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-Giulia! E che cazzo, muoviti!- mi urlò Valerio.

-Un'attimo!!! Sta cazzo de riga non viene uguale!- Lo sentii sbuffare e mi scappò una risatina. Dato che non mi truccavo spesso, non avevo molta abilità nel manovrare i vari "attrezzi", specialmente l'eyeliner che godeva di vita propria.

-Madò, ma te sei versato tutto Sephora addosso?- lo presi in giro quando lo raggiunsi, sentendo che aveva esagerato con la quantità di profumo.

-Alleluia! Allora lassù li fanno i miracoli!-

-Ma zitto! Vorrei veder te a truccarti...-

-Annamo, và.-

-Zero galanteria, oh!- bofonchiai fintamente indignata una volta che ci fummo seduti in auto.

-Ah, volevi pure che facessi il coglione che apre le porte?-

-Ma tanto coglione lo sei comunque. E no, non mi piacciono ste cose troppo all'antica.-

-Meglio, non lo avrei fatto comunque-, poi mi fece un occhiolino sorridendo, Cristo se era bello. Lui indossava una maglietta un po' più elegante rispetto a quelle che porta tutti i giorni ed aveva i suoi adorati skinny abbinati a delle scarpe nere. Guardai l'orologio e segnava le ventitré e quaranta, circa. Aveva programmato tutto lui, non mi aveva nemmeno rivelato il nome del locale in cui saremo andati.

Dopo venti minuti, arrivammo alla nostra teorica meta in cui aveva scelto di portarmi. Era un edificio carino in stile antica casa di campagna e possedeva una terrazza decorata da fiori colorati che dava sulla città.

-Era questo il posto?- chiesi scrutando meglio la porta d'entrata.

-Uff, che palle, no! Te pare un locale?-

-Beh, calmati, ho solamente chiesto!- risposi sbuffando. Già mi fa girare i coglioni, questo... Si passò una mano fra i capelli per scaricare la tensione, probabilmente dimenticandosi che li aveva fissati con il gel. Uno sbuffo, poi una risposta con tono più dolce.

-Dopo andiamo pure in discoteca.-

Entrammo e salutammo il barman. Ordinammo da bere e ci accomodammo sulle sedie poste sulla grande terrazza.

-Anche da qui su non si riescono a vedere le stelle, troppo luminosa Roma!- notai. Si girò verso di me e mi sorrise, ma non in modo distratto, sembrava che quel gesto equivalesse ad una qualche frase che gli era passata per la mente.
Il cameriere ci portò le nostre bibite e restammo in silenzio, poi decisi di porgli una delle tante domande.

-Vale...-

-Mh, sì, dimmi.-

-Perchè ti sei arrabbiato prima? In questi giorni mi sembri un po' spazientito, che succede?- Mi guardò in un modo strano, ma io continuai.

-Beh, se vuoi parlarmene, dimmelo pure perchè io non vedo il motivo.-

-È per caso colpa mia? O della mia presenza?- domandai ancora, presa un po' dall'agitazione.

-No, non è colpa tua.-

-E di chi?- chiesi curiosa.

-Mia.-

-Sensi di colpa?-

-Non lo so...- Mi guardò con uno sguardo in cerca di aiuto.

-Vale, se non me lo dici non posso capirti.- Sbuffò nervoso, poi stava per parlare ma lo abbracciai. Capii che in queste situazioni era difficile riuscire ad esprimere a parole ciò che si provava, dato che nemmeno io sapevo auto-rispondermi in questi casi. Ricambiò il gesto d'affetto, poi mi richiamò per nome. Ci fu un lungo contatto visivo intenso fra di noi, prima di unirci in un bacio dolce.

-Ti capisco, invece.- lo rassicurai sorridendo.

-Lo sento.- rispose allo stesso modo. Sorseggiai altro liquido dal mio bicchiere e decisi di non chiedergli null'altro per questa serata o probabilmente l'avrei rovinata.
Rimanemmo circa un'ora a guardare le stelle, parlare e scambiarci gesti affettuosi.

-Daje, mo se balla!- urlò lui per sovrastare la musica, dopo che fummo entrati nel locale e bevemmo qualche bicchierino di alcolici.

-Ah però, mica male!- commentò facendo un'espressione buffissima mentre mi muovevo a ritmo di musica.

-Madò, ma ste canzoni demmerda!-

-Yoshi! Ci vorrebbe Yoshi qui! Oppure Sick Luke o Elthis o Dr. Cream o chiunque abbia le vostre basi! Sai che remix fighi farebbero?-

-Eh beh, direi!- rispose lui.

-Ho setee!- mi lamentai dopo vari minuti che stavamo ballando.

-Fa un caldo della Madonna!- continuai.

-Vieni, andiamo.- mi condusse al bancone spingendo un po' di persone che si trovavano in mezzo alla sua traiettoria e bevemmo parecchio. Ridevo come una scema, sentivo che facevo una risata troppo acuta.

-Un altro!-

-Arriva subito, mora!- mi comunicò il barman guardandomi furbo.
E giù un altro bicchiere, io sempre meno cosciente. Anche Valerio, ma sembrava reggere l'alchool molto meglio di me.
Cercai di scendere dallo sgabello per andare in pista, ma sui miei tacchi -per quanto non fossero alti- persi l'equilibrio e finii a terra, ridendo. Valerio mi guardava con uno strano sguardo, ma chi riusciva a capirlo ora? Io no di certo.

-Copriti.- biascicò.

-Cosa stai dicendo? Oddio, sono caduta, ma ballavo così bene. La musica è molto bella, guarda quante persone!- Ormai non ragionavo più molto. Valerio si chinò e mi aiutò a risistemarmi sullo sgabello, ma io avevo ormai assunto una posizione tutt'altro che eretta, sembrava di essere nuovamente un ominide. Con ciò che rimaneva anche a lui di cervello lucido, mi prese e -capendo che avevamo esagerato- uscimmo da lì.

-Dove cazzo andiamo...- lo sentii parlare con sé stesso.

-Vale!!! Voglio ballare!!!- mi lamentai come una bimba.

-Sh, taci.-

-Daaai, non fare il cattivo!!!-

Ormai aveva smesso di ascoltare le mie continue lamentele e ci sedemmo con la schiena appoggiata al muro esterno del locale. Mi infilò due dita in bocca facendomi vomitare; mi sembrava di aver capito che lo facesse per buone ragioni, io invece non comprendevo ciò che faceva o diceva. Mise un braccio attorno al mio collo e mi avvicinò a sé.

-Ora stai buona, ma se ti senti male dimmelo.-

Non ascoltai molto, ma mi avvicinai maggiormente a lui per ripararmi dalla frescura mattutina; non saremmo potuti tornare a casa da soli, ora. Poi mi abbandonai al sonno.

†Spazio Autrice†
Heilà!
Come va?
Come avete letto, non sono voluta cadere nel cliché di lui che resta con la bocca aperta per ore vedendola, perchè stanca leggere continuamente le stesse cose, ma ho voluto variare anche questo particolare.
Ah, poi scusatemi se non ho aggiornato, ma non sempre ho avuto il tempo e le idee immediate per scrivere.
Segnalatemi errori (se ci sono) che io non ho voglia di rileggere altre tremila volte, thanks.

Shaloooooomm!

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora