-Quando vieni qui ti ho promesso una rata di solletico, eh, ricorda.- disse lui. Eravamo al telefono da circa mezz'ora. Devo ammetterlo: mi mancava parlare con lui, specialmente a voce.
-Sì sì, va bene. Sicuro non mi scorderò.- e risi.
-Tranquilla, io me lo ricorderò benissimo.- rispose Valerio.
-Oh, ma scuola?- domandò.
-Cioè, so che non vuoi parlarne.- aggiunse poi.
-Eh, è da un po' che non ci vado... Stavo comunque studiando per gli esami. E se te lo stai chiedendo, no, non ho recuperato né compiti svolti in classe né da fare a casa. Ormai l'anno è finito.-
-E potrei chiederti il motivo? Ormai manca meno di un mese.-
-Ehm... Sì, manca davvero poco.- risposi cercando di deviare il discorso.
-Ma i tuoi? Non ti vedono sempre a casa?-
-Sì, certo che mi vedono. Per questo ho litigato con loro varie volte. E quando arriverà la fine degli esami ci saranno ancora di più confronti.-
-Oh, capisco. Beh, intanto per una settimana scappi da lì.- disse pronunciando l'ultima frase con un tono felice, al contrario della prima che sembrava quasi dispiaciuto.
-Come una settimana? Io sto solo qualche giorno.- dopo questa mia affermazione rise.
-No, bimba, non hai capito. A parte che saresti rimasta comunque così tanto, avresti detto 'ma sì, un altro giorno'. E poi ti costringo io a rimanere.- Bimba, bimba, mi ha chiamato di nuovo 'bimba'. Se gli fossi stata davanti mi avrebbe sorriso, ci avrei scommesso.
-Ma va bene.-
-Dai, che ti fa bene staccare un po' la spina.-
-Ah, su questo non c'è dubbio. Però voglio ascoltare qualche brano. Ti ricordo di muoverti ad uscire quell'album.- Rise.
-Eh, vedrai. Stiamo pensando alla data.- rispose tranquillo.
-Vedete di anticiparla il più possibile!- dissi a voce un po' più alta e lui rise nuovamente.
-No, non lo faremo.- Era tranquillissimo.
-Solo perchè non sei nei panni di una fan, ecco perchè. Vaffanculo Apa, eh.-
-Ah, io?! Io dovrei andarci?!-
-Sì, bello, proprio tu.-
-Questo 'bello' da dove se ne esce, mo?-
-Dalla mia bocca.-
-Ah, capisco. Dal tuo ano, quindi.- Si sentiva che stava scherzando.
-Apa, se ti prendo le prendi!- gridai. Lui di risposta rise.
-Non ridere, Apa.-
-Oh, senti: non è che chiamandomi per cognome pari più incazzata, eh!-
-Taci un po', parli e parli. Ma davvero siete tutti così? Oddio, dovrò rassegnarmi all'idea di trovare un fidanzato.- dissi scherzosamente.
-Già, dopo che ti vedono in faccia, poi...- rispose. So pienamente che stava scherzando.
-Senti, vaffanculo, eh.-
-Ohh, poverina: se l'è presa!- disse facendo una vocina ridicola. Io risi.
-Vabbè Valè, ma se fai così come posso tenerti il broncio, piccolo cucciolo di apetta?- dissi io.
-Ma ora vacci tu a fanculo!- risi.
-Lo sai che ti amo!-
-Oh, tutte lo fanno.-
-Non tirartela, e poi si sa che tutte lo fanno. Ma il punto è: con te.-
-Scusa?- disse in tono di sfida.
-Sì, hai capito bene: ti ho dato del puttaniere.-
-Oh, bis di solletico fino alle lacrime. E poi ti insegnerò io a non sfidarmi, vedrai vedrai, Giulia.- disse marcando il mio nome.
-Ah, e come?- risposi sfidandolo.
-Vedrai, poi vedremo se sarò ancora 'puttaniere'.-
-Sì, vai convinto.- e risi.
-Certo. Ride bene chi ride ultimo.- disse citando il proverbio.
-Sì sì, va bene.- e risi ancora. Conoscendolo, avrebbe mantenuto la parola, ma cosa avrebbe fatto? Altri pensieri nella testa, alcuni che mi fanno male, altri parecchio piacevoli.
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Il cuore nelle tracce // Ser Travis
FanfictionLei, una liceale qualunque con una mente complessa. Lui, un rapper famoso che gira l'Italia per portare la sua musica ovunque. Due vite, due storie. Si incontreranno. Una vita, una storia. [Completata. In revisione]