni tra qualche mese, e quando tornerò, non potrà più mettere becco sulla mia vita. -
Manuele rimase in silenzio, non aveva il coraggio di guardare l'amico che ora respirava affannosamente, mentre le lacrime bagnavano il suo viso, cadendo poi sulla sabbia, rendendola più scura.
- Scusami. - disse in un sospiro. - È che... È che ho paura di perderlo, e so che accadrà, e se deve finire... Meglio che finisca ora, per una mia scelta, piuttosto che per la lontananza. O peggio ancora, per una sua di scelta! - anche gli occhi di Manuele si riempirono di lacrime.
Lucas si inginocchiò davanti all'amico e gli prese le mani. Infilò la testa sul suo petto e alzò lo sguardo per scontrare i suoi occhi con quelli dell'amico.
- Non puoi saperlo. - disse il libero, accarezzando la mano dell'amico. - Dobbiamo solo parlare... Dire ai nostri ragazzi che noi li aspetteremo, che la lontananza non ci dividerà. Se ci amano capiranno. E aspetteranno. -
- E se non andasse come dici? Ho paura! -
- Anche io! - rispose sinceramente Lucas.
- Vieni qui. - disse Manuele prendendo per le spalle l'amico e abbracciandolo forte. Lucas rispose all'abbraccio, beandosi dell'affetto dell'amico.
- Quindi cosa facciamo? - chiese timidamente il ragazzo più alto.
- Andiamo dai nostri ragazzi e gli raccontiamo tutto. Vedrai che troveremo una soluzione insieme a loro. -
- Ok... Gli parliamo insieme? -
- Direi che prima è il caso di parlarci da soli, poi magari faremo una riunione per decidere cosa fare. -
- Ok... Andrea viene nel pomeriggio sul tardi, gli parlerò quando arriva. -
- Bene, allora quando arriva lui, io vado a parlare a Mat. -
Manuele si asciugò le lacrime con il dorso della mano, si stava tranquillizzando.
- Sai cosa mi consola? -
Lucas lo guardò curioso.
- Cosa? - chiese.
- Che almeno staremo insieme, comunque vadano le cose. -
- Già! - rispose Lucas.
Almeno quello, Emma non poteva toglierglielo. L'amore fraterno con il suo miglior amico.

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