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Giulia's pov
Questo parco completamente verde, decorato solamente con qualche panchina, ora mi sembra sia il più bello. Quanto adoro quei baci, è da sempre che desideravo avere quelle labbra a contatto con le mie. Lo amo?

-Mi rendi felice.- confessai, ancora.

-Io ne sono più che contento, perchè vedere il tuo sorriso mi piace e mi fa capire che tutto questo ha senso. Davvero, amo essere il motivo della tua felicità.- rispose, per poi baciarci. Approfondì il bacio, ma di certo non saremmo andati oltre in questo luogo, per questo lo lasciai fare. Mi fece sedere sulle sue gambe senza staccare le labbra, mentre mi stringeva il sedere. Sono completamente andata. Portai le mie mani sui suoi pettorali, Cristo li adoro.

-Ma guarda la gioventù di oggi, un po' di contegno! Le scarpe lì sopra? E la persona che si siederà dopo di te dovrà sporcarsi il sedere perchè tu ci sei salita prima?!- sentimmo. Ci girammo verso la fonte di quella voce e vedemmo una vecchietta con un'espressione disgustata in volto, ma con tutte quelle rughe la pelle aveva preso strane forme ed era davvero buffa. Guardai Valerio: comunicavamo con gli sguardi. Ci trattenemmo dal riderle in faccia e mi scusai per non sentire altre lamentele.

-Signora, ci dispiace.-

-Ohh, che maleducati!!!- insisté.

-Signora, le chiedo di non giudicare!- esclamai innervosendomi.

-E che motivi avresti per infrangere norme sociali?!- In questo momento mi ricorda la mia professoressa di diritto, quanto rompeva!

-Ascolti, lo stavo baciando perchè questo ragazzo è la mia felicità, non sa quanto desideravo arrivare a dove sono ora, quindi non mi dica cosa fare!- alzai parecchio la voce, scaldandomi. Io, essendo seduta ancora sulle sue gambe ed avendo ancora le mani di Valerio vicine al sedere, sentii una leggera stretta. Mi girai e Cristo, quegli occhi che brillavano e quel fottuto sorriso mi fecero perdere la testa e l'esistenza della vecchietta.

-Va bene, ma i piedi potevi risparmiare di metterli sulla panchina. Arrivederci.- borbottò, per poi sparire dalla nostra traiettoria visiva.

-Allora? Da quando vai ad insultare le vecchiette?- domandò ridendo.

-Aveva rotto le palle e poi non la stavo offendendo...- dissi mettendo un finto broncio ed incrociando le braccia.

-E da quando vai a dire in giro che sono la tua felicità?- continuò divertito.

-Perchè, piccola apetta, lo sei.- risposi per poi chinarmi e baciarlo.

-Mh, questa cosa mi piace, sai? Ci faccio l'abitudine io.-

-Va bene, allora sarai la mia apetta personale.-

-Ma no! Che hai capito? Quel soprannome mi sta parecchio antipatico, tutti che fanno il paragone con le api...- ammise imbronciato spostando lo sguardo.

-Ma dai! Avevo capito, ma è parecchio carino!-

-L'hai finito di fare la stronza?-

-Ma come? Se sono stata diabetica fino ad ora!- esclamai.

-Beh, non fa nemmeno così schifo...- ammise con un sorrisetto.

-Sì, tu sei un romanticone!- lo canzonai.

-Perché, a te non piace?- domandò scrutandomi.

-Mh, nah, sono meno sdolcinata.-

-Come no, come no, 'fuori dura, dentro dolce: Mars'.-

-Vegas! Che bravo quel ragazzo, ha davvero molto talento!- Valerio fece un'espressione disgustata alzando le sopracciglia.

-Vorresti dire di no?- chiesi seria.

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora