37.

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Passai la serata chiusa in camera mia, ad ascoltare canzoni deprimenti. Marco c'era e ci sarebbe stato, me lo sentivo dentro. Il legame con lui si sarebbe sicuramente rafforzato. Non dico che saremo diventati fidanzati, ma migliori amici sicuramente. O forse ero solamente un'illusa, come per ogni cosa che mi accadeva.

Mi svegliò l'insistente suono del cellulare. Il ripartire continuamente di 'Supereroi Falliti' mi stava facendo arrabbiare. Guardai sul display e vidi il nome: Mamma. E che palle.
-Pronto?- dissi scocciata.
-Ciao, ti volevo dire che non torneremo per pranzo.-
-Va bene, a sta sera.-
-Ciao, comportati bene.-
-Sì, sì, mamma.- Detto questo, terminai la telefonata. Possibile che continuasse a chiamarmi per dirmi una cosa così stupida? Sarebbe bastato un messaggio, invece di interrompere il mio sonno con quell' insistente suoneria. Svogliatamente mi diressi in cucina, dove bevvi semplicemente del caffè zuccherato. A pensarci, era qualche giorno che non sentivo Valerio. Mi promisi che dopo aver studiato, l'avrei contattato. Mi feci una doccia veloce per risvegliarmi meglio, mi vestii senza badare ai colori degli indumenti e se si abbinassero o meno e presi il libro di fisica. Finii di studiare anche quella pesante materia e rilessi qualche appunto sul mio progetto. Esausta, lasciai cadere dalle mie mani il foglio che stavo leggendo e mi sdraiai supina sul letto dove precedentemente ero seduta. Non vedevo l'ora di finire questi esami per godermi la libertà tanto attesa. Avevo seriamente in mente di andare a vivere da sola, però pensai che sarebbero state troppe le spese e che quindi avrei dovuto lavorare, ma non ne avevo voglia. Presi il cellulare alla mia sinistra, entrai nella rubrica e scorsi i nomi fino ad arrivare a quello di Valerio. Premetti sulla cornetta e partì la chiamata. Nulla, segreteria telefonica. Riprovai una seconda volta: suonava a vuoto. Provai una terza: se non avesse risposto a questo tentativo, avrei lasciato perdere, non volevo disturbarlo. 'Tu-tu-tu' riecheggiava.
-Pronto?- rispose con uno strano tono di voce.
-Hey, eccolo il mio rapper preferito.- Rise.
-Ah, non mi compri con questi complimenti.- poi disse.
-Scemo. Oh, ma cos'è sta storia che chiamo ma risponde Vodafone?-
-Ehh, ero occupato...- Che cazzo, lo sapevo.
-Mh, e con chi?- domandai.
-E perchè non 'con che cosa'?- disse con un tono di voce allegro.
-Perchè so, per quanto poco, come sei, Apa.- Rise nuovamente. Quanto amo la sua risata. -Nulla, ho conosciuto una ragazza.- disse poi, vago. Un colpo al cuore, mi sentii male. Dentro percepii quella sensazione di gioia assoluta spegnersi improvvisamente. Era come se sentissi bruciare dentro di me. Faceva male, dopo tutto lui era Valerio. O meglio, Sercho. E forse ero egoista e anche stupida a pensare che fosse innamorato di me.
-Giulia? Giulia, ci sei?- disse preoccupato.
-Sì sì, ehm, come si chiama?-
-Jessica.- Potevo scommettere che in quel momento avesse un sorriso stampato sulle labbra.
-E ti piace? Ah, è bella, no?- Masochista.
-Oh, ma che cazzo.- rise di nuovo. -Stiamo all'interrogatorio?!- nuovamente la sua risata si sentì. -Comunque no, non mi piace. È un'amica di un mio amico e ci siamo conosciuti. Ero con loro, infatti.-
-Ah, ecco.- Mi sentivo meglio e sapevo, anche, che mi stavo illudendo il doppio.
-Comunque, tutto bene?- proseguii.
-Oh, certo. Tu?-
-E ce credo... Io tutto okay.-
-Mh, allora vieni qui che giorni?-
-Eh, ti ho detto, verso i primi di luglio.-
-E quanto resti?- domandò interessato.
-Ah, mi vuoi cacciare prima di arrivare?- Risi.
-No no, era per sapere.- Poi continuò con un tono, oserei dire, più contento. -Bella la tua risata.- Cosa? Davvero? È la prima volta che me lo dice. Posso giurare di essere arrossita, tanto. Ora mi sento decisamente meglio, avevo un sorriso da ebete.
-Sì, Apa. Inutile che lo dici solo perchè la tua è la migliore di tutte.- dissi felice.
-Ah, davvero? Beh, si sa che sono il meglio.-
-Sì sì, vai convito. Montato che non sei altro.- risi nuovamente.
-Disgraziata. Se ti prendo ti faccio il solletico.-
-Eh, prendimi prima. Da un telefono, poi.- Risi ancora più forte.
-Ma che scema.- si aggiunse anche lui alla mia risata.

*Spazio autrice*
Eeecco qua. Come promesso, Valerio nel 37º capitolo. Contente, no? M'avete fatto un mazzo così perchè volevate Ser e vi capisco. Ed eccovelo qui.😂 So che è corto, ma il prossimo sarà un po' più lunghetto.
Ah, siamo a quasi 4K, vi ringrazio molto. So che non dovrebbe interessare il numero di occhietti e più ce ne sono e più fa sembrare fighi, ma io non lo faccio per quello scopo. Sono dell'idea che chi vuole seguire la storia bene, a chi non piace può pure imbarcarsi. Non costringo nessuno a leggere o commentare o a lasciare stelline. Però volevo ringraziare chi la segue, perchè a quanto pare apprezzate ciò che scrivo e mi fa molto piacere.
Adios!;)

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora