36.

636 32 53
                                    

-Buonasera signore, mi chiamo Marco.- disse il ragazzo tendendo una mano a mio padre.
-Oh, un bravo giovanotto.- disse ricambiando la stretta. Sì, proprio un ragazzo-modello.
-Allora, ceniamo?- interruppe mia madre quello scambio di sguardi fra tutti i presenti. Ci sedemmo a tavola e mia madre ci raggiunse con ciò che aveva cucinato: delle bistecche favolose e delle verdure e del pane come contorno.
-Oh, beh, non è nulla, ma spero che ti piaccia.- disse lei rivolgendosi al mio amico. Sbuffai.
-Sì, mamma, sì: gli piacerà. Possiamo mangiare ora?!-
-Sembra che sia rancorosa nei suoi confronti...- rispose.
-No, no, nessun rancore, mangiamo che c'ho fame.-
-Mh, è davvero squisita questa bistecca, la amo.- commentò Marco dopo aver assaggiato la pietanza.
-Oh, mi fa piacere, caro.- e gli sorrise. Non che fossi gelosa, ma sembrava fosse lui il figlio.
-Allora, cosa fai nella vita?- chiese mio padre. Fatti il segno della croce, preparati all'interrogatorio.
-Io studio nella stessa scuola di sua figlia e penso di iniziare a lavorare a settembre.-
-Dammi pure del tu. Sei davvero bravo. Ahh, poi inizieranno i veri problemi con il lavoro...- commentò mio padre.
-Grazie.- rispose lui. Eravamo posizionati ai lati del tavolo, io e Marco di fronte, lui vicino a mio padre che era opposto a mia madre. Perfetto. Ogni tanto io e il mio amico ci scambiavamo delle occhiate. Finita la cena, tra risate e commenti, aiutai a spreparare.
-Ehi, tu, antipatico. Potresti anche aiutarmi. Ozi già abbastanza, sei pigrissimo.-
-Beh, Dio li fa e poi li accoppia.- mi disse facendomi l'occhiolino sorridendo e rinfacciandomi indirettamente di essere come lui. I miei genitori erano molto gelosi di me, era strano che lasciassero che un ragazzo estraneo entrasse in casa nostra e che facesse anche questo tipo di commenti.
-Ah, ma state insieme?- disse sbalordito mio padre.
-No! Assolutamente no!- urlai subito io. Marco, invece, scoppiò a ridere. Bastardo.
-Mà, pà, noi andiamo di là.- dissi. Mio papà mi guardò male e io scoppiai a ridere. Salimmo fino alla mia stanza e ci sedemmo sul letto.
-Beh, sono simpatici e gentili i tuoi.- osservò lui.
-Sì, con gli altri...- risposi.
-Vieni qui, dai...- Spalancò le braccia e mi ci fiondai subito. C'era un silenzio piacevole che venne interrotto da mia madre che entrò di colpo in camera, trovandoci in quella posizione. Ci staccammo, io imbarazzata, e lei ci chiese se volessimo del caffè. Annuimmo e quando lei uscì, ci abbracciammo nuovamente.
-Sì, mi piaci.- disse, dopo aver stabilito un contatto visivo. Io arrossii e lo baciai dolcemente.
-Ti voglio tanto bene, Marco.- ammisi. Lui rise e mi rubò un altro bacio a stampo.
-Scendete!- urlò miò padre dal piano di sotto. Raggiungemmo la sala da pranzo e, dopo aver consumato la bevanda, restammo in salotto a guardare la televisione ed a commentare qualche stupido programma. Si fecero le dieci e il mio amico doveva tornare a casa. Dopo dei saluti, dei complimenti e dei ringraziamenti con i miei genitori, lo accompagnai alla porta.
-Beh, grazie. E scusami ancora per oggi.- disse lui.
-Tranquillo, ci sentiamo.- Ci baciammo e lui sparì nel buio con la sua auto. Tornai dentro casa con un sorriso da ebete.
-Tu non ce la racconti giusta.- disse mia madre, seguita da un cenno della testa da parte di mio padre in segno di concordo.
-No, seriamente. Siamo degli amici, però io piaccio a lui.-
-E lui a te.- proseguì mia madre con occhi sognanti.
-No, mamma, no. È bello, sì, ma non sono innamorata di lui. Punto.- dissi sottolineando l'ultima parola.
-Cos'ha Valerio che lui non ha?-
-Cosa c'entra Valerio?- domandai seccata.
-Lui è la causa per cui non accetti Marco, no?-
-Mamma, Valerio è Valerio. Stop. Poi non pretendere di capirmi che manco io riesco a farlo.- Sbuffai.

*Spazio autrice*
Ecco ecco, Marco se n'è andato ed è rimasta Giulia a 'discutere' con sua madre. Daje, Valerio arriva, tranquille. Ma vogliamo parlare di questa foto di Ser?

Cioè, a parte la sua espressione da finto duro che fa ridere, guardate i suoi muscoli! Come sapete non sono bimbominchiosa, ma waaw

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cioè, a parte la sua espressione da finto duro che fa ridere, guardate i suoi muscoli! Come sapete non sono bimbominchiosa, ma waaw. Poi con il tatuaggio che amo che esce dalla canotta aww. E poi stava partendo na vena nel braccio destro, ma shh. Ookay, basta. Grazie per gli occhietti che sono arrivati quasi a 3,5K e grazie per le stellinucce. Grazie anche per i commenti. Mi fa davvero piacere sapere che a voi piace davvero questa fanfiction. (Che frase contorta.) Eheh:))
Ciao;)

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora