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La piazza era piena di bambini che giocavano al parchetto o sulle scalinate della chiesa.
Io e Valerio camminavano mano nella mano, conducendo Das lungo il viale.
Ci si avvicinò una bambina sorridente e sdentata che avrà avuto circa sette anni.
«Morde?» ci chiese con la semplicità che caratterizza i bambini, ignorando saluti o formalità, probabilmente sperando in una risposta positiva e così poter accarezzare il chihuahua della nonna.
Valerio mi lasciò la mano, per portarsela al mento e fingere un'espressione pensierosa. Mentre stavo per rispondere alla bimba ed ignorare quel ragazzo, lui parlò.
«Mh, generalmente no, ma se vuoi la tengo ferma.» le rispose, ma non capii a chi si riferisse dato che Das era di sesso maschile. Mentre avvicinai le sopracciglia in un'espressione confusa, lui con una mossa fulminea mi prese per i polsi portando le mie braccia dietro alla mia schiena, immobilizzandomi.
«Non abbaiare, eh. Oppure la bimba si spaventa!» si raccomandò poi, con tono pacato e lasciandomi una carezza sui capelli.
La bambina ci guardava perplessa, mentre io lanciavo saette dagli occhi fulminando Valerio con lo sguardo.
«Non posso dire parolacce perchè siamo in presenza di persone a cui non piacciono.» soffiai arrabbiata strattonando le braccia per liberarmi e causando una sonora risata da parte di Valerio. Dopo essermi ricomposta ed aver nuovamente trucidato con lo sguardo Valerio, risposi a quella bambina in attesa.

«Prima mi hai dato della cagna, renditene conto.» setenziai seria.
«Me ne sono reso conto.» rispose con un sorriso beffardo stampato sul viso. Proprio un cretino... Girai il volto dalla parte opposta, ignorandolo e formando un broncio con le labbra.
«Principessa permalosa...» sussurrò al mio orecchio.
«Io non sono permalosa.» ribadii senza guardarlo negli occhi tenendo il capo girato, ma potevo scommettere che stesse tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni ed avesse un sorrisino provocante sul volto.
«Vieni qui, dài.» mi richiamò poco dopo, portando un braccio attorno alla mia vita ed attirandomi al suo corpo. Mi lasciò un bacio sul collo scoperto dalla coda alta che portavo e percepii un brivido percorrermi la schiena. Sapevo che l'aveva percepito anche lui da come si era scosso il mio busto, ma non disse nulla. È proprio questa una delle sue tante qualità, anzi, è proprio questo il nostro principio: in questa relazione nessuno dei due resta per dimostrare all'altro che senza si troverebbe in un oblìo intramontabile, non vogliamo dimostrare chi è il migliore. È come se ce lo fossimo dichiarati senza parole, solo mettendo sulla stessa frequenza d'onda i nostri cuori quando la prima volta i nostri occhi si sono incontrati.
«La prima volta che ci siamo incontrati, non avrei mai pensato che sarei arrivato ad avere una relazione con te. Non perchè non fossi bella, ma perchè non lo credevo possibile.» parlò lui, sincero.
«A chi lo dici! Questo è il sogno di una vita.» risposi sognante.
«Ho...» si interruppe perchè la voce calò, non permettendogli di parlare.
«Ho paura che tu mi veda ancora come l'idolo, vedendo questa relazione come qualcosa di fantastico che succede solamente nei sogni. Non voglio che tu abbia ancora quel distacco psicologico da questa relazione. Non so se mi sono spiegato, ma io ci tengo a tutto questo.» mi dichiarò fissando i suoi occhi nei miei, facendomici perdere.
«Capisci che per me tutto questo era impensabile fino a svariati mesi fa, prima di quel firma-copie. Ora non mi sembra ancora possibile, ma non ti vedo più come un rapper. Ovviamente ti stimerò sempre in quel lato di te, ma io ora ti vedo come Valerio, il mio uomo.»

-

«Mh, questa pizza è davvero fantastica! Squisita!» si complimentò Valerio.
«Si vede che tua nonna ha origini del sud.» mi sussurrò lui nell'orecchio, facendomi ridere.
«Grazie Valerio. Giulia ti ha mai raccontato di cosa ha fatto quell'estate... Quella famosa estate...» Lasciò la frase in sospeso, lanciandomi una furba occhiata di intesa.
«Oh, no, nonna! Per favore!!!» esclamai allarmata.
«Questa la voglio sapere. Lei non mi ha mai detto nulla in merito.» rispose Valerio, stabilendo un contatto visivo con mia nonna.
«Non te l'ho mai detto perchè non è un fatto rilevante, non credi?» domandai ironica a Valerio, con un tono acido e guardandolo torva.
«O forse te ne vergogni.» mi canzonò lui con sguardo divertito.
«No!» ribadii con una linguaccia. Sembravo proprio una bambina.
«Va bene, come vuoi. Ora voglio sentire la storia, stai buona un attimo.» rispose guardando impaziente mia nonna, nuovamente.
«Era l'estate del '99, Giulia aveva due anni compiuti e, come tutti i bambini, ha avuto una geniale idea. Quel luglio era torrido e mi ero sdraiata a letto con lei, per farla riposare. Non riuscivamo a dormire, mi aveva detto che sarebbe uscita dalla stanza per qualche secondo, poi sarebbe ritornata. Pensai dovesse andare al bagno e confermai il mio pensiero quando sentii l'acqua del lavandino scorrere. Poi sentii del silenzio. Solitamente stava a significare che stava combinando qualche guaio. La chiamai, ma non mi rispose. In un lampo, mi passarono per la testa le peggio idee. Ho i capelli bianchi per colpa sua! La trovai nella camera dove dormiva un tempo sua madre, affacciata mentre si versava l'acqua sul viso dal bicchiere che conteneva gli spazzolini. L'afferrai per i piedi, non so quanti santi ringraziai quel giorno!» concluse lei, facendomi sprofondare nell'imbarazzo.
«Cioè, si reggeva con una mano verso l'esterno per non far cadere l'acqua sul pavimento?» cercò conferma Valerio, immaginandosi la scena e scoppiando a ridere.
«Esattamente.» bofonchiai.
«Smettila di ridere! Lo ricordo ancora il mio povero sedere quanti schiaffi ha preso!» continuai.
«È troppo divertente immaginarselo!» riuscì a dire tra le risate.
«Perchè non so ancora cosa tu combinavi da bambino...» lo provocai, marcando con la voce il pronome.
«Almeno io non ero un piccolo suicida!» esclamò, per poi finire nuovamente tra le risate.

Spazio Autrice

Buongiorno ragazzi.
Non ho aggiornato per quasi tre mesi, ma avete fatto volare la storia comunque. Vi amo.
Da parte i motivi per cui non ho aggiornato per così tanto tempo che ormai sono quasi sempre gli stessi, vi ringrazio. Posso solo dirvi grazie. Mi fa molto piacere che la storia venga letta e piaccia.
Ora che la scuola è finita, proverò a portarvi capitoli più spesso.

Cosa ne pensate del casino che è successo con Luca (Sac1) e Honiro? Vi sono piaciuti i singoli di Mostro? Fatemi sapere la vostra su tutte le novità!

Posso migliorare qualcosa nella storia? Avete aspettative particolari?

Grazie ancora.

Giulia.

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora