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Il cellulare vibrò sul tavolino. Matias era comodamente stravaccato sul divano, dopo aver mangiato una pizza da asporto e ingurgitato una quantità industriale di birra. Aveva deciso di festeggiare da solo a casa, la sua nuova libertà.
Prese il cellulare in mano e lesse il messaggio.
22:21 "Ciao bellezza, come va dai suoceri?"
22:22 "Ciao Andrea, tutto ok, non sono più dai suoceri, sono tornato a casa."
22:23 "Di già? Ma non dovevi restare un'altra settimana?"
22:24 "Si, ma sono venuto via prima, sai com'è, ho lasciato Emma."
22:25 "Hai lasciato Emma? E me lo dici così?"
22:26 "E come dovrei dirtelo?"
22:27 "Beh, minimo minimo con dei fuochi artificiali."
22:28 "Idiota!"
22:29 "Allora mi vuoi dire cosa è successo?"
22:30 "Semplice, Emma ha avuto un incidente stradale, ho parlato con il medico e mi ha detto che non era incinta, o meglio, non lo era mai stata, così ho ingoiato il rospo e mi sono detto che appena si rimetteva dall'incidente la lasciavo. Poi non ho retto e quando eravamo dai suoi l'ho mollata e me ne sono andato."
22:31 "Non era incinta?"
22:32 "No, capisci? Mi ha preso in giro per non farsi lasciare."
22:33 "Che troia! E ora?"
22:34 "E ora sono libero e festeggio."
22:35 "Festeggi? Da solo?"
22:36 "Si, sono a casa e ho già bevuto 6 birre, sono un po' brillo e felice."
22:37 "Un po' brillo? Con sei birre mi domando come fai a essere così lucido nel rispondermi."
22:38 "Diciamo che mi sto impegnando :-)"
22:39 "E con il ragazzino come va?"
22:40 "L'ho visto oggi da me, usciamo insieme domani sera :-)"
22:41 "Quindi state insieme?"
22:42 "Nooo, ancora non siamo mai usciti insieme, dobbiamo conoscerci."
22:43 "Te lo sei scopato?"
22:44 "Ma no! Ma come ti viene in mente?"
22:45 "Beh è venuto a casa tua, da cosa nasce cosa, il coso entra nella cosa, cose così insomma..."
22:46 "Sei un deficiente, mi domando perché ancora parlo con te."
22:47 "Forse perché sono adorabile?"
22:48 "Si, come la sabbia nelle mutande."
22:49 "E scopo bene ;-)"
22:50 "Quello è vero."
22:51 "Sono un artista."
22:52 "Si, del pompino."
22:53 "Anche quella è un'arte. Ne vuoi uno?"
22:54 "Non so se è il caso."
22:55 "Non ti sei neanche fidanzato e già mi rifiuti?"
22:56 "No è che vorrei fare le cose per bene con Lucas."
22:57 "Mi sembra giusto, ma ancora non state insieme, vuoi negarmi la scopata d'addio? Non ti alletta l'idea di scoparmi bocca e culo?"
22:58 "Si mi alletta molto, ma non so."
22:59 "E allora non rompere i coglioni, sono da te tra mezz'ora, fatti trovare pronto, ti manderò in estasi ;-)"
Matias lanciò il cellulare sulla poltrona e appoggiò il capo sulla testiera del divano, la stanza cominciava a girare e la testa a farsi pesante, forse aveva esagerato con le birre, pensò.

Quando suonò il campanello, Matias aprì gli occhi. Si era quasi addormentato nell'attesa. Si alzò barcollando e andò ad aprire la porta. La stanza girava e non si sentiva per niente bene. Era da tempo che non si prendeva una sbornia e ora si malediceva per aver esagerato.
Aprì la porta e salutò Andrea che lo guardava sorridente e con uno strano luccichio negli occhi.
- Ciao pisellone. -
- Uhm, ciao. - biascicò l'arbitro. - Accomodati. -
- Ti vedo in forma. - disse mentre entrava in casa.
- Non mi sento granché bene e ho la testa che pulsa come se dovesse esplodere da un momento all'altro. -
- Non ti preoccupare, ora ci sono io a prendermi cura di te. -
Chiuse la porta e trascinò Matias sul divano. Lo fece sedere e si inginocchiò davanti a lui. Senza perdere tempo gli slacciò i pantaloni e li tirò giù fino alle caviglie.
- Che... Che fai? - disse
- Quello per cui sono venuto. Tu rilassati, penso a tutto io. -
Con un gesto secco portò le mutande del ragazzo alle caviglie con i pantaloni. Prese in mano il pene moscio di Matias e iniziò a masturbarlo.
- Non penso di potercela fare. - disse il più grande.
- Non ti preoccupare, vedrai che ti farò divertire. -
Senza avere la forza di rispondere Matias lasciò andare la testa sul cuscino mentre Andrea prese in bocca il suo membro. Iniziò a succhiarlo e leccarlo velocemente, facendolo diventare duro in breve tempo. Matias, con gli occhi chiusi, iniziò a gemere.
- Vedo che ti piace. - disse Andrea staccandosi un momento dal cazzo duro dell'arbitro.
Matias rispose mugolando e Andrea lo guardò soddisfatto. Continuò a succhiare per un po', poi quando fu soddisfatto si alzò in piedi e si sfilò pantaloni e mutande.
- Non penso di riuscire a scoparti. - disse Matias
- Oh non ti preoccupare, non sarai tu a scoparmi, sarò io a scopare il tuo cazzo. -
Andrea si mise a cavalcioni su Matias e con un gesto secco si fece penetrare dal cazzo enorme dell'arbitro.
- Ahhh, ora sì che sto bene. -
Iniziò a cavalcare, dapprima lentamente, per far abituare il suo buco alle dimensioni del pene di Matias, poi sempre più veloce.
Matias grugniva e gemeva mentre Andrea stringeva il sedere per creare più attrito. Continuarono così per alcuni minuti fino a che Matias non venne dentro il giovane che iniziò a masturbarsi e venne a sua volta sul petto dell'arbitro.
Andrea si alzò e guardò Matias soddisfatto.
- È sempre bello farsi riempire da te. -
- Sono sfinito, vorrei solo dormire. - rispose il più grande.
- Dormi pure, mi faccio una doccia e me ne vado. Andrea andò in bagno, mentre Matias sprofondava nel divano chiudendo gli occhi. Non gli era piaciuto fare sesso con Andrea questa volta, aveva una strana sensazione di disagio in corpo, diede la colpa al l'alcol e si mise a dormire.

Nemmeno il suono del campanello lo svegliò, ormai era praticamente svenuto. Andrea sentì suonare dal bagno, uscì dalla doccia e si coprì la vita con un asciugamano.
- Matias hanno suonato... -
Il giovane notò che l'arbitro stava russando e decise di andare ad aprire la porta.
- Chi è? - disse mentre tirava la porta verso di se.
Davanti a lui c'era Lucas che lo osservò sorpreso.
- Ehm... Ciao, cercavo Matias, sono... -
- Lucas, si lo so. - rispose Andrea annoiato. - Matias è sul divano che dorme, accomodati. -
Lucas entrò incerto nell'appartamento, dove era stato solo poche ore prima. Si avviò verso il salotto e vide l'arbitro disteso a pancia in giù, completamente nudo con il sedere in bella mostra. Si girò verso Andrea e finalmente notò che anche il giovane era nudo a parte un asciugamano a coprirgli le parti basse.
- Ehmm... Ecco io... Devo andare... Scusa il disturbo.
Si precipitò verso la porta, l'aprì e corse via senza dar modo ad Andrea di dire niente. Il giovane guardò il libero fuggire, richiuse la porta e disse: "Mi sa che ho combinato un casino!"

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