32.

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-Hey, ciao, dimmi.- dissi io.
-Ciao, ehm... Volevo parlare di ieri. Insomma... Sì, spero che anche per te non sia stato nulla, insomma...- era imbarazzatissimo e si guardava le scarpe.
-No, tranquillo, non è stato nulla.- Scese così, il silenzio.
Dopo qualche minuto passato a spostare lo sguardo su oggetti del luogo rompemmo quel silenzio.
-No, è stato.- pronunciammo nello stesso istante girando il volto fino a guardarci negli occhi. Scoppiammo a ridere per il tempismo perfetto e sta volta presi io parola per prima.
-Allora, non possiamo far finta che non sia successo nulla. Non era solo un bacio od una toccata, lì se non mi fossi 'svegliata'- dissi mimando le virgolette- l'avremmo fatto, e anche di brutto.-
-Esattamente. Però non vorrei rovinare il legame che c'è tra di noi, eravamo ubriachi.-
-Non si rovinerà.- dissi sicura.
Mi guardò in uno strano modo e disse:-Beh sai, mi ricordo di ieri, i tuoi gemiti ed il tuo corpo. Sei bellissima.- Arrossii in un modo mai fatto prima, ero imbarazzatissima come non mai.
-Qui-quindi ti ricordi il... Insomma, ti ricordi come sono?- dissi balbettando rossa in viso.
-Certo.- rispose. Oh, ma possibile che ora non sia imbarazzato?!
-Ma, ehm...- Non riuscivo a realizzare.
-Anche per questo non possiamo far finta di nulla, conosco ogni centimetro di te, tranne lì, che non sono arrivato completamente. Purtroppo.- disse alludendo alla mia intimità e sottolineando l'ultima parola.
-Ma come purtroppo?! Ma ti pare?!-
-Posso toccare un'altra volta? Tanto ieri l'ho fatto due volte. Ma vorrei provare da lucido e vedere se la consistenza solida è uguale.- disse con un sorriso da pervertito alludendo al mio seno, ed ignorando le mie domande.
-Ma vaffanculo!- dissi alzandomi ed incamminandomi per tornare a casa. Ma è possibile una cosa del genere?! Ma che pervertito è?! Non gli è bastato ieri?! Che figlio di puttana. Sentivo che mi chiamava, ma lo ignoravo. Non udii più nessun richiamo e mi sentii prendere il polso.
-Giulia, per favore, parliamone. Non ti tocco, scherzavo.- Volevo sentire che altra stronzata avrebbe sparato e tornai a sedere.
-Beh, se ci vuoi ripensare...- disse ed io lo guardai malissimo.
-Okay, okay. Senti, se ci penso a te nuda sotto di me come ieri anche ora mi viene l'istinto di farlo qui, ma non posso. Quindi capisci lo sforzo che sto facendo.-
-Seh, vabbè, ora ti segherai pensando a me ieri.-
-No, no. Ascolta.- Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.
-Senti, beh...-
-Muoviti che non voglio restare ancora qua con un coglione pervertito come te.- dissi interrompendolo.
-Beh, ecco... Forse mi inizi a piacere...- Strabuzzai gli occhi.


*Spazio autrice*
Beh, sono ritornata con un capitolo mooolto più breve rispetto ai soliti, dato che alcuni -ultimamente- sembrano poemi.
E comunque svelato il mistero: Marco voleva dire a Giulia che le piace. E lei cosa gli dirà? Nasconderà di avere una minima attrazione per Valerio o lo confesserà? Per scoprirlo dovrete leggere il prossimo capitolo (eh, maddai, la stupidità di ste formule). [Stavo pure per spoilerare, avendo i capitoli già pronti e convinta che anche voi lo sapevate.]
Succederanno tante cose belle e forse ci sarà un capitolo -od una parte di esso- fra non so quanto che magari farà crollare le vostre idee, perchè mi sono resa conto di aver fatto un salto temporale, mentre volevo spiegare alcune cose. Quindi nulla, vi informo solo che per le idee che ho questa storia non finirà affatto presto, potrei impiegarci -lo farò- mooolto tempo, quindi la ship #Giurio (oppure #Valia? Mh, boh) non morirà presto.😏
Hasta luegooo!!!
Ricordate che vi osservo (soprattutto te, Anastasia).😏

Il cuore nelle tracce // Ser TravisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora