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Entrò nella doccia e lasciò aperta l'anta, aspettando che Andrea lo raggiungesse. Il giovane entrò in bagno in mutande.
- Ehm io... Ho un piccolo problema... -
Matias guardò i suoi occhi da cucciolo e sorrise.
- E pensi che tenendo le mutande non si noti il tuo "piccolo problema"? - mimò con le mani le virgolette. Fissò il pacco dell'amico facendogli capire che aveva visto la sua erezione.
- È che... È che prima hai detto che non te la sentivi e io... Io sono uno stupido che mi eccito sempre, anche quando non è il caso... Sì insomma... Sono un idiota, ecco. -
- Si, ma un bel idiota. -
Si avvicinò a lui, mise le mani nei suoi fianchi, prese tra le dita l'elastico delle mutande e le tirò giù.
L'erezione di Andrea si mostrò svettante e turgida. D'istinto il ragazzo provò a coprirla con le mani, ma Matias prese le braccia del suo compagno e le allargò, per evitare di coprirsi.
- Beh, proprio "piccolo problema" non mi sembra. Assomiglia più a un "grosso problema". -
Andrea storse la bocca imbarazzato.
- Si, ma mai quanto il tuo. -
Matias scoppiò a ridere.
- Vieni dentro, che forse riesco ad aiutarti a risolvere il problema. -
Lo prese per un braccio e lo strascinò con sé dentro la doccia. Andrea era imbambolato e Matias lo tirò dentro con troppa forza così i loro petti andarono a scontrarsi.
Era bello pensò Matias, perché non mi sono innamorato di lui, sarebbe stato tutto più facile.
Andrea alzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono, pieni di voglia e desiderio.
Matias iniziò ad accarezzare i suoi capelli neri e lisci, portati a lato con un ciuffo ribelle. Lasciò che la sua mano scivolasse sul suo viso, passò le dita sulle sue labbra, mentre Andrea lo guardava estasiato, scese sul suo petto, definito e tonico, accarezzò con la mano i suoi capezzoli e la leggera peluria, appena accennata al centro. Andò ancora più in basso toccando gli addominali leggermente pronunciati, infilò il dito nell'ombelico, facendo ridacchiare il giovane e gli diede un bacio a stampo sulle labbra. Passò la sua mano sui peli pubici, sentendone la morbidezza e senza indugiare oltre afferrò l'erezione grossa e pulsante del ragazzo.
Iniziò a masturbarlo, con movimenti lenti e circolari del polso, mentre Andrea iniziava a emettere leggeri suoni gutturali.
Lo segava con calma, mentre l'acqua calda scorreva sulle sue spalle.
- Ti piace? -
- S... Si. - rispose in un fiato il ragazzo.
Matias sorrise, lo guardò, osservò il suo viso trasformatosi in una maschera di godimento. Lo baciò, un bacio lento e voglioso. Il suo cazzo era diventato durissimo, avrebbe voluto scoparlo lì, subito, fargli sentire il suo bastone duro fino alle palle. Invece si inginocchiò.
Guardò un istante il cazzo eretto dell'amico, che mostrava già il liquido pre-spermatico.
- Che... Che fai? -
- Shhhh, fai silenzio. -
Lo prese in bocca. Era la prima volta che prendeva un cazzo in bocca. Non gli fece schifo, anzi, lo eccitò ancora di più. Sentiva la cappella morbida sotto la sua lingua e il contrasto che aveva con il resto del pene che era durissimo. Passò la sua lingua lungo tutta l'asta, poi iniziò a pompare, prima piano, poi sempre piu veloce. Andrea provò a trattenersi, ma non ci riuscì e iniziò a gemere. Dapprima erano piccoli singulti, poi più Matias pompava velocemente più gli ansimi divennero veri e propri gemiti.
- Sto... Sto per venire. -
Matias accelerò ancora di più, fino a che non sentì degli schizzi colpire il suo palato. Ingoiò tutto, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se lo facesse da una vita, mentre era la prima volta. Assaporò il sapore dell'amico, gli era piaciuto, e gli era piaciuto dargli piacere in quel modo.
Si rialzò, si guardarono negli occhi e Andrea si avvicinò a lui e lo baciò andando ad assaporare con la lingua il suo stesso seme.
- Ora tocca a me. - disse
Matias scosse la testa.
- Ora no, finiamo la doccia. Il secondo round lo facciamo più tardi, comodi sul letto. -

Erano abbracciati sul letto, la testa di Andrea appoggiata al petto di Matias, entrambi nudi, con la luce della abat-jour accesa che rischiarava la stanza.
- Allora ti va di dirmi cosa è successo? -
Matias mugolò.
- Non piangevi per l'incidente. O per la macchina distrutta. Giusto? -
Matias lo guardò.
- No, non era quello il motivo. -
- Ti va di raccontarmi? -
- Ok. -
Rimase un secondo in silenzio, non sapendo bene come spiegare la situazione, poi iniziò a raccontare tutto.
- Questa sera dovevo uscire con Lucas. Dopo la partita eravamo d'accordo che saremmo andati a cena insieme. -
- E mi pare di capire che la cena sia andata male. -
- No, la cena proprio non c'è stata. -
Andrea sollevò la testa e lo guardò con aria interrogativa.
- Finita la partita, gli ho chiesto di raggiungermi nello spogliatoio, mi ha risposto di andare da lui, così finita la doccia sono entrato nello spogliatoio della sua squadra e... -
Si interruppe, stava ripensando a quei momenti, al momento in cui aveva sentito il suo cuore spezzarsi.
- E? - Andrea lo ridestò dai suoi pensieri.
- L'ho trovato che stava scopando con due suoi compagni di squadra. -
Aveva il groppo in gola, e si stava trattenendo dal piangere di nuovo.
- Cazzo! Mi dispiace! -
- Anche a me. Pensavo fosse una persona diversa. Si è preso gioco di me, voleva che vedessi tutto, altrimenti che motivo aveva per mettersi a scopare, quando sapeva che sarei arrivato da lui? -
- Già... Ti ha detto niente? Come si è giustificato? Come hai reagito? L'hai preso a schiaffi, spero. -
- No me ne sono andato, sembrava tutto un incubo. -
- Quindi non ci hai parlato? -
- No. Gli ho solo mandato un messaggio per dirgli quanto lo disprezzavo, quanto era troia. -
- E immagino non ti abbia nemmeno risposto. -
- Oh no, l'ha fatto. Ha detto che gli dispiace, che era l'unico modo per allontanarsi da me. -
Andrea lo guardò perplesso.
- Posso leggere il messaggio? -
Matias si sporse verso il comodino, afferrò il cellulare e lo passò ad Andrea che lesse la conversazione con sguardo concentrato.
- Uhm... C'è qualcosa che non mi quadra. -
- Che vuoi dire? A me sembra tutto piuttosto chiaro. -
- Era l'unico modo per allontanarmi da te... Io non posso... Ho il cuore straziato. Sarà anche chiaro per te, ma per me c'è qualcosa che non va. È come se l'avesse fatto apposta a farsi trovare a scopare con qualcun altro. -
- Beh mi sembra logico, altrimenti avrebbe semplicemente rifiutato la mia proposta di uscire. -
- Si ma non è solo quello. Sembra che volesse allontanarti facendo in modo che tu non abbia avuto scelta. -
- Mi sembra chiaro. -
- Fila tutto troppo liscio, se così fosse perché ti avrebbe scritto "non posso". E perché nel messaggio successivo ha aggiunto di avere il cuore straziato? -
- Ti fai troppi film, Andrea. Quello che è stato, è quello che lui voleva accadesse, si è divertito a prendermi in giro e io ci sono cascato dentro completamente. -
- Ora che farai? -
- Niente credo... Quel capitolo della mia vita è chiuso, e intendo chiuderne anche un altro. Ho deciso di lasciare Emma. -
- Ah! È una scelta importante. -
- Si, ma è quella giusta. -
Andrea ridacchiò. Matias lo guardò e disse.
- Che ci trovi di tanto divertente? -
- Niente... È che pensavo... È proprio vero quello che si dice nel mondo gay. -
- E cos'è che si dice nel mondo gay?
- Che sono tutti etero fino a che non provano un cazzo, una volta preso un cazzo non lo si lascia più. -
Matias lo guardò scioccato. Gli diede una sculacciata sul culo,facendo gridare Andrea che ancora se la rideva.
- Sei proprio una troia. - disse l'arbitro iniziando a ridacchiare anche lui.
- Si, ma sono troia solo con chi mi va di farlo. - Rispose il giovane salendo a cavalcioni sopra il corpo nudo di Matias, dandogli un bacio umido e voglioso.

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